Capitolo 2. Un nuovo inizio

20 1 0
                                    

"Io vado, a dopo"
"Josh non fare tardi. Ricorda che stasera arriva Roby"

Ormai, le cose procedevano al meglio tra noi, anche se all'inizio non era stato per niente facile.
A dire il vero, i nostri problemi erano per lo più legati ai vuoti di memoria e ai continui incubi che la notte accompagnavano Josh. Spesso, con mia sorpresa, lo trovavo perso nei suoi pensieri con gli occhi lucidi e, ad oggi, ancora mi chiedo il motivo.
Eppure, affittare un nuovo appartamento, per lo più in America- nel Paese che abbiamo sempre considerato casa- non doveva farmi quell'effetto. Il mio cuore era colmo di emozioni: accelerava per l'inizio di una nuova avventura e, purtroppo, temeva che quella pace sarebbe stata rovinata, come al solito, da un evento improvviso. Ma tornando a noi, due anni di convivenza a Londra, non erano bastati a far svanire quell'amore incondizionato che provavo per lui. Il mio cuore era sempre colmo di gioia quando pensavo a lui. Era sempre un'emozione diversa che mi davano la forza di affrontare le mie continue stupide paure.

"Meg, sei sicura che sia una buona idea invitare tutti per il Ringraziamento?". Eccolo nuovamente scappare dalle persone. "siamo ancora impegnati con il trasloco e...adesso devo andare a lavoro"

"Josh, stai tranquillo andrà tutto bene".

Certo, sarebbe di sicuro andato tutto per il meglio ma...i cartoni che adornavano il salotto erano tutto fuorché rassicuranti.
Quel giorno mi ci vollero quasi dodici ore solo per sistemare l'unica stanza che sarebbe stata rivestita a festa, eppure a guardarla sembrava una casa vissuta da tempo e...non da una misera settimana.
L'accessorio più bello del nostro salotto/cucina era di sicuro il tavolo che poteva, all'occorrenza, accogliere quattro famiglie. Per la scelta degli addobbi mi ero ispirata a Mrs Kent. Le sue feste erano tra le più rinomate della zona e...i suoi gusti erano impeccabili. Peccato non poter prendere come modello mia madre! Aveva sempre lasciato fare tutto alla nostra domestica, non curandosi nemmeno della scelta floreale. Gli ultimi anni dell'università erano stati intensi. Avevo avuto la fortuna di incontrare persone magnifiche e di trovare l'uomo della mia vita, anche se a quel tempo ero troppo stupida per capirlo. Ma quel periodo lo ricorderò anche come il tempo in cui ho finalmente aperto gli occhi sulle persone che mi circondavano. Quanto spreco di energie... Ally era stata la rivelazione dell'anno; eppure la consideravo al pari di una sorella. Avevamo condiviso tanti momenti significativi. A lei dovevo quei momenti spensierati ma, soprattutto, a lei dovevo i miei primi ricordi con Josh. Mi era stata vicina quando non avevo voglia di vivere, quando mi mancava da morire il mio amico d'infanzia. Sapete, il nostro rapporto non fu rovinato solo da quella famosa discussione post-incidente ma, a peggiorare il tutto, furono le chiacchiere che mi accompagnarono poco dopo. Un vociferare esterno privo di fondamento che accrescevan in me una rabbia smisurata nei suoi confronti. Non riuscivo a capire il motivo per cui tutte quelle cose non mi venivano rivolte personalmente.

Ho sempre odiato non poter rispondere direttamente al mio interlocutore!

Ero stata  definita un mostro senza cuore, una persona spregevole, dall'animo spocchioso e narcisista. Praticamente una povera ragazza che sapeva solo prevaricare sulle persone e schiacciarle. Ero stata, all'epoca, tanto dominante da mandarla in cura da uno strizzacervelli e quell'individuo era persino riuscito a convincerla che la sua persona era circondata prettamente da tossicità.
Certo che la laurea, ormai, la danno proprio a tutti!
Quanti "poteri" mi erano stati attribuiti in quei mesi...se ci penso, altro che reporter di notizie politiche, avrei di sicuro dovuto fare la conduttrice di uno di quei talk show scandalistici pomeridiani.
Purtroppo la vita aveva voluto così e, a pagarne le spese, era stata la mia fiducia nei confronti del genere umano...o forse no!
Altra novità, prima del nostro arrivo a New York, riguardava Andy. Ogni volta che pensavo a lui mi si chiudeva lo stomaco dai sensi di colpa. Stupida me! C'eravamo lasciati come due amici, recuperando quel botta e risposta dei primi tempi. Eppure, avrei fatto di tutto per cancellare quel mio gesto sconsiderato. Pensate che prima di ritornare in America, ero passata a salutare Granny e a ringraziarla della sua ospitalità e a rinnovare il mio invito negli States a lei e al nipote. Ma comunque non rimpiango nulla. Se da una parte avrei preferito dimenticare, dall'altra mi consolava sapere che dall'altra parte del mondo qualcuno pensava a me ed era persino felice per me.

"Bubble, sono qui. Wow hai già finito di sistemare la sala!" Come faceva ad apparire ogni volta nel momento giusto.

"Si Josh..." Cazzo, Meg, potevi utilizzare una voce più serena! Ecco il suo sguardo dolce scrutare la mia preoccupazione. "...è stato faticoso ma ho finalmente preparato tutto"

"Sicuro sia solo stanchezza?"

"Mmm, in realtà stavo pensando tante cose e...tra l'altro riflettevo sul fatto che i miei genitori non mi hanno ancora chiamata da quando ci siamo trasferiti. Sapevo di essere solo un optional e di non essere nemmeno il focus principale dei loro pensieri ma, non riesco mai a capacitarmi dei loro gesti..."

Che senso aveva continuare a pormi tutti questi interrogativi dato che la situazione non sarebbe mai cambiata. Avrebbero continuato la loro "illustre" vita nel luogo che mi aveva vista nascere mentre io avrei vissuto la mia in un nuovo Stato. Non avevamo mai avuto un legame stretto, allora, perché continuare a rimanerci male? Dopo tutte le difficoltà che avevo avuto, i numerosi problemi che ero stata costretta a risolvere da sola e la loro continua assenza, mi ritrovavo ancora assolta nei miei pensieri a cercare risposte che mai sarebbero arrivate.

"Meg, vuoi che andiamo a trovarli prima di Natale?"

"Assolutamente no! Non vorrai che ci rovinino e festività? Va bene così. Ho mandato per email il nostro nuovo indirizzo e anche i nostri recapiti. Semmai avranno intenzione di rendersi partecipi nella nostra vita, sapranno dove trovarci".

Con la mente continuavo ad essere una debole del cazzo, con le parole ero fredda, anzi glaciale, come l'iceberg che ha provocato il naufragio del Titanic.

Vi prego, mettetemi su una scialuppa di salvataggio!

"Su Josh, andiamo a prepararci, tra poco arriveranno tutti".

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 13, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

All about you - ParadisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora