Prologo

83 8 8
                                    

-Jade alzati subito. È tardi- gridò una voce a me fin troppo familiare proveniente da dietro la porta della mia camera da letto. Come ero solita fare, però, la ignorai e tornai a dormire fino a quando pochi minuti dopo qualcuno si gettò di peso sul mio letto e controvoglia fui costretta ad aprire gli occhi. -Se mi alzo e vedo che tutti gli altri dormono ancora, giuro che questa è la volta buona che ti faccio fuori James Fleamont Potter- esclamai alzandomi pigramente -Sono già tutti svegli, come al solito tu sei l'ultima- disse lui con voce scocciata, senza ascoltarlo andai via strisciando i piedi fino alla cucina che si trovava al piano di sotto. Ormai Sirius viveva a casa nostra da quasi quattro anni e da quel momento ogni estate, io e James invitavamo Remus e Peter a dormire da noi qualche giorno prima del rientro ad Hogwarts.                                                   Ahimè però, dati i caratteri esuberanti dei nostri ormai coinquilini, le nostre amiche rifiutavano gli inviti la maggior parte delle volte quindi ero l'unica ragazza che doveva sopportarli, volente o nolente.                                                                                                                                                                                      -Buongiorno Jade- disse Remus sorridendo mentre leggeva un giornale babbano, ricambiai il saluto con un cenno della mano e in religioso silenzio mangiai le prime cose che mi capitarono a tiro dal frigo. Dopo aver terminato di mangiare e di aver rimesso a posto ciò che avevo usato informai Remus che sarei salita in camera a sistemare le ultime cose prima della partenza. Mentre camminavo per il corridoio del piano superiore però mi fermai di scatto davanti ad una camera con la porta spalancata e notai due figure ancora sdraiate sui letti -Brutto stronzo- sussurrai facendo riferimento a mio fratello e alla bugia che mi aveva detto in precedenza, rimasi sull'uscio e velocemente pianificai un dolce risveglio per i due pigri che ancora ronfavano beatamente -Per la barba di Merlino. JAMES. Ho rovinato la giacca di pelle di Sirius con le cioccorane di Peter, aiutami subito prima che si sveglino- urlai cercando di attirare l'attenzione dei ragazzi. -COSA È SUCCESSO? - domandarono i due all'unisono sobbalzando dai letti -Dovete alzarvi, tra poco dobbiamo andare al binario- ammisi ridendo vittoriosa mentre ammiravo le facce sconvolte dei due ragazzi seduti sul letto.

                                                                                                   ***

-Qualcuno mi può aiutare a scendere il baule? - gridai dal piano superiore dopo svariati fallimentari tentativi di riuscire a trasportare il bagaglio da sola -Arrivo io principessa- Sirius sapeva perfettamente che detestavo quel nomignolo, me l'aveva affibbiato al primo anno per colpa di James, precedentemente dell'inizio delle lezioni ad Hogwarts infatti gli avevo chiesto espressamente di smetterla di comportarsi come un fratello ultraprotettivo ma ovviamente le mie parole non furono ascoltate e questo fu uno dei risultati. -Grazie Black- dissi io scendendo le scale e mettendomi di fianco al mio gemello -Mamma e papà ci aspettano alla passaporta tra 10 minuti quindi è meglio sbrigarsi- ci avvertì lui facendoci uscire tutti e chiudendo la porta d'ingresso dietro di sé.                                                                                                                                                Dopo pochi minuti giungemmo al punto d'incontro. -Finalmente siete arrivati- esclamò mio padre sorridendo. Ci attaccammo tutti quanti alla passaporta ed in qualche secondo ci trovammo di fianco alla stazione. -È bello vedervi- ammise mia madre abbracciandoci uno ad uno  -Come sono andati i giorni da soli? Avete distrutto la casa? - domandò ridendo mio padre mentre varcavamo le porte della stazione -Ma no Fleamont, la casa è in perfetto stato. Abbiamo passato dei giorni abbastanza tranquilli- mentì Sirius mentre camminava di fianco a mio padre con un ghigno malandrino in volto. In effetti, era la prima volta che i miei genitori non stavano con noi in casa quando c'erano anche i ragazzi -Pronti a superare la barriera per un'ultima volta? - chiesi io guardando i quattro ragazzi che mi stavano di fianco -Jade sei sempre tragica! Non è l'ultima volta, accompagneremo i nostri figli un giorno- rispose mio fratello dandomi un colpetto sulla spalla, così uno ad uno attraversammo il muro, come ormai di consuetudine io andavo per prima e mi perdevo sempre a guardare la bellezza e la maestosità del binario 9 ¾.                                 -Mi raccomando, non combinate troppi guai- ci ammonì mia madre prima che salissimo sul treno -Ti conviene fare scorta di strillettere, ormai non le devi mandare più solo a due di noi- disse James ridendo e facendo allusione agli altri ragazzi che ormai facevano parte delle nostre vite. -Ora andate oppure vi lasciano qua- esclamò mia madre piangendo mentre si asciugava le lacrime con un fazzolettino -Signora Potter, stia tranquilla. Ci rivediamo a Natale, sempre se l'invito è valido anche per questo anno- tentò di consolarla Remus un po' impacciatamente e ciò lo notarono tutti infatti scoppiammo in una fragorosa risata, dopo gli ultimi saluti ci incamminammo verso le rotaie.                                                                                                                                      -Viaggiamo su questo treno da ormai sette anni ma è sempre emozionante come la prima volta- mormorai io mentre camminavo dietro ai ragazzi, appenaraggiunto il nostro scompartimento ci sedemmo al suo interno -Avete visto le ragazze in giro? - chiesi curiosamente -Qualcuno ci cerca per caso? - domandò euforica Marlene sull'uscio con al suo fianco Lily, dopo che anche loro si sistemarono insieme a noi, chiacchierammo delle nostre vacanze.                                                            Lo spalancarsi della porta ci interruppe e non fummo affatto sorpresi di notare che a compiere quel gesto fu stato Severus Piton, seguito dalla sua banda -Evans perché frequenti ancora questi stupidi? - -E tu perché ci stai disturbando Mocciosus? Porta il tuo branco lontano da qua- ribattei acidamente e infastidita da quelle presenze. Senza battere ciglio il gruppo di ragazzi si allontanò velocemente, c'era qualcosa che non andava. Senza prestarci troppa attenzione però tornai a guardare fuori dal finestrino assorta nei miei pensieri.

*-James ti avevo detto che dovevamo arrivare prima, ma tu non mi ascolti mai e passi tutto il tempo a fantasticare sul diventare un giocatore di quidditch e ora tutti gli scompartimenti sono occupati. Dove ci sediamo? - chiesi aggressivamente a mio fratello che si trovava qualche metro più in avanti rispetto a me -Vieni qua Jade. Ho trovato dei posti- rispose lui con voce entusiasta    -Possiamo sederci qua? - domandò sempre lui al bambino seduto da solo -Certo. Io sono Sirius Black- si presentò il bambino seduto davanti a noi allunando una mano -Piacere, sono James Potter- -E io sono Jade - dopo svariati minuti la porta si riaprì e altri due bambini si accomodarono nel nostro vagone -Ciao, mi chiamo Remus Lupin- si presentò uno dei due timidamente -Io invece sono Peter Minus- disse l'altro arrossendo leggermente. Il tempo volò e in un men che non si dica ci trovammo già alla stazione di Hogwarts -Penso proprio che abbiamo trovato degli ottimi futuri amici- ammisi io a mio fratello mentre mettevamo piede sul suolo esterno*.

A risvegliarmi dai miei pensieri fu Remus che mi mise un braccio sulle spalle -A che pensi? – mi domandò -Stavo solo riflettendo sul fatto che ancora dopo sette lunghissimi anni siamo ancora qua, tutti insieme- ammisi con un leggero sorriso malinconico -Chi lo avrebbe mai detto? Io sinceramente non ci avrei dato nemmeno una settimana di amicizia, insomma, siamo troppo diversi tutti noi - esclamò James ridendo e scuotendo la testa -Io in realtà l'ho detto sin da subito, proprio perché abbiamo caratteri diversi riusciamo a convivere- ammisi dando un colpo sulla nuca a mio fratello. -Odio dirlo, ma la principessa ha ragione e sapete perfettamente tutti quanto mi costa dire queste parole- esclamò Sirius indicandoci tutti mentre faceva oscillare il dito da una direzione all'altra dello scomparto dove ci trovavamo -Io odio te Black- ribattei alzando gli occhi al cielo per quel modo di fare che non sopportavo affatto -È impossibile, mi amano tutti- continuò lui mentre si avvicinava a me -Io sono l'eccezione che conferma la regola mio caro Felpato- dissi cercando di guardarlo negli occhi nonostante i parecchi centimetri di differenza d'altezza che avevamo. Un fischio richiamò la nostra attenzione. Eravamo arrivati a Hogwarts. Casa.

-----------------------------------
Ciao a tutti, per chi non mi conoscesse già mi chiamo Giulia ed ho 16 anni. Già da tempo mi ronzava in mente di scrivere una storia sui Malandrini ma ho aspettato poiché stavo scrivendo un altro libro (Questa ti era sfuggita ~Pietro Maximoff~).
Seguo "Harry Potter" da quando sono piccola ma solo dopo varie riletture ho capito di essermi INNAMORATA dell'era dei Malandrini. Detto questo spero che la storia sia di vostro gradimento, se è cosi lasciate una stellina o un commento. Al prossimo capitolo🖤👑

La Maledizione ~Sirius Black~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora