CAP.2 Salvatore inaspettato

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Al risveglio, Yeiazel si ritrovò steso su un letto, la testa pulsava e il suo corpo era tutto dolorante. Non riusciva a capire di chi fosse quella casa, sicuramente non era di un altro angelo, visto che lo avrebbero lasciato volentieri a morire nella foresta. Aveva la testa fasciata, come tutto il busto, e quando provò a mettersi seduto percepì un forte dolore in tutto il corpo, e la testa incominciò a girargli.

<Fossi in te starei attento. Non ti sforzare o ti si riapriranno le ferite, sei ancora molto debole.>

Solo in quel momento Yeiazel si accorse dell'altra figura nella stanza che era seduta su una sedia vicino al letto. Vide un ragazzo che aveva sicuramente la sua stessa età, se non qualche anno di più, che l'osservava. Era molto alto, forse sul 1m 95cm, muscoloso, capelli corvini, lineamenti del viso marcati, occhi gialli, canini un filino sporgenti, unghie affilate e la pelle di un rosa scuro, ma non rosso o nero. Yeiazel rimase un attimo ad osservarlo, per poi riprendersi subito e coprirsi il busto con la coperta, diventando tutto rosso in viso.

<Chi sei e cosa vuoi da me?>

<Ti imbarazzi se ti vedo mezzo nudo? Se proprio lo vuoi sapere, per curarti ho dovuto spogliarti, anche perché il tuo vestito ormai era solo uno straccetto, quindi ho avuto tutto il tempo per guardarti, ma posso capire che un ragazzino della tua età sia timido, d'altronde non dovresti ancora aver avuto una ragazza, mi stupisco del fatto che tu sia sulla terra in così giovane età.>

<Guarda che ho 20 astri, quindi non sono un ragazzino.>

<Davvero? Non l'avrei mai detto, comunque sul fatto della ragazza ci ho azzeccato, vero?>

Yeiazel divenne ancora più rosso in viso e distolse lo sguardo da quegli occhi d'orati così penetranti che lo mettevano a disagio.

<Cosa vuoi farmi?>

<Cosa intendi dire ragazzino?>

<Lo so che mi farai del male, quelli come te sono tutti uguali. Voi demoni siete esseri spietati, senza alcuno scrupolo.>

<Come hai fatto a capire che sono un demone? D'altronde essendo in forma umana non dovresti vedere la mia essenza.>

<Intuito, sono molto bravo a riconoscervi anche in forma umana, tu piuttosto, quando sono svenuto l'aureola è sparita, come succede sempre come forma difensiva, quindi come hai fatto a capire che sono un angelo?>

<Si può dire che anch'io come te, ragazzino, vado ad intuito.>

I due ragazzi rimasero a fissarsi per un po' senza dire niente, poi, preso coraggio, Yeiazel si rivolse al ragazzo, con un tono un pochino arrabbiato.

<Non mi hai ancora detto chi sei e cosa vuoi.>

<Se per questo nemmeno tu ragazzino.>

<Smettila di chiamarmi ragazzino! Ti ripeto che ho già 20 astri, e comunque ho un nome.>

<Sarebbe?>

<Yeiazel.>

Il ragazzo fissò il piccolo angioletto, come se dovesse valutare qualcosa, mettendo quest'ultimo sempre più a disagio.

<Piacere Yeiazel, io sono Belial, e se lo vuoi sapere non ho alcun interesse particolare per te, quindi non ti preoccupare.>

<Cosa intendi dire? Allora perché mi avresti salvato?>

<Per curiosità, non avevo mai visto un angelo coi tuoi capelli, ma la cosa che mi piace di più sono i tuoi occhi come l'ametista, ti donano molto sai.>

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