Capitolo 3°

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Mi svegliai di soprassalto.
Il lenzuolo e la maglia scura erano attaccate alla mia pelle sudata mentre i miei capelli erano arruffati sul cuscino accanto al mio. Avevo il respiro affannato e le immagini viste qualche secondo prima scorrevano veloci nella mente, non riuscivo a comprendere il singnifico di quel sogno ma tuttavia sapevo che non mi interessava più di tanto.
Mi sollevai sui gomiti e fissai la porta chiusa. L'orologio sul mio comodino segnava un orario alquanto avanzato, così mi alzai e andai in bagno. Spostai i miei capelli castani e li legai in una crocchia ordinata ma qualche ciuffo selvaggio mi cadde ai lati della testa incorniciandomi il viso. Mi lavai la faccia e mi cambiai.

"Megan?"
Niall richiamò la mia attenzione dalla cucina.
"Dimmi?"
"Ti ricordi che oggi dobbiamo anda-"
"Si, mi ricordo."
Ero diventata acida, molto acida, forse troppo acida, e non me ne rendevo neanche conto. Era come se tutto mi dava sui nervi, come se bastasse una sola parola per far scattare qualcosa in me che mi faceva irritare fino a diventare insopportabile.

"Scusa."
Abbassai lo sguardo e fissai le vans ai miei piedi.
"Dai andiamo."
Mosse velocemente un braccio e mi incitò a camminare dietro di lui.
Fissai i muscoli tesi della sua schiena muoversi ad ogni suo passo veloce.
"Finscila di fissarmi."
Affermò sicuro il ragazzo ancora girato di spalle.
Un forte calore improvviso si impossessò delle mie guance e le mia mani iniziarono a giocare nervosamente.
Il tragitto fù lungo e silenzioso e di tanto in tanto le nostre braccia si scontravano provocando un forte imbarazzo in tutti e due.

"Ecco qua."
La casa in legno sfoggiò la sua maestosità davanti a noi, era in legno scuro e molto grande, all'esterno il tetto era piano e sopra ad esso c'erano delle sedie sdraio.
Il sottile vetro della porta rifletteva la luce del sole che colpiva esattamente in pieno il mio viso, costringendomi a chiudere gli occhi. La sorpassammo ed entrammo subito dopo in un grande ed ampio salone dove al centro era situato un grande divano in pelle bianca, mentre al lato destro della sala si presentava una grande vetrata con davanti un comodo tavolo per pranzare, nel lato sinistro un grande televisore. La stanza semi-vuota creava eco ai nostri passi e alle nostre parole.
"Sta qui, arrivo."
Mi ordinò Niall indicandomi un punto impreciso dell'ampia stanza. Iniziai a guardarmi in torno e degli strani ricordi cominciarono a farsi spazio nella mia mente affollata.

*FLASHBACK*
"Ehi piccola vieni qui"
Il ragazzo moro sorrise mostrando i suoi perfetti denti bianchi.
Mi avvicinai ancora più fino a riuscire a sentire il suo respiro caldo sulla mia morbida pelle. Mise le suoi mani sui miei fianchi e mi spostò a cavalcioni sopra di lui. Con la mano afferrò il mio mento e lo abbassò delicatamente verso il suo viso.
"Oh finalmente vedo quei tuoi begl'occhioni."
Arrossii violentemente e iniziai a farmi passare tra le dita i suoi capelli castano scuro.
Prese con la mano destra i lembi della mia maglia e tentò di sfilarmi la maglia. Lo fermai prima che le sue mani salissero più in su fino a raggiungere i piccoli ganci freddi del reggiseno e mi spostai. Fui afferrata per l'avambraccio il più in fretta possibile, dopodiché mi sollevò agilmente sul suo bacino, le sue mani si intrecciarono sotto i miei glutei per reggermi e la sua bocca ansimava per un bacio. Lo feci aspettare, d'altronde mi piaceva lasciare un po' in sospeso le cose, ma dopo vari secondi feci incontrare le nostre morbide labbra in un dolce bacio. Percorse veloce le scale di legno e chiuse dietro di se la porta della camera. Mi adagiò cautamente sul caldo copriletto e si levò la maglietta in attesa di un mio gesto di approvazione. Rimasi immobile e osservai il suo corpo, incapace di credere in così tanta perfezione.
Lentamente si avvicinò e si stese sopra di me, le gambe hai lati dei miei fianchi. Ancora una volta le sue mani indugiarono sui lembi della maglia bianca e ancora una volta io lo bloccai.
"Ma quanto sei difficile."
Sbuffò lievemente e mi dieve un piccolo bacio all'angolo della bocca.
Sorrisi pensando che infondo la sua affermazione non era per niente falsa.
La mia mano improvvisamente afferrò il dietro del suo collo e lo tirai a me.
"Così mi piaci"
Scherzò.
Ci bloccammo entrambi prima di poterci baciare dal suono del campanello.
"Arrivo, sta qua."
Chris si alzò e aprì l'armadio,velocemente afferrò un paio di pantaloncini e scese le scale a torso nudo.
Al contrario di quanto mi disse il moro, mi alzai e mi avvicinai alla porta cercando di distinguere le due voci, una delle quali era molto femminile.
L'unica cosa che capivo in quel momento era la voglia di tirare uno schiaffo alla voce chiaramente femminile che ribatteva le parole di Chris.
Lentamente aprii la porta scura e scesi gli scalini, stando attenta a non far scricchiolare nessuna tavola di legno. Lo vidi impegnato a tenere la mano a una ragazza bionda con un sorriso da ebete sul viso, non avevo intenzione di interrompere la situazione.
"Si, stai tranquilla... Nessuno saprà niente."
La ragazza si scostò i capelli dalla fronte e sorrise leggermente.
"Meglio così."
Il ragazzo portò la mano sinistra della ragazza alla bocca e le diede un live bacio sul dorso.
"Ora vado,dovevo essere sicura che non parlassi. Ciao."
La ragazza si alzò in punta di piedi e gli diede un passionale bacio sulle labbra.
"Ciao piccola."
La rabbia si impossessò di me; come aveva osato chiamare quella ragazza in questo modo?
Gli occhi cominciarono a pizzicarmi e alcune lacrime spuntarono fuori dal nulla. Chris si girò e mi vide in piedi sull'ultimo gradino della lunga scala in legno.
Ripercorsi gli ultimi camminando velocemente ed entrai in camera, chiudendomi la porta alle spalle. Pochi secondi dopo Chris bussó.
"Posso...?"
"No."
"Ah, avanti apri 'sta porta. Non fare la bambina."
Le sue parole scorrevano veloci e facevano male, davvero troppo male. Non aveva mai tenuto questo tono di voce con me, anche se qualche volta era stato rude e abbastanza cattivo.
Mi sollevai dal lenzuolo grigiastro e aprii violentemente la porta.
"Scusami? Io una bambina?"
Scandii lentamente le ultime parole e come risposta ricevetti solamente una sfacciata risata.
**

"Ci sei?"
Niall richiamò la mia attenzione quando schioccò le dita difronte ai miei occhi.
"Sisi, stavo solo pensando"
Senza ascoltarmi piú di tanto si girò e spinse la barriera di vetro che ci separava dalla spiaggia. Venni investita da un'ondata di calore e il sole mi impedii di tenere gli occhi aperti, così li strinsi leggermente cercando di mettere a fuoco l'immagine di Niall difronte a me. Camminammo fino a intravedere il condominio in cui risiedevo, mi girai verso il biondo, il quale si trovava alla mia sinistra e cercai di incrociare il suo sguardo.

"Vuoi fare qualcosa prima di rientrare in casa?"
Girai il polso e fissai l'ora sul mio orologio in metallo, il mio stomaco brontolò leggermente e Niall sembrò accorgersene.
"Io ho fame e penso che anche tu ne abbia."
Ridacchiò indicando la mia pancia sollevando le spalle.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 31, 2019 ⏰

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