Capitolo 2°

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Ero appoggiata all'appendi abiti quando il cellulare nella tasca posteriore dei miei jeans vibró.

Nel messaggio diceva di accendere la televisione. Capì che sicuramente,il messaggio era concentrato su un articolo di cronaca,alla quale lei era molto appassionata.
Bloccai il telefono e leggermente stranita da questo messaggio improvviso accesi la televisione, e dopo aver pigiato il numero assegnato al canale, mi concentrai sullo schermo.
Molte parole scorrevano sulle schermo in diverse misure e colori.

La parola che spiccava su altre era omicidio.
Rilessi due volte la stessa frase per accertarmi che non fossero stati i miei occhi ad ingannarmi.

Da Cayley:
"Lo sapevi?"

"No."
Mormorai leggermente.
Il respiro mi si bloccó nella gola quando lessi chiaramente il nome: Niall James Horan. Mi girai verso di lui, cercando di incontrare il suo sguardo e di attirare la sua attenzione.
Sollevò il mento e accennando un sorriso.

"Dimmi..?"

"Tu hai ucc-"

"Ucciso uno? Si, si l'ho fatto."
Sembrava soddisfatto di questa sua azione e il piccolo sorriso che non voleva lasciare la sua bocca rendeva ancora di più l'idea.
Mi sedetti sulla vecchia poltrona beige in preda al panico, appoggiai i gomiti alle ginocchia e mi sfregai ripetutamente gli occhi con il palmo della mano.
"Io pensavo per qualcosa di meno grave..."
Dissi in tono interrogativo.

"Se sono andato in prigione era per qualcosa di grave,non pensi?"
Annui leggermente e mi coprì la faccia con una mano. Inspirai a lungo,riflettendo sull'alquanto scioccante notizia datami pochi secondi prima. Si, io lo sapevo; di certo non sarebbe mai andato in prigione per aver fatto il bravo o niente di 'contro la legge'.
"Posso farti una domanda?"

Ero titubante. Si, questa volta lo ero. C'era qualcosa che nella parola omicidio mi fece sorgere domande spontanee e, al momento, senza risposta.
Io non lo conoscevo, per niente. A stento sapevo il suo nome e se ci riflettevo più di una volta riuscivo anche a dirti l'età, ma c'era qualcosa, qualche piccola ma grande cosa in lui che mi fece capire com'era dentro in realtà. Quali fantastici e inimmaginabili pensieri si celavano dietro la sua oscura e gelida mente.
"Ovvio."

Ammiccò deciso mentre si sedette sul divano di fronte a me.
"Come?"
La mia mano era ancora saldamente appoggiata alla mia fronte mentre lui si sistemó a felpa e si schiarii la voce tossendo.
"Sai é davvero una bella storia,ma forse non ora."
Staccai la mano da dov' era saldamente appoggiata e sollevai la testa.
Inclinai leggermente la testa e lo guardai in modo un po' dispiaciuto. In fondo dai suoi occhi si riusciva ad intravedere che era successo qualcosa da dimenticare e di certo non volevo essere io la causa per cui tornassero in mente brutti ricordi.

"Ora non mi guardare come se fossi un bambino."
Disse duramente serrando la mascella. Si alzò di scatto e andò in camera sua.

Rimasi allibita dal suo comportamento, pensavo non fosse così duro con se stesso. Negava i suoi sentimenti e non gli importava il modo in cui potesse apparire agli occhi altrui.

Cazzo, sarebbe stato un bell'anno di merda questo. Bene, perfetto...

Andai in cucina, decisa a mangiare qualcosa tanto per non dar peso all'accaduto. Aprì la credenza ed afferrai un succo all'arancia e mi diressi verso la camera, mi distesi sul letto a pancia in giù sul grande letto ed accesi il mio pc.

Mentre m'interscambiavo fra Tumblr e YouTube, Niall bussò alla porta; senza dare risposta egli entrò e si appoggiò allo stipite, aspettando un mio possibile sguardo nella sua direzione.
"Domani dobbiamo passare a prendere la mia roba nella mia vecchia casa."

"Ti ho detto di entrare?"
Dissi acidamente chiudendo lo schermo ancora acceso del computer e sollevandomi a sedere sul copriletto.
I miei capelli spettinati e l'abbigliamento puramente casual non aiutavano a darmi un aspetto 'serio' mentre parlavo. Un ghigno divertito si formò sulle labbra di Niall, che si limitó ad applaudirmi.
"Molto credibile."
Sorrisi e abbassai lo sguardo.

"Quindi? Non ti scusi per prima?"
Cercai di spezzare l'argomento.

"Perché dovrei farlo?"
Si avvicinò al letto e ci si sedette sopra, portai il peso sulle braccia e mi sollevai dal lenzuolo e mi spostai più in là.

"Semplicemente per educazione."
Assunsi un'espressione alquanto irritata e mi sollevai dal letto. Fissai le mie iridi colorate nelle sue e attesi un qualche suo movimento incrociando le braccia al petto.
"Okay."
Disse alzandosi dal bianco lenzuolo, si fermò di fronte a me imitando i miei movimenti.
"Solo okay?"
Alzai il tono della voce corrugando la fronte.

"Che cosa ti aspettavi, delle scuse?"
Fece il segno delle virgolette con le dita e inarcò il sopracciglio sinistro.
"Forse."
Il mio tono era diventato piuttosto superficiale, cosa che non mi era mai successa ultimamente e dentro di me stavo iniziando a sentire qualcosa di diverso.
"Forse te lo dirò, di certo non ora, non per esserti fatta i fatti miei."

Niall era vicino, molto vicino. Si era avvicinato nei pochi secondi in cui inizai a pensare a come fosse strano il suo carattere. Il mio respiro cominciò a essere irregolare e le mie mani si strinsero. Niall era a suo agio, le sue iridi si scurirono e una smorfia divertita comparve d'improvviso sulla sua bocca.
"Disagio?"
Disse ironicamente.

"Forse."
Questa parola era stata detta troppo volte nell'arco di dieci minuti e ogni volta la interpretavo nel modo sbagliato.
"Bene."
Uscì dalla stanza lasciando la conversazione in sospeso.

Alzai gli occhi verso l'alto e cominciai a ripensare al lungo anno che avremmo dovuto passare insieme, anche se pregai il cielo per un lasso di tempo minore.
Sospirai leggermente e mi girai a pancia in su iniziando a fissare il soffitto bianco.

Take Me Home. ↠||n.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora