"È vivo mio Signore!" Esclamò Narcissa.
"Come?" fece Voldemort in risposta, evidentemente scosso dalle parole della donna. Insomma, aveva scagliato un Avada Kedavra su questo ragazzo ben due volte, ma il ragazzo non era mai morto.
Non ce la faceva più, per così tanti anni aveva sognato di liberarsi di Harry e per così tanti anni lui era sopravvissuto.
"Ma perchè non lo uccidiamo con un coltello mio Signore?"
"Usando quegli sporchi oggetti babbani? Mai!" Sputò in faccia a Lucius, già abbastanza spaventato per aver anche solo provato ad aprire bocca.
"Potremmo anche non ucciderlo" se ne uscì Bellatrix all'improvviso.
"E sentiamo perchè no" Voldemort aveva una certa predilezione per la mangiamorte femmina, in quanto fosse senza scrupoli e alquanto spietata. Era dunque disposto ad ascoltarla.
"Potremmo usare la pozione pollisucco su qualcuno di noi facendogli prendere le sembianze di Harry, in seguito lo uccidiamo davanti a tutti i maghetti e streghette di Hogwarts." Espose la donna, seguito da una risata malata.
Si può dire che questa operazione non dispiacesse più di tanto al Signore oscuro. Era pur sempre un rischio non uccidere la causa di tutti i suoi mali in quell'esatto momento, ma col tempo avrebbero anche potuto sfruttarlo.
"Per caso qualcuno di voi ha con se un po' di pozione pollisucco?" Lo disse con voce sibilante, quasi maniacale. Lucius la ricordava molto bene, era la stessa con cui Voldemort gli chiese la bacchetta, inutile dire che avergliela data non portò grandi vantaggi: una volta che il suo padrone ce la ebbe tra le mani, non esitò un attimo a togliere il costoso manico che vi era attaccato.
"Allora?" Ripetè più spazientito, ma senza mai arrestare il suo sibilo.
"Io mio Signore" si udì una voce roca e profonda tra la massa di mangiamorte.
Ne uscì un uomo, alto (forse fin troppo), muscoloso e con delle spalle enormi.
"Manca poco che l'ora a mia disposizione finisca, per questo me ne sono portato un po' di scorta."
Nemmeno il tempo di rispondere che il grande uomo iniziò a restringersi, sempre di più, sempre di più, quando alla fine tornò alla sua forma originale. Era un ometto alto al massimo un metro e sessanta, minuto e con due dentoni che schiacciavano il labbro inferiore, dandogli l'aspetto di un brutto coniglietto.
"Miei compagni, legate Harry Potter e tagliategli una ciocca di capelli. In quanto a te, topo, dovrai bere la pozione."
"S-sì mio S-signore" ora che il gigante era diventato una formica non aveva più abbastanza tenacia per riuscire a non balbettare.
"Prima di farti diventare Harry Potter vorrei sapere se in questo schifo ci sono già i capelli di qualcun'altro."
"Oh no, intendevo aggiungerli appena prima di berla" disse estraendo da una tasca una ciocca di quelli che sembrerebbero capelli, senza però averne la certezza.
"Bene allora possiamo cominciare, portate i capelli!" Tuonò il Signore oscuro ai suoi mangiamorte. In men che non si dica un gruppetto di riccioli neri venne depositato sulla mano di Voldemort.
"Eccellente" aggiunse prima di lasciarli scivolare all'interno di una bottiglietta, la stessa che in questo momento si trovava nelle mani del topino, o meglio topastro piccolo.
"Bevi" ordinò, e subito la richiesta venne eseguita.
Ecco che per la seconda volta l'ometto cambiava statura, seppur di poco, fino ad attivare ad un metro e sessantacinque.Hagrid stava assistendo alla scena tra i pochi maghi catturati. Era, seppur sollevato perché Harry aveva salva la vita, molto in pensiero per tutti gli studenti e professori che stavano ancora combattendo ad Hogwarts, ormai ridotta in macerie. Quelli che lo preccupavano di più erano sicuramente Ronald Wisley ed Hermione Granger, i ragazzi che insieme ad Harry avevano vissuto tante avventure nelle mura della scuola e puntualmente sopravvivevano per miracolo. In questo caso con 'miracolo' si intende la distanza che c'è tra la capacità di intelletto di Hermione e quella dei due ragazzi.
Hagrid poteva infatti dire con certezza che la maggior parte delle volte era stata l'intelligenza e la conoscenza della ragazza ad evitare la morte del trio stesso.
Adesso era lì, ad osservare il suo amico Harry semicoscente e privo di forze mentre quel verme di Lucius gli tagliava una ciocca di morbidi capelli ricci.
Un altro Harry si materializzò a cinque metri dal ragazzo legato, ma l'uomo sapeva perfettamente che quello era un impostore con le sembianze dell'amico.
Non riuscì però a non provare nostalgia nel vedere il giovane mago sano, seppur non fosse quello vero, e pronto a combattere.
"Hagrid" ecco che Voldemort lo stava chiamando, mantenendo sempre quel finto-dolce tono di voce.
"Da quando tempo Hagrid" disse nuovamente calando il suo nome.
"Tom" fece in risposta l'uomo abbassanso leggermente il capo in segno di saluto. "Felice di rivederti" continuò poi.
"Sarai ancora più felice quando taglierai la gola di questo topo davanti a tutta Hogwarts."
"Intende usare un coltello babbano mio Singore?"
"Oh sì Bellatrix, voglio che la gente creda di vedere il sangue della loro unica speranza di vittoria colare tra le mani dei mangiamorte."
Un ghigno malefico comparve sul suo volto.Hermione vide il professore di cura delle creature magiche, nonchè suo grande amico Hagrid farsi largo nel cortile di Hogwarts con in braccio quella che poteva essere una persona.
Man mano che si avvicinava si riuscivano a distinguere i tratti del ragazzo fino ad identificare... emh... oddio..Harry Potter! Il Salvatore del mondo magico giaceva tra le braccia del grande uomo barbuto, sembrava privo di sensi.
Hagrid strinse saldamente i capelli del mangiamorte sotto l'effetto della pozione e lasciò la presa con l'altro braccio. La scena che si presentava agli altri era la seguente: Harry era sostenuto dalla mano possente dell'uomo mentre i piedi strusciavamo a terra, un espressione di dolore e sconfitta non mancava certo ad incorniciare il suo viso. Si vedeva che era vivo, perchè il suo petto si alzava e si abbassava frettolosamente in cerca d'aria
Erano tutti talemente concentrati sulla salute del mago a cui erano tanto affezionati che non si accorsero che la mano non impegnata a sostenere Harry era scivolata in una larga tasca fino ad estrarne un coltello. Quello stesso coltello pochi sevondi dopo si posizionò sulla gola del giovane mago.
Bastò un piccolo movimento e del liquido cremisi iniziò a colare dal corpo ormai senza vita di Harry.
Una lacrima rigò il volto di Hagrid, che aiutò solamente a confermare la convinzione che Harry Potter fosse morto. Gli altri non sapevano però che l'uomo piangeva perchè uccidendo quel mangiamorte aveva falciato la speranze di tutti i maghi che avevano combattuto fino alla fine, piangeva perchè da quel momento la vittoria del Signore oscuro er praticamente assicurata, piangeva perchè il suo amico era nelle mano dei mangiamorte e lui non poteva fare niente, piangeva perchè il mondo intero stava per cadere.
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My ten pains~Drarry~
FantasyVi siete mai immaginati cosa sarebbe successo se quel fatidico giorno Narcissa non avesse mentito a Voldemort sulla salute di Harry? Quest'ultimo sarebbe sopravvissuto? Beh, secondo me sì. Vi avviso che questa storia potrebbe essere un po' strong...