Capitolo 2

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Tutti impauriti stettero in silenzio. Fino a quando Jack urlò di lasciare Fin, ma nessuno rispose. Sentì una mano sulla sua spalla, era il cappellaio matto che gli dava delle pacche di consolazione. Alcuni si diedero da fare per portare gli altri fuori dal rifugio, assicurandosi che nessun mostro fosse nelle vicinanze. A quel punto Jack prese coraggio e usci dal rifugio, quello che vide fu molto strano perché le creature non avevano fatto del male a nessuno, ma avevano distrutto alcune case e una dozzina di alberi delle emozioni. Avevano solamente rapito Fin. Senza lasciare tracce. Ad un certo punto vide un fungo abbastanza grande, si ricordò del portale magico e della storia raccontata da Fin. Decise di perlustrare la zona vicino al portale per trovare indizi su dove fosse Fin. Si incamminò cercando di trovare i cartelli di avvertenza. Una volta trovati iniziò a guardarsi intorno. Dopo un paio di minuti trovò una pergamena arrotolata, la aprì e la incominciò a leggere:
“Caro Jack, questa pergamena l’ho preparata tempo fa in attesa di questo giorno.
Sapevo che sarebbero venuti a catturarmi e per questo motivo ti ho raccontato la storia del
portale. Vorrei dirti di non venirmi a cercare, ma so che non mi ascolterai quindi ti do qualche indicazione per entrare nel mondo dei mostri. Prepara uno zaino e metti provviste per quattro giorni, una torcia, una corda, una fionda, dei sassolini colorati magici che troverai nascosti sotto l’asse di legno di fianco al mio letto, ogni colore è associato ad un potere magico: blu fa addormentare colui che viene colpito, giallo crea un fuoco, verde se lo mangi diventi invisibile per un’ ora e viola mangiandolo fa saltare in lato per mezzora.
Ricorda! Di vedetta c’è L’Aquila di palude che controlla chiunque entri nel portale. Di notte, tra le 11.00 e le 11.30, abbassa la guardia ed è in quel momento che devi attraversare il portale. Prima dei cartelli di avvertenza prendi la pillola verde così sarai invisibile agli occhi del rapace. Una volta attraversato il portale ricordati che avrai ancora mezz’ora di invisibilità, quindi prima che l’effetto svanisca devi trovare un rifugio. Il portale ti teletrasporterà all’interno della biblioteca, in un settore a caso. Spero che questa lettera sia stata di aiuto buona fortuna.”
Jack mise la pergamena in tasca e decise di partire la sera stessa. Si incamminò verso la casa di Fin per prendere i sassi magici. Arrivato a casa del suo amico andò nella sua camera da letto, sollevò l’asse di legno e accanto ai sassi trovò un’altra pergamena.
“ Se stai leggendo questa lettera vuol dire che mi vuoi venire ad aiutare. Prendi la cintura e legatela in vita e per ogni sacchetto metti i sassi dello stesso colore. Mi raccomando NON far cadere i sassi in mani sbagliate perché potrebbero usarle contro di te. Nel primo cassetto a sinistra in camera c’è un bracciale con su una tartaruga premendolo diventerai alto un centimetro e rischiacciandolo ritornerai normale. ”
Appena uscito da casa di Fin decise di andare a casa sua per preparare lo zaino con dentro la fionda, le provviste per quattro giorni, la corda, la torcia e decise di prendere anche uno specchio per essere sicuro di diventare invisibile. Si mise lo zaino in spalla e si incamminò verso il portale. Arrivato vicino ai cartelli di avvertenza mangiò il sasso verde, prese lo specchio e non vedendo il suo riflesso capì che era veramente diventato invisibile. Fece un respiro profondo perché aveva paura, paura che qualcuno si accorgesse della sua presenza. Jack entrò nel portale e venne scaraventato dentro a una libreria. Egli si ricordò della libreria che gli aveva descritto Fin nella pergamena. Si guardò intorno e riconobbe gli scaffali che si trovavano nella biblioteca della sua città, ma non erano i suoi scaffali perché in quel mondo non c’era l’odore dei libri appena stampati, ma c’era una puzza di muffa come quando scade il formaggio, è quell’odore che perfora lo stomaco dallo schifo. Lui era là in quel posto, ma non capiva perché la biblioteca fosse cosi somigliante a quella della sua città. Incominciò a guardarsi intorno spaesato perché gli sembrava tutto così familiare. Mentre si guardava attorno inciampò in alcuni libri impilati in un angolo a terra e cadde. Il ragazzo a quel punto sentì la voce di qualcuno che si lamentava. Si guardò attorno, ma non vide nessuno. Sentì ancora il lamento e proveniva proprio dai libri che aveva urtato. Jack allora con un piede ribaltò sotto sopra un libro e se lo portò alle ginocchia. Lo aprì e vide che le lettere prendevano le sembianze di una faccia. A qual punto Jack spaventato lanciò il libro, ma dopo fece un respiro e spinto dalla curiosità lo prese di nuovo in mano, pensando fosse tutto frutto della sua immaginazione. Perché un libro non può prendere vita!

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