19. 19 Tutto è bene quel che non finisce

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Se mai aveva pensato, in passato, che la sua esistenza avesse avuto un significato, in quel momento Hermione dovette riconsiderare tutto. Perché le sembrava infine che l'unico senso delle sue braccia fosse stringere a sé quel ragazzo, che l'unico scopo del suo seno fosse accoglierlo nel suo calore, che l'unico fine della sua vita fosse continuare ad amarlo con tutta se stessa. Gli teneva ancora il capo contro al suo petto, accarezzandogli lenta i capelli, mentre lui vomitava finalmente tutto quello che si era tenuto dentro per troppo tempo, finendone quasi soffocato.

«Il nome dei Malfoy ha ancora un certo potere, anche se magari non per te» iniziò il Serpeverde con una punta di stizza. «Quest'estate mio padre ha cercato di convincere il Ministero che meritava la liberazione. Non so bene come abbia fatto: se abbia raccontato di essere stato obbligato dall'Oscuro Signore, se abbia finto di essere stato sottoposto ad Imperius, o se abbia molto più semplicemente usato le armi che ancora possiede per ricattare qualcuno e comprare qualcun altro. Fatto sta che ce l'ha fatta: ha ottenuto l'ordine di scarcerazione.»

Hermione si irrigidì. Non poteva essere. Lucius Malfoy non poteva essere di nuovo in libertà. L'avrebbe saputo, i giornali ne avrebbero parlato, Silente li avrebbe avvisati... Non poteva essere. L'uomo che aveva quasi fatto uccidere Ginny, mettendo nei suoi libri di scuola il diario di Tom Riddle. L'uomo che aveva guardato mentre Tu-Sai-Chi cercava di ammazzare Harry. L'uomo che aveva minacciato e attaccato tutti loro, all'Ufficio Misteri. Non poteva essere.

«Non è mai stato scarcerato, Mezzosangue» la tranquillizzò immediatamente il biondo, percependo la sua tensione. «Non lo sarà mai più» aggiunse con amarezza.

Fece una pausa, godendosi le carezze che la Grifondoro gli elargiva senza sosta, aggrappandosi a quei tocchi delicati come se da ciò dipendesse il suo essere. Lei non gli mise fretta, comprendendo che ciò che le stava rivelando non era facile da rivivere e da ammettere.

«Appena ha capito che ce l'avrebbe fatta, è riuscito a farmi avere un messaggio. Immaginava che suo figlio fosse lì ad attenderlo, entusiasta di seguirlo nella sua folle battaglia. Non aveva idea di quello che pensavo o volevo. Non l'ha mai avuta, d'altronde.»

La giovane gli posò un bacio sui capelli, come se quel gesto potesse bastare a lavare via anni di incomprensione e mancanza di dialogo. Sapeva che non era possibile, ma in quel momento la cosa che più desiderava era tornare indietro nel tempo, abbracciare quel bambino undicenne e dirgli che sarebbe andato tutto bene, che un giorno loro sarebbero stati insieme. Peccato che a quel tempo lui l'avrebbe schiantata.

«Io, come ti ho detto, avevo già capito che quella non era la mia strada, ma non gliene avevo certo mai parlato. Non credevo nemmeno fosse necessario: lui era in carcere, e ormai lo consideravo fuori dalla mia vita. Mi sbagliavo. Anche da lì, era riuscito a tessere i suoi piani per farmi proseguire la gloriosa tradizione di famiglia.»

«È stato allora che ti hanno detto che ti avrebbero impresso il Marchio Nero?»

«Sì. Non scenderò in particolari inutili su come ha fatto a mettersi in contatto con me, non è importante. Non è importante nemmeno come sono venuto a sapere del loro progetto su di me, l'importante è che l'ho scoperto. Non volevano solo marchiarmi. Io avrei dovuto riscattare il suo nome davanti all'Oscuro Signore. Avevano pensato ad un bel compito, per me» mormorò con sarcasmo. Alzò poi gli occhi su di lei, trapassandole le pupille, come a sondarne la profondità e la resistenza, prima di sganciare la bomba. «Dovevo uccidere Silente.»

No. No. No! Non era solo un abominio, era anche una missione suicida. Persino Tu-Sai-Chi aveva paura del Preside, e ciononostante aveva deciso di mandargli contro un ragazzo? Come poteva pensare che se la cavasse? E allora comprese tutto. Non pensava affatto che se la sarebbe cavata. Il sovrano assoluto dei Mangiamorte intendeva dare a Lucius Malfoy una lezione, privandolo del suo unico figlio. Le venne in mente il sacrificio di Isacco che Dio aveva imposto ad Abramo. Ma questa volta non sarebbe comparso nessun animale, da immolare al posto del fanciullo. Tu-Sai-Chi non era certo un Signore misericordioso. E Lucius Malfoy aveva accettato. Pur sapendolo, aveva accettato.

Succo di zuccaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora