Dabi aiutò L'omega a rivestirsi e insieme tornarono ad alzarsi e ad incamminarsi verso casa, uno strano silenzio era calato tra i due,
Shigaraki continuava a chiedersi perché, questa volta, era stato lui a volerlo e non L'omega e soprattutto perché si sentiva così bene, é da quando è scoppiata la rissa e dabi gli ha dato manforte in battaglia che cerca di trattenere un sorriso da ebete, che altrimenti, sarebbe sul suo volto anche in questo momento ripensando alla scena e contemporaneamente la voglia di sentirsi di nuovo protetto, di non essere costretto ad un cento contro uno si faceva sempre più presente... Certo era comunque un cento conto due, ma essendo dabi, il suo compagno, il suo Alpha, il valore aumentava a livelli esponenziali.
Si avvicinò sempre di più all'alpha e di tanto in tanto faceva sfiorare le loro mani, mentre continuava a guardarsi intorno.
Una parte di lui voleva afferrargliela e dimostrare a tutti, fiero, quanto figo era il suo compagno, dall'altra l'orgoglio e l'improvviso cambiamento di vita continuavano a farlo esitare, finché non fu dabi a prendere la decisione di unire le loro mani,
Si guardarono per qualche secondo e all'ennesimo sorriso dell'alpha anche L'omega crollò.
Continuarono a stare semplicemente mano nella mano e dentro di sé shigaraki non chiedeva altro, per quanto parlasse tanto di voler fare tutto da solo, si sentiva bene sotto la sua protezione.
Arrivarono al bar, shigaraki chiese a kurogiri di chiamarli quando sarebbe stata pronta la cena e si diresse verso la camera trascinandosi dietro dabi, che non capiva nulla di quello che stava succedendo, non sentiva nessuno tipo di eccizazione nell'odore di shigaraki e si aspettava di essere costretto a restare in sala dato il temperamento dell'omega, ma si stupì ancora di più quando, una volta arrivati, shigaraki lo spinse letteralmente sul letto, continuò ad osservarlo stranito e iniziò a vedere un leggero rossore formarsi sulle gote del minore mentre si stendeva al suo fianco affondando il volto sul suo petto.
L'alpha sentì il cuore accellerare, stava per domandare il perché di quel comportamento quando shigaraki lo anticipóS: "non - dire - niente, prova a fiatare e ti disintegro, ridi e ti disintegro, spostati e sei morto"
Così anche il maggiore non disse nulla, si sistemò meglio L'omega fra le braccia e iniziò ad accarezzargli la schiena mentre rilasciava il suo odore, beandosi delle lievi fusa che aveva iniziato a fare il compagno che ormai aveva raggiunto diverse tonalità di viola.
Non gli piaceva dare retta al suo omega interiore, ma quel bisogno viscerale di stare fra le sue braccia era diventato ormai insopportabile, perciò dovette mettere da parte l'orgoglio e concedersi qualche ora per soddisfare i suoi bisogni.
Si staccarono solo quando kurogiri entrò in camera avvisando che la cena era pronta e, come se nulla fosse successo, shigaraki si alzò, nonostante faticasse a reggersi in piedi, L'omega non ne voleva proprio sapere di staccarsi dal suo Alpha e, come se non bastasse, avendo fatto di tutto per non addormentarsi pur di non dargli soddisfazioni nel vederlo completamente arreso, la stanchezza della giornata iniziava a pesare sulle spalle e adesso come non mai, sentiva il bisogno di ricevere attenzioni, ma l'orgoglio gli impedì alche solo di degnare di uno sguardo il suo compagno, che dal canto suo, roteó gli occhi andando a posare la sua giacca sulle spalle del minore e come previsto ci si strinse dentro.S: "N-non é come pensi... Mi... Mi è solo venuto freddo"
D: "certo... Freddo, sai che come tuo compagno il mio orgoglio sarebbe ferito nel profondo se non mi rendessi conto dei tuoi bisogni vero? Perché non accetti la cosa?, alla fine sei stato tu a voler essere marchiato"
S: "mi sono fatto marchiare per un unico scopo e di sicuro non era quello di rilassarmi, fosse per me saremmo già davanti alla UA... É tutta colpa di questa stupida natura che mi impedisce di muovermi liberamente, tsz... Sono debole, inutile, lo scarto della società, non sarò mai abbastanza, per questo non ho tempo da perdere, io devo assolutamente finire la mia missione... Io... Io glielo devo... Devo "Dabi afferrò per le spalle L'omega che aveva già iniziato a respirare affannosamente, incatenó gli occhi ai suoi e rilascó il suo odore per placare l'inquietudine che ben percepiva provenire dal suo compagno
D: " ascoltami, tu devi il tuo essere solo ed esclusivamente ad una persona e quella, sono io e per ME, sei più che abbastanza... Tomura ascoltami sei sempre più vicino al calore, fisicamente ed emotivamente distrutto, lasciati andare per questi tre giorni e lascia che il tuo omega venga fuori, quanti anni sono che lo sopprimi?, ci sono io adesso, c'è il tuo alpha ad aiutarti lascia che mi prenda cura di te, quando sarai di nuovo in forze continueremo la missione insieme, non sei da solo, non più. "
L'alpha strinse fra le braccia il suo compagno che non fece resistenza,
dabi aveva ragione, sapeva che la sua natura, soprattutto adesso, avrebbe scalciato per ricevere le attenzioni che voleva e che nel bene o nel male alla fine anche lui avrebbe dovuto arrendersi, così decise di lasciare le redini finché il calore non sarebbe finito, domani sarebbero comunque andati alla UA a dare un occhiata, poi avrebbero deciso cosa fare dopo il calore.
Shigaraki ricambió l'abbraccio e ponendo il volto nell'incavo del collo dell'alpha ne inspiró l'odore, prima di staccarsi e andare a mangiare infilandosi la sua giacca.
L'alpha interiore di dabi gioiva nel vedere che finalmente L'omega si era sottomesso, ma lui sapeva bene che la situazione era temporanea, aveva imparato a conoscere il carattere ribelle del minore, e sapeva che quando sarebbe stato meglio avrebbe ricominciato a voler lottare da solo, ma alla fine era anche questo suo lato che aveva contribuito a fargli perdere la testa.
Per tutta la cena la mano di dabi non si scostò dalla sua coscia rassicurandolo di continuo ed è capitato più di una volta che L'omega si appoggiasse alla sua spalla, finito di cenare, l'alpha lo prese in braccio e tornarono a sdraiarsi sul letto.
Il minore si strinse intorno al suo corpo e si lasciò coccolare finché non riuscì finalmente a chiudere gli occhi.
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Animal
FanfictionNonostante quello che sono, nonostante sia solo poco più di un animale, nonostante il mondo mi odi e mi consideri solo un mezzo, uno strumento, un misero oggetto per sfogare le perversioni di una classe superiore, nonostante il mio essere Omega, no...