Élite.

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Piccola premessa prima di lasciarvi alla recensione. Ho iniziato a scriverla subito dopo l'uscita della quarta stagione ma, a causa di varie vicissitudini, sono riuscita a terminarla solo ora. Vi chiedo terribilmente scusa per il ritardo e vi lascio alla me di qualche settimana fa. x

Lo so, ho fatto una promessa, questa avrebbe dovuto essere la recensione di Teen Wolf, e arriverà. La sto scrivendo, ho solo bisogno di tempo.

Però dovevo fare questa cosa prima di subito.

Ho guardato la quarta stagione di Élite, e non sono contenta di ciò che ho visto. Partiamo dal presupposto che a me le prime tre stagioni sono piaciute abbastanza, soprattutto la seconda e la terza.

Volevo fare la recensione di tutta la serie completa, fino alla stagione appena uscita, più avanti, dopo averla rivista tutta, quindi con tutto quanto ben fresco nella mia mente ma, dopo averla finita appena qualche ora fa, dopo averci dormito su, sono giunta ad una conclusione e vorrei parlarvene prima che mi passi l'incazzatura.

Ero molto entusiasta di questa nuova stagione ed infatti l'ho iniziata subito ma, il solo fatto di non averla terminata in fretta, avrebbe dovuto farmi capire che, molto probabilmente, non mi è piaciuta. Ed infatti non mi è piaciuta. Ma per niente proprio.

Sono incazzatissima, perché io in questa stagione ci credevo tantissimo, dato l'inserimento dei nuovi personaggi. Le short stories pre-rilascio mi avevano fatto ben sperare infatti, quelle sono state le cose che più mi sono piaciute. La mia preferita è stata quella di Cayetana Rebeka e Guzman, l'ho adorata. Dopo, ho pianto con quella dedicata a Omar, Ander e Alexis e in seguito ho guardato le altre dedicate a Nadia e Guzman che, onestamente, mi ha annoiato un pochino e quella di Samuel e Carla che, per quanto possa considerare Samuel insipido, non mi è dispiaciuta anche se era prevedibile il finale.

Ma prima di parlarvi di questa quarta stagione e di ciò che non mi è piaciuto, voglio dirvi in breve ciò che penso sulla serie in generale.

Élite a me piaceva, perché unisce alcuni degli elementi che più apprezzo in una serie che non contiene elementi sovrannaturali. Poi diciamocelo, magari è un pensiero solo mio, ma è praticamente Gossip Girl con omicidi, scene di sesso spinte e ambientata in Spagna.

Sono del parere che Netflix Spagna abbia capito che ciò che fa funzionare le serie sono i soldi. Soldi ovunque, in Élite, in La casa di carta, in Sky Rojo e addirittura in Le ragazze del centralino.

Okay torniamo a noi. Élite mi piaceva. Tantissimo. È molto attuale, per quanto possa essere irrealistica, e mi piaceva questo suo essere aperta. Ha i suoi difetti ovviamente, però per passare qualche oretta di spensieratezza tra manzi, soldi, ragazzini ricchi e un crimine è molto godibile.

Ma perché, secondo me, Élite è diventata famosa? La prima stagione contiene tre elementi che noi già conoscevamo da un'altra serie: Nano, Christian e Marina che erano rispettivamente Denver, Rio e Alison Parker di La casa di carta. O perlomeno, io l'ho conosciuta per questo motivo. Anche se, comunque, questi tre personaggi appaiono per una stagione in totale, poi lasciano spazio ai protagonisti che ci accompagnano poi per il resto delle puntate.

Élite parte con un omicidio. Stupendamente merdaviglioso. E io che mi aspettavo inciuci di altro genere, no. Partiamo col botto. Muore Marina Nunier, e io sono felicissima perché è il personaggio che meno mi interessava in tutta la prima stagione.

Non l'ho mai capita, le avevano dato qualcosa di interessante ma poi si è persa completamente. Centro di un triangolo amoroso, Marina è contesa tra due fratelli, Nano e Samuel, un avanzo di galera e uno che è più insipido dell'insalata scondita. Però questo triangolo amoroso non va giù al fratello di lei che fa di tutto per evitare questo amore.

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