Capitolo 1

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Harry stacca la sveglia, strofinandosi via il sonno dagli occhi e tirandosi su dal suo letto caldo.
La mente gli torna immediatamente a quello che era successo nel weekend a quella festa, quel ragazzo. Harry non si era permesso di dire a Joslyn che qualche don giovanni a caso si era messo a provarci con lui, perché sarebbe impazzita.

"Potrei anche rapirti io stasera."

Quelle parole risuonavano nella testa di Harry dal minuto in cui le aveva sentite fino a quando non era andato a dormire, ha una sensazione strana su di lui, e spera che non dovrà vederlo mai più.

"Vai a lavoro?" Chiede Anne quando sente Harry scendere al piano di sotto, presto emergendo dal corridoio per salutarlo nella sua uniforme di lavoro, con il cinturino per la borsa sulla spalla.

"Sì, finisco alle 16. Non così male oggi," sorride Harry quando lei va con lui alla porta. "Dov'è Gemma?" Chiede finalmente Harry considerando che non vede sua sorella da ieri mattina.

"Dove pensi che sia? Con Richie." Ride lei con un sospiro. Richie è il ragazzo di Gemma, ed Harry sta solo aspettando che lui le faccia la fatidica domanda.

Harry saluta la madre mentre entrambi si dirigono in direzioni differenti per andare a lavoro, canticchiando insieme alla radio. Alza la radio al massimo per provare a togliersi dalla testa... lui.

Si sente un forte sospiro appena Harry entra nel familiare parcheggio, posteggiando nel solito posto, prendendo le sue cose ed entrando dentro.

Quando finisce di accendere le luci, si mette dietro al bancone, aspettando che arrivi il suo capo. Harry amava il suo lavoro, era facile dato che tutto quello che doveva fare era vendere vecchi vinili, lo stipendio era decente per lui in questo momento, lavorava al negozio da quasi un anno e va d'accordo con quasi tutti i suoi colleghi.

Harry inizia a pulire il negozio nonostante non si fosse sporcato molto la sera prima ma fino a che non fosse arrivato un cliente il ragazzo non aveva nient'altro da fare. Era sempre così la prima ora.

~

"Okay Harry. Io vado a pranzo. Ci vediamo tra poco." Sara, il suo capo, lo informa mentre si avvicina a lui, dandogli le chiavi con un sorriso e poi uscendo dal piccolo negozio.

Era stata una giornata abbastanza lenta oggi, avevano avuto solo circa dieci clienti, principalmente gente anziana o coppie che cercavano la musica dei loro anni.

Harry continua a leggere la rivista che si era portato, dando un'occhiata in giro per il negozio di tanto in tanto, e lo sguardo gli scatta in alto quando il campanello suona, indicando che sta entrando qualcuno.

"Buongiorno, ditemi-" Harry si ferma a metà frase quando i suoi occhi incontrano quelli blu di Louis.

"Cosa devo dirti?" Ridacchia, avvicinandosi al bancone e appoggiandoci le mani, fissando intensamente Harry.

"Dimmi se hai bisogno d'aiuto." Harry ingoia a vuoto, spostando di nuovo l'attenzione alla rivista.

"In effetti sì." Tira fuori un pezzo di carta dalla tasca e lo mette sul bancone. "Mia madre mi ha mandato qui per prendere questo."

Harry si trattiene dall'alzare gli occhi al cielo prima di appoggiare la sua rivista e prendere il pezzetto di carta.

"In fondo." Borbotta il più giovane, facendo scivolare il pezzo di carta di nuovo verso di lui.

"Mi fai vedere?" Si avvicina, il suo tono che si ammorbidisce mentre prova a fare contatto visivo. "Comunque sono Louis."

"Congratulazioni." Annuisce Harry scendendo dallo sgabello, facendo cenno a Louis di seguirlo. Lo conduce verso l'ultimo scaffale, indicando la terza fila.

"Non sono riuscito ad avere il tempo di riorganizzarli. Però dovrebbe essere qui da qualche parte." Harry scrolla le spalle, guardando Louis annuire e dare un'occhiata ai vinili.

"Mia madre non mi ha davvero mandato qui." Louis sposta la sua attenzione verso Harry.

Harry ignora le sue parole, incrociando le braccia sul petto e appoggiandosi contro la parete.

"Allora perché sei venuto qui?"

"Ti impaurisco?" Sputa fuori, avvicinandosi decisamente troppo per i gusti di Harry.

"No." Harry sbuffa, il che era una mezza bugia, dato che non era proprio impaurito da Louis, forse solo un pochino intimidito.

"A me sembri abbastanza nervoso." Ride Louis, facendo un passo verso di lui, quasi toccando Harry.

"Beh e a me sembra che tu non sappia prendere un no come risposta, quindi direi che riusciamo entrambi a leggere bene le persone." Harry si fa strada oltre il ragazzo ritornando al bancone, sentendosi già arrossire per la sua vicinanza.

Louis è colto alla sprovvista dall'improvviso cambiamento di atteggiamento di Harry. Sbuffa piano prima di seguire il ragazzo, senza alcun disco fra le mani.

"Sei aggressivo vedo"

"Congratulazioni, i tuoi occhi funzionano." Risponde Harry di rimando, riprendendo in mano la sua rivista ed ignorando Louis.

Il più grande stringe la mano a pugno prima di uscire dal negozio.

Sarebbe stato più difficile di quanto Louis aveva pensato.

Curious l.s. {traduzione italiana}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora