Chapter 3

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Alicia's pov

Sorrido a John e poi subito dopo a Niall che si trova davanti a noi. "Va benissimo." Dico e tutti tre ci incamminiamo verso l'uscita del palazzo.

"Allora dove mi portare cavalieri?" Domando con un pizzico d'ironia e loro scoppiano a ridere. "A dire il vero nemmeno io lo so, Niall vuole farci una sorpresa." Dice John rassegnato.

"È vero ma sono sicuro che vi piacerà." Dice Niall soddisfatto di te stesso.

Ci fermiamo davanti a un enorme ristorante in stile moderno, tutto sul classico bianco, ma allo stesso tempo romantico per le sue sedie tipo imperiali ai tavoli. Sembra a prima vista un posto davvero lussuoso, anzi lo è sicuramente, credo di non essere mai venuta qui prima d'ora.

Niall ci precede facendoci segno di seguirlo, probabilmente conosce alla perfezione questo locale e a quanto vedo anche i proprietari che lo conoscono benissimo.

"Salve Horan! Come mai da queste parti?" Domanda un signore, forse il capo.

"Lavoro, loro sono i miei colleghi Alicia e John." Ci presenta entrambi e il tipo ci saluta cordialmente facendo a me anche un bacia-mano.

"Piacere di conoscerla, il ristorante è davvero stupendo!" Gli dico educatamente e John concorda pienamente.

"Spero che vi piaccia anche il cibo! Venite vi ho riservato un tavolo per voi." Lo seguiamo fino ad un terrazzo dove ammiriamo tutta New York dall'alto, un posto perfetto per una cena romantica di una coppia, ma forse per noi un po' esagerato, comunque apprezzo ugualmente con entusiasmo, adoro davvero l'ambiente.

"Wow è incredibile." Dico strabiliata da tanta bellezza continuando a guardarmi intorno.

"Ho di nuovo colpito Alicia, bingo per due!" Dice Niall fiero del suo lavoro con me.

"Horan stai andando alla perfezione, congratulazioni!" Si complimenta John stringendo la mano a Niall che scoppia a ridere, così come me.

"Be, complimenti anche da parte mia. Da me sei approvato sicuramente!" E gli faccio l'occhiolino per poi scoppiare tutti a ridere.

"Accomodiamoci così iniziamo ad ordinare, c'è un cameriere che si sta già avvicina al nostro tavolo e noi siamo qui a chiacchierare e a ridere." Dice Niall divertito e mi giro per vedere un cameriere vestito con uno smoking, uguale ad un pinguino insomma, con un tovagliolo sul braccio piegato e il sorriso educato sulle labbra venire verso di noi.

"Buongiorno signori. Cosa ordinate?" Ci chiede il cameriere.

"Cosa ci consiglia?" Chiedo rivolgendomi al cameriere dritto come una statua.

"Oggi c'è il piatto mare, potrei portarvi il piatto grande così lo dividete in tre. Poi, visto che il giorno è dedicato per lo più al pesce, una pasta con il pesce a vostro piacere." Ci spiega rigorosamente il ragazzo.

"Perfetto, allora quello e degli spaghetti alle vongole per me." Dico e mi rivolgo ai miei colleghi in attesa di una risposta, loro annuisco dicendo lo stesso.

Passiamo il tempo a parlare di lavoro, dell'azienda, poi Niall cerca di farmi domande sulla mia vita personale, sulla mia famiglia ecc. E io rispondo cercando di scoprire di più su di lui, ma non si rivela molto e il mio tentativo fallisce.

Quando arrivano le nostre ordinazioni, la nostra bocca è occupata a mangiare e non spiccichiamo quasi nessuna parola a parte per complimentare il cibo ottimo. Finiamo di mangiare alle due e mezza, prendendo anche il caffè offerto dalla casa, anche se Niall ci offre il pranzo, quindi in ogni caso non pagavo nulla comunque.

"Grazie mille per il pranzo, è stato tutto ottimo!" Ringraziamo entrambi Niall per averci pagato il pranzo e per averci portato in un locale favoloso.

"Figuratevi è il minimo che io possa fare." Risponde indifferente Niall.

"La nostra pausa pranzo si è un po' prolungata." Dico guardando l'orologio.

"Ma si per una volta, la prima e l'ultima ovviamente se no vi licenzio." Ci minaccia facendo il finto serio.

"Ti avviso che c'eri anche tu con noi, poi non penso che tu licenzi noi." Dico sfidandolo.

"Hai ragione.." Dice sconfitto.

Il mio cellulare interrompe la nostra conversazione e sul display compare il nome di Katy.

"Pronto Katy?" Rispondo tranquillamente, ma come risposta ho solo dei singhiozzi.

"Hey hey che succede? Stai bene?" Chiedo preoccupata.

"Puoi venire a casa?" Mi chiede supplicandomi in lacrime.

"Certo, ma cos'è successo?" Insisto, ma che cazzo può essere successo?

"Vieni ti prego."

"Si arrivo, subito." Sospiro capendo che tanto non mi dirà niente al telefono.

"Stai in linea però.." Mi chiede ancora.

"Okay.." Allontano un attimo il cellulare dall'orecchio e informo John e Niall che ho avuto in imprevisto e devo assolutamente andarmene.

"Certo, prendi una macchina dell'azienda. Aspetta che faccio una telefonata." Annuisco in approvo, così mi risparmio i venti minuti di camminata, tanto siamo già arrivati sotto il nostro grande palazzo.

Dopo pochi minuti un'Audi nera si affianca a noi, subito salgo nei sedili posteriori e ringrazio mille volte Niall, dopo averli salutati dico l'indirizzo all'autista che parte immischiandosi nel traffico della città.

[..]

Dopo dieci minuti la macchina si ferma sotto il mio alloggio, saluto e ringrazio calorosamente l'autista. Mi precipito dalla porta aprendola più in fretta possibile. Mi trovo Katy con il viso inondato di lacrime seduta sul divano con le braccia stretta alle gambe che sono appoggiare al petto.

Mi siedo vicino a lei, prendendole il viso tra le mani per guardarla negli occhi, ma abbassa subito lo sguardo non volendo farsi vedere.

"Che succede?" Domando. Lei tira un sospiro cercando di spiegare, ma scoppia nuovamente a piangere, non ho mai visto la mia migliore amica in questo stato, la prendo tra le mie braccia e la stringo forte, lei si lascia andare sfogandosi con tutte le forze.

Le accarezzo dolcemente la schiena cercando di tranquillizzarla e sembra che io ci sia riuscita, si rimette dritta a sedere e si asciuga le lacrime sul viso, le porgo un fazzoletto per aiutarla, quando si è sistemata inizia a parlare e io cerco di non darle fretta, sembra davvero a pezzi e mi fa male vederla così.

"Quando come sempre ognuno prende la sua strada per andare a lavoro, sono arrivata da sola sotto il mio palazzo- si ferma per formulare bene delle frasi- c'era il mio capo, sai Edward?- annuisco ricordandomi quei signore sulla quarantina, dagli occhi chiari, i capelli scuri e il fisico palestra, ma quell'aria da autoritario- mi ferma e mi chiede di andare nel suo ufficio, sembrava molto felice come non l'avevo mai visto, nonostante il viso preoccupato della segretaria lo seguo, perché penso voglia darmi una ricompensa per il lavoro consegnato ieri, ma la ricompensa è un'altra.- Inizia a piangere e cerco di tranquillizzarla, così continua.- Inizia a toccarmi dappertutto e io lo allontano, ma la sua forza domina, cerca di togliermi la camicetta e mi blocca al muro, baciandomi dappertutto. Io non riesco a fermarlo, così urlo, la sua tortura continua fino a quando arriva il capo-ufficio e la segretaria che lo fermano. Lui urla, sembra drogato anzi mi dicono che lo sia, non ne so ancora il motivo e non voglio ancora saperlo. Dalla disperazione mi licenzia, io annuisco capendo la situazione, ma questa è ufficiale non un capriccio del momento. I due salvatori mi dicono che sia meglio così. Oltre avermi distrutto psicologicamente, ha distrutto anche la mia carriera." Scoppia di nuovo a piangere buttandosi tra le mie braccia. La stringo forte, sono basita e disgustata dalla sua rivelazione.

Giuro che se becco quel figlio di puttana lo ammazzo.

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Ecco il terzo capitolo! Ditemi se vi sta piacendo la storia con un commento o votando, perchè altrimenti la elimino, anche se ho già delle idee. Leggete i miei altri due lavori :) Grazie mille! Baci. -Zxxx

Let Me Love You || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora