PROLOGO -Chi non danza non sa cosa si prova...

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La decisione é presa!
Io non vivo senza lei...
Mi manca l' aria!
Avverto che ogni attimo, ogni azione, ogni respiro emesso nella mia vita non abbia alcuna finalitá, alcuna certezza.
Il giorno in cui, due anni fa, decisi che era ormai tempo di appendere le scarpette al chiodo, perché il "nostro rapporto" s' era ormai tramutato in una relazione tossica, giurai a me stessa che non sarei tornata piú indietro.
Certo avevo vissuto esperienze forti, gratificanti.
Quanti possono vantare di essere stati ammessi ed aver studiato in una delle Scuole di Balletto piú prestigiose d' Europa?
Ed ero brava!
Non perché lo dicessi io, ovviamente. Sono sempre stata ipercritica nei miei confronti e tutto ció che davo, ai miei occhi, era sempre poco. Mi sentivo sempre inadeguata, fuori luogo, il brutto anatroccolo in tutte le situazioni: troppo bassa, troppo seno, poco col di piede, poca autostima insomma.
Ma gli altri non la pensavano cosí.
La mia prima maestra, una donna tenera quanto inflessibile, comprensiva quanto burbera ed aggressiva, pazzoide come tutte le insegnanti di danza di tutto l' universo conosciuto, mi ha sempre paragonato ad una poesia: netta e chiara, ma piena di infinite interpretazioni e parole non dette.
E con lei tanti altri hanno visto in me cose che io, mio malgrado, non riuscivo a scorgere nemmeno mettendomici d' impegno: il direttore della Scala, incontrato per caso durante uno stage, che mi definí artistica e talentuosa, coreografi, primi ballerini e poi gli esaminatori del Teatro San Carlo.
Fatto sta che la famiglia, la scuola privata con durissime pretese sui profitti a cui i miei mi avevano obbligato ad iscrivermi se volevo danzare, mi avevano fatto pian piano avvertire il mio desiderio primordiale come un enorme peso sul petto che m' impediva di respirare.... troppo poco tempo per studiare, per danzare, per dormire, per vivere...
E cosí ho detto basta, tra le lacrime e la disperazione piú assoluta. Mi sono tolta le scarpette, dedicando la mia vita a ció che volevano gli altri.
Era davvero finita? Allora lo credevo... ma é durata poco.
Non puoi allontanarti dall' amore, nemmeno volendolo davvero.
Puoi mettere distanze fisiche, emozionali, ma non lascerá mai il tuo cuore... e di questo avrei avuto una conferma anche piú avanti...
Ora, in questo esatto momento sono a due passi dall' ingresso della mia vecchia scuola di danza, con le gambe tremanti, il respiro corto e, da vigliacca patologica, un desiderio infinito di scappare e continuare a vivere la vita ipocrita della brava figlia e studentessa che mi sono duramente adattata addosso...
Ma "chi non danza non sa cosa si prova"...
E cosi spingo giù la maniglia, varco l' ingresso, inspiro l' odore di pece e parquet e torno finalmente a respirare come non facevo da tempo.
Sono a casa!


  ♧♤♡◇
Spazio me!
Sono tornata con una nuova storia... la scriveró come la precedente: tutta di un fiato...
Ma sarebbe  carino la condivideste e che ricevesse qualche stellina.

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