RISCOPRENDO SE STESSI

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Pur procedendo un po' più lentamente a causa degli impegni legati alla scuola, ecco qui la recensione di
Riscoprendo se stessi di LucianoPalladini.
Come sempre vi lascio la copertina e la sinossi.

 Come sempre vi lascio la copertina e la sinossi

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SINOSSI

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SINOSSI

Sia la copertina che la sinossi sono parti fondamentali di una storia perché servono entrambe a catturare l'attenzione del potenziale lettore e a invogliarlo a cominciare a leggere il romanzo. Questo, purtroppo, almeno dal mio punto di vista, non sarebbe successo: né la copertina né la sinossi mi hanno attirata e a prima vista non mi sarei neanche soffermata a leggere l'inizio del primo capitolo.

L'immagine di copertina può starci, leggendo la storia se ne comprende il senso però è necessario che riporti almeno il titolo della storia e, di solito, anche il nome dell'autore o il suo nickname di Wattpad.

La sinossi, invece, è troppo breve. Vengono presentati con due parole i due protagonisti ma, ad esempio, non viene neanche fatto un cenno all'elemento magico che è parte fondante della storia: con una prima lettura della sinossi avrei detto che la storia parlasse del progressivo amore tra il fotografo David e la sua amica Arianna.

TRAMA

La trama è molto carina, all'inizio può sembrare abbastanza comune ma invece poi prende dei risvolti molto originali e inaspettati e questo è un grande punto a suo favore.

L'inizio è molto originale e interessante, viene subito catturato l'interesse del lettore: già dal prologo dipinto con tinte fosche e misteriose e dai primi capitoli in cui appaiono Greta e Ingrid, due fate. Le scena poi passa a Arianna, giovane ragazza laureata in biologia, che viene contattata dalle due fate, che ovviamente non mostrano la loro natura magica, per un ritrovamento di un dente fossilizzato in una misteriosa dolina carsica. La ricercatrice accetta la spedizione, curiosa di verificare che tipo di fossili si possano trovare nella dolina ma solo alla condizione di portare con sé il suo amico David, un fotografo di cui si scoprirà che è innamorata. La missione comincia, dalla dolina il gruppo di ricerca composto da Arianna, David e due gemelle che non sono altro che le due fate sotto copertura, si ritrovano in una specie di foresta sotterranea dove prima David e poi anche gli altri, incontreranno nientemeno che un drago, o meglio una dragonessa: Aitrìa.

Fino a questo punto la storia prende, la successione di eventi è veloce e il lettore non sa cosa aspettarsi, ma purtroppo man mano che si va avanti questa curiosità e euforia nel continuare la storia viene progressivamente persa. Se prima i ritmi erano veloci, questi rallentano tutto d'un tratto: Aitrìa, tenuta prigioniera da un essere ignoto, viene liberata grazie all'aiuto di Arianna che, nemmeno le fate sanno perché, ha qualcosa di speciale. Subito, nascosta nel mondo esterno tramite un incantesimo di invisibilità, Aitrìa fa amicizia con David e tra i due viene a crearsi un rapporto sempre più intimo che poi sfocerà da parte della dragonessa in vero amore. Le peripezie che David, che si scoprirà anch'egli innamorato di Aitrìa, e la dragonessa devono affrontare, però, fanno perdere un po' l'interesse: sono successioni di scene che non prendono molto il lettore come era successo all'inizio, forse perché la storia ricade in una dimensione più di banale che non era ciò che ci si aspettava dopo il ritrovamento del fossile.

GRAMMATICA E STILE

Il discorso che ho fatto precedentemente sulla perdita progressiva di interessa da parte del lettore è il risultato di uno sviluppo della trama che non è al pari del potenziale che essa può avere.
Non che ci siano errori di grammatica, non mi pare neanche di aver trovato particolari errori di battitura se non l'uso dei numeri non scritti in lettere ma in cifra (cosa che è sbagliata a meno che non si trattino di date) e le mancate maiuscole in termini come Chiesa, Bibbia che sono nomi propri.

Per evitare fraintendimenti non sto dicendo che la storia è scritta male, ma la prima cosa che ho notato è che lo stile non valorizza ciò che è la trama e che trasmette, alla fine, ben poco al lettore. La storia è essenzialmente raccontata da un narratore esterno che scrive non ciò che vede ma soprattutto ciò che succede, senza indagare nelle emozioni dei personaggi (che sono ciò che più di tutti fa entrare il lettore nel racconto). Così appare un po' una fiaba, narrata senza una grande indagine psicologica, invece ciò che rende bella una storia è proprio la capacità dello scrittore di arrivare a smuovere il cuore e i sentimenti del suo lettore tramite le avventure dei suoi personaggi. L'unico personaggio che ti direi di non approfondire, proprio per farlo rimanere nel mistero, è l'antagonista di cui non si conosce l'identità; tutti gli altri, soprattutto David, Arianna e Aitrìa, hanno bisogno di una caratterizzazione molto più approfondita.
Ti faccio qualche esempio: io non avevo capito che Arianna era innamorata di David fino a che non lo dici, nel mezzo della storia, in una frase, senza aggiungere tanto altro. Sarebbe stato molto meglio se avessi approfondito le sue emozioni sin da subito, mostrando i pensieri, i sentimenti, le reazioni agli sguardi e agli incontri ecc. Un'altra cosa che mi ha fatto rimanere un po' perplessa è la scoperta del mondo magico: Arianna e David sono due umani come noi, personalmente se da un attimo a un altro dovessi scoprire che esistono davvero le fate, i draghi e la magia non rimarrei tanto tranquilla, sarei tormentata da dubbi interiori, preoccupazioni, pensieri: vivere nella menzogna per tanto tempo e scoprire cose così importanti possono essere dei veri e propri traumi. Non ti dico che i personaggi debbano essere presi da qualche crisi improvvisa ma almeno che si percepisca di più come si sentono dopo questa scoperta.

DESCRIZIONI E CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI

Su questi due aspetti non ho poi tanto da dire perché mi sono già espressa prima. Le descrizioni mancano sotto tutti i punti di vista, il testo è carente di descrizioni ambientali (avrei gradito molto una descrizione approfondita riguardante il mondo magico perché altrimenti non si capisce bene il contesto in cui è ambientata la storia) e anche di quelle psicologiche.

Il personaggio che più hai caratterizzato bene, alla fine, è l'antagonista perché hai saputo dargli l'alone di mistero che rende interessante una figura come la sua.

Con Aitrìa hai fatto un lavoro un po' più approfondito, anche se, sia per lei, sia per David che per Arianna, si scoprono innamorati praticamente all'improvviso, quando avresti dovuto già prima cominciare a lasciare qualche indizio (quando i personaggi non se ne rendevano ancora conto) dei sentimenti che pian piano si evolvono in amore.

Mi avevi chiesti delle scene alternative e ti dico che, essendo arrivata al capitolo 30, ne ho lette solamente due (quelle del capitolo 18). In questo caso ti dico di preferire la seconda versione perché l'azione mi sembrava condotta meglio anche se, come in tutto il romanzo, manca ciò che la rende un po' più avvincente.

Con questo, comunque, non voglio dire che la lettura non sia stata piacevole, tutt'altro: come ti ho detto, la trama ha grandi potenzialità, deve solamente essere sviluppata in un modo ancora migliore!

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