Capitolo 3

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Derek, da quando quella notte ha lasciato Stiles fuori la porta del suo appartamento, non l'ha più visto e l'unica uscita che ha fatto è stata per la prima del suo film. Ci è andato da solo, con il resto del cast e ha anche finto bene di divertirsi. In fondo è un attore, no?

È passato un mese da quella sera e ora Derek si sta infilando la giacca di pelle, ha preso il casco e spera vivamente di non essere sentito da Eric-

"Cucciolone! Davvero pensavi di poter uscire senza svegliarmi?"

Appunto. Derek si gira. Erica è ancora in pigiama, i capelli spettinati e le occhiaie. "Non hai dormito?" le chiede, preoccupato.

"Penso di aver preso l'influenza, quindi non ti abbraccerò. Ma fai il bravo e non agitarti qualsiasi cosa succeda, okay?"

Derek le sorride, prendendo le chiavi della moto. "Peggio di così non può andare, saranno sei mesi infernali. Porto il dolce stasera, bionda."

Erica gli sorride dolce, poi Derek si chiude la porta alle spalle.

Quel giorno cominciano le riprese del film che girerà con Stiles e dureranno sei mesi. Dovranno essere entrambi presenti ogni giorni, sia per le riprese in studio che per le esterne. Quella mattina dovranno fare la lettura del copione insieme a tutti gli altri, sarà estenuante, ma meglio del recitare insieme. Arriva dopo aver guidato fin troppo veloce, ma aveva troppa agitazone in corpo e, quando entra agli studi, l'aria è piuttosto tranquilla. Intravede subito Robert che chiacchiera con il regista e si avvicina a loro per salutare. Scambia qualche convenevole, qualche chiacchiera sul film, mentre tutti gli altri arrivano. Non si era nemmeno reso conto dell'arrivo di Stiles, ma se lo ritrova davanti alla macchinetta del caffè.

"Ciao Derek" saluta sorridendo.

"Buongiorno" risponde invece Derek, formale, per poi avviarsi alla sedia con sopra il suo nome. Nemmeno si stupisce di trovare il nome di Stiles su quella alla sua sinistra.

Quando sono tutti seduti, il regista fa il suo discorso introduttivo, salutando e ringraziando tutti. Derek si sente subito in sintonia con lui ed è davvero un bene, non vede l'ora di cominciare. La lettura delle prime pagine procede liscia, interrotta solo da qualche risata ogni tanto per qualche battuta divertente o qualche appunto di regista e sceneggiatori. Sono a metà copione, però, quando Derek comincia a non poterne più: è dalla prima riga che Stiles non sta mai fermo, batte il piede controil pavimento o fa scattare la penna. O si mangiucchia le unghie, mentre Derek legge.

"Stiles, cerca di stare fermo" gli sussurra quasi arrabbiato, mentre il regista sta parlando.

"Sono agitato!" risponde il ragazzo, ovvio.

"Stai agitando anche me e anche irritando!" risponde Derek, ma è di nuovo il suo turno di leggere.

Ad ora di pranzo, viene data a tutti un'ora di pausa e Derek esce a prendere aria. Gli sta per venire mal di testa e Stiles ha fortemente contribuito. Si appoggia allo stabile, tirando fuori il cellulare. Erica gli ha mandato una serie di foto buffe di animali che lo fanno sorridere.

"Dev'essere importante."

Stiles lo dice appoggiandosi di fianco a lui. Derek inarca il sopracciglio.

"Se ti fa sorridere così con un messaggio, vuol dire che è una persona importante, no?" dice, indicando il telefono. Derek lo infila di nuovo in tasca.

"Non sono affari tuoi" risponde freddo e Stiles abbassa lo sguardo.

"Mi dispiace se ti infastidisco, ma sono davvero agitato e stamattina ho dimenticato l'Adderall."

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