Capitolo IV

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Mi rialzai il più velocemente possibile e lo seguii.
- Sei un illuso, pensavi veramente che ti avrei aiutato? - gridò l'uomo.
Io non risposi. Ero troppo furioso per degnarlo di una risposta. Presto lo raggiunsi con l'arma sguainata e, senza pensarci due volte, lo trafissi nella schiena.

Dalla sua mano cadde una oggetto color oro. Forse era questo l'Artiglio dorato di cui parlava.
Avanzai tra i corridoi delle rovine, pieni di scheletri, chiamati drauger, contenuti in cavità nel muro. Erano inquietanti, con le braccia incrociate come le mummie, sembravano in attesa di qualcosa. O qualcuno.

Non appena passai si fianco a un draug, questo si animò letteralmente e sfodero un antico spadone Nord. Aveva occhi blu indemoniati, una corazza sul pezzo con la ruggine e un elmo. Senza neanche dargli il tempo di attaccarmi, gli tagliai la testa di netto con la mia spada d'acciaio.
Ne arrivavano altri. Uno, due, tre. Un quarto con l'arco. Per fortuna il corridoio era abbastanza stretto, così potei affrontarli uno a uno.
Affondai sul primo cogliendolo di sorpresa e trafiggendolo nel bacino. Il secondo tentò di colpirmi il petto con l'ascia, ma gli bloccai il colpo e lo disarmai. Si spostò sul lato e mi attaccò con un gancio destro. Mozzai facilmente il suo braccio scheletrico per poi menare un fendente sulla pancia, senza dalla corazza. Il terzo fu il più agile e veloce: mi balzò addosso e mi scaraventò a terra. Provò a trafiggermi con la sua spada, ma riuscii per miracolo a fermare il colpo a un palmo dal mio naso. Diedi un calcio al draug facendogli perdere la presa su di me, poi gli fracassai il cranio con l'elsa della spada. Intanto mi fischiò una freccia di fianco all'orecchio. Mi alzai subito e mi scaraventai in avanti, abbassandomi e schivando un'altra freccia. Arrivai di fronte all'arciere indemoniato e gli ficcai la punta della spada in un occhio.

Una faticaccia. Avanzai fino a ritrovarmi in una stanza semicircolare, con una scalinata in legno che portava al piano superiore. Al centro c'era una grata con sotto il vuoto. Sul pavimento c'era un liquido rosso-violaceo, disposto come a formare un muro.
Appena feci un passo, un draug si sollevò da una tomba posta di fianco all'entrata. Un arciere comparve sulla scalinata con al suo seguito un altro con lo spadone tra le mani.
Tirai fuori l'arco e scoccai una freccia contro il primo draug, colpendolo in testa. Il terzo con lo spadone stava scendendo la scalinata. Alzai lo sguardo e vidi una giara appesa a una trave. Sperai di avere ragione e, mentre il draug passava sopra il liquido sparso sul pavimento, con una freccia feci cadere la giara. All'impatto ci fu una violenta esplosione che investì il draug.
Mi ero scordato dell'arciere. Scoccò una freccia e mi colpì l'elmo, facendolo cadere a terra. Io risposi con una freccia conficcata nel suo occhio.

Continuai a camminare finché non arrivai a un largo e lungo corridoio ben illuminato. Sulle pareti c'erano bellissimi bassorilievi e incisioni, che probabilmente raffiguravano un qualche antico evento Nord. Il passaggio era bloccato da una enorme porta quadrata d'acciaio antico, con al centro un grande anello contenenti altri 4 anelli più piccoli, di cui quello più centrale era d'oro. In ciascuno degli anelli c'era una piastra con un animale: un orso, una farfalla e un bozzolo. Erano sicuramente da mettere in un certo ordine.
L'uomo che avevo incontrato prima ha detto che l'Artiglio dorato era la soluzione. Allora mi misi a osservarlo attentamente. Notai che sul palmo erano incise le stesse immagini presenti nella porta, ma in un ordine diverso: orso, farfalla, farfalla.
Spostai gli anelli fino ad ottenere la stessa sequenza, poi inserì l'Artiglio dorato nel cerchio centrale.
La stanza incominciò a tremare e la porta si aprì.
La varcai e mi ritrovai in una gigantesca caverna, da cui entrava luce da un enorme buco sul soffitto. Un fiumiciattolo passava in mezzo alls caverna, dividendola in due parti: quella buia e triste e quella luminosa e affascinante. Andai verso il centro della stanza. Delle scale salivano fino a un punto che probabilmente era l'uscita, mentre al di sotto c'era una piattaforma circolare. Attaccato alla parete della caverna si ergeva un maestoso muro, con bassorilievi nella parte alta e incisioni, quasi a formare delle parole, nella parte bassa, ad altezza d'uomo. Dalla parte opposta c'era una tomba isolata con a sinistra un enorme baule e a destra un tavolino.

Il muro con i bassorilievi mi attraeva in particolare. Emetteva una forza imponente. Notai che una incisione era illuminata di colore blu chiaro. Mi avvicinai nel tentativo di leggerla, ma era impossibile interpretarla. Poi successe una cosa stranissima. Assorbii da quell'incisione una sorta di potere arcano. Mi sentivo ribollire il sangue metre la conoscenza si trasmetteva dall'incisione a me. La vista mi si offuscò e rischiai di perdere i sensi. Poi però ebbi un improvviso senso di sollievo e tutto passo. Proprio in quel momento, il coperchio della tomba venne scaraventato per aria, e ne usci un droug. Ma non era un droug come gli altri. Si sentiva il potere scorrere in lui. Mi venne di fronte e sbattè la spada contro lo scudo varie volte, in segno di superiorità e di forza. Fu allora che attaccai. Tentai un affondo, che mi parò facilmente con lo scudo. Rispose con un fendente, facendomi un taglio abbastanza profondo all'altezza della milza. Mi si congelo il sangue nelle vene per qualche secondo, letteralmente. Arretrai, dolorante. Avrà un incantamento in quell'arma. Mi slanciai in avanti, ma il droug usò il potere della Voce e mi fece perdere l'equilibrio "FUS!!". Ne approfittò e tentò un affondo, che riuscii a deviare con la spada.
Raccolsi tutte le mie forze e comincia a bersagliarlo di fendenti. Mi parava sia con lo scudo sia con la spada, ma faceva fatica a starmi dietro. Si sconcentrò quel tanto che bastava per penetrare la difesa. Gli mozzai il braccio sinistro, con cui teneva lo scudo. Indietreggiò scosso da un fremito, poi tornò all'attacco. Schivai facilmente il suo affondo e gli spaccai il cranio con l'elsa della spada.

Trovai la pietra di cui parlava Farengar dentro la tomba del draug, la Pietra del Drago. Poi aprii il baule e scoprii che c'era un equipaggiamento Antico Nord completo lì dentro: corazza, elmo, guanti, stivali, scudo, spada e arco. Sembrava molto resistente, così lo scambiai con il mio.

Riuscii per miracolo a trasportare la Pietra del Drago fino a Whiterun, pesava una tonnellata, ci misi un'eternità.

Skyrim: L'inizio della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora