Capitolo V

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Andai a Dragonsreach, in Whiterun.
Entrai trionfale nella stanza del mago di corte: "Ecco qua la tua Pietra del Drago, e adesso che si fa?"
"Tu non fai niente, adesso spettano a me le ricerche" poi si rivolse ad una donna bassa con i capelli lunghi biondi di fianco a lui, che prima non avevo notato "Delphine, che ne pensi?"
"Avevi ragione Farengar riguardo alla Pietra, ora dovremmo attuare ricerche più approfondite. Bel lavoro straniero" finì il discorso rivolgendosi a me.
Sentii dei passi provenire da dietro di me, era Ireleth "Farengar, è importante, devi venire subito... sarà meglio che venga anche tu, straniero"
"Perché, cosa è successo?" domandò Farengar .
"Un drago ha attaccato Whiterun" fu la risposta di Ireleth.
"Un drago?! Davvero?! Dove l'avete visto e cosa stava facendo?" chiese Farengar eccitato
"I dettagli dopo, prima seguimi".
Salimmo le scale alla destra del trono dello Jarl e ci ritrovammo in un'ampia stanza con al centro un tavolo di guerra strategico. Intorno c'erano lo Jarl Balgruff e una guardia, a cui ci aggiungemmo io, Farengar e Ireleth.
"Forza, racconta allo Jarl ciò che hai detto a me" Ireleth incitò la guardia.
"Mio Jarl, u-un d-d-drago ha di-distrutto la t-torre occidentale... l'ho visto andarsene mentre scappavo verso la città. Non so quando ritornerà" balbettò la guardia.
"Okay, grazie per averci avvertito" disse lo Jarl "Ireleth, prepara un drappello di uomini e vai alla torre occidentale a controllare la situazione... ed eventualmente uccidi quella bestia" poi si rivolse a me "Vai anche tu, straniero, potrebbe esserci bisogno anche di te".
"Dovrei andare anche io, Jarl, devo fare degli accertamenti sulle ricerche riguardo ai draghi" disse Farengar.
"No, tu no, metterei a rischio un valente mago di corte, e poi ci servi qui".
Lo stregone non osò controbattere.

Ireleth uscì a Dragonsreach e si diresse verso la caserma, con me al seguito.
Un gruppo di guardie ci aspettavano. "Oggi è un gran giorno" iniziò a dire Ireleth "dobbiamo difendere il feudo di Whiterun e la nostra gente da un drago. Potrà essere temibile e pericoloso, ma noi dobbiamo affrontare quella bestia! Ci state?"
"Sissignora!" gridarono eccitati all'unisono.
"E allora andiamo a uccidere un drago!"

Percorremmo il breve tratto di sentiero pietroso che separava Whiterun dalla torre di osservazione occidentale. Era tutto distrutto e in fiamme. La torre era rimasta in piedi per miracolo. L'unico superstite si nascondeva terrorizzato al suo interno; mi avvicinai a lui, che gridò "Aiuto! Roki e Tor sono stati afferrati prima di poter reagire... Oddio, ecco che ritorna!" Con il braccio indicava verso Sud.
Un'ombra scura e minacciosa si stagliava in lontananza e si avvicinava sempre di più. Il drago sfiorò il terreno con la coda e gettò il panico tra le guardie. "Non scoraggiatevi!" incitava Ireleth.
Io tirai fuori arco e freccie e cominciai a bersagliare la creatura. Quasi ogni freccia si infrangeva vana sulla corazza del drago, che talvolta si abbassava e sputava fiamme verso il terreno, colpendo anche qualche sfortunata guardia, senza causare bruciature troppo gravi.
Capii che dovevo attirarlo a terra, nel mio territorio. "Ireleth, bersaglia il drago con i tuoi dardi elettrici!"
Fortunatamente, mi sentì, e qui fu la svolta.
Il drago, stremato dai danni causati dalla magia, si fermò a mezz'aria per prendere fiato e per sputare fiamme sulle guardie rimaste. Io presi la mira meglio che potei e scoccai la freccia.
"ROAARRRR" ruggì il drago imbestialito. L'avevo colpito nell'occhio destro.
La creatura fece un altra giravolta in cielo, ma, essendo mezzo cieco, andò a sbattere un'ala contro la torre e si schiantò a terra.
"AAAAAHHHH" sfoderai subito la spada e lo attaccai con tutto il vigore che avevo in corpo. Un fendente dopo l'altro aprivo degli squarci nella sua corazza, da cui fuoriusciva sangue. Ma fu in quel momento che tutto andò per il verso sbagliato.
Il drago mi addentò la spalla sinistra e con un colpo di coda mi scaraventò via. Anche Ireleth, che stava combattendo al mio fianco, fu colpita con la coda della bestia e svenne.

Era tutto rosso. Ero stordito e disorientato. Vedevo il drago sbranare e bruciare le guardie. Sentivo il sangue caldo che mi colava sul braccio. A stento riuscii a rialzarmi. Il braccio sinistro non me lo sentivo più. Lo vedevo, lo muovevo, ma dal dolore non avevo più tatto.
Presi la mia spada con il braccio destro e avanzai goffamente verso il drago. Non mi degnava di uno sguardo, come se fossi un bersaglio secondario. Ma volevo dimostrargli che si sbagliava. Raccolsi tutte le forze rimanenti: "ehi bestiaccia! Vieni da questa parte!".
Il drago si girò e sputò fuoco e fiamme. Rotolai di lato e schivai il colpo. Poi caricai il contrattacco e mi gettai sulla creatura.
Attaccai dalla parte cieca, salii sulla sua testa e cominciai a conficcarci la spada. Il drago morì sotto i pesanti colpi della mia arma.

Finalmente era fatta. Tutti i compagni sopravvissuti si riunirono increduli di fronte al cadavere dell'enorme bestia.
"Complimenti straniero, ce l'hai fatta" si complimentò Ireleth, che si era appena ripresa.
Poi sentii una nuova forza entrare nel mio corpo. Proveniva dal drago, i cui tessuti parvero disintegrarsi pian piano. Era la mia immaginazione? No, anche gli altri uomini guardavano prima me poi il drago, stupefatti. Dopo questo avvento di forza, ero di nuovo sfinito. Diventò tutto nero e caddi a terra, perdendo i sensi.

Skyrim: L'inizio della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora