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"Tutto bene Marì?" Chiese Sabrina, facendo il suo ingresso nell'ufficio di Maria "sei andata via di corsa finite le registrazioni." Chiuse la porta dietro di sé.
"Avevo da fare" rispose la bionda bruscamente.
"Si tu c'hai sempre da fare."
"Qualche problema?"
Sabrina la guardò perplessa "e questo tono?"
"Quale tono?"
Alzò gli occhi al cielo "cos'è successo? Ce l'hai con me?"
Maria scrollò le spalle "no, perché? Dovrei?"
"Che cosa vorrebbe dire dovrei ? Arrivo qui e mi parli co' sto tono incazzato, cosa devo pensare?"
"Dico solo: pensi ci sia un motivo per cui dovrei avercela con te? Me l'hai chiesto tu, perché farlo se credi di non aver fatto niente?"
"Senti Marì con me questi giochetti mentali non li fai che non sono una di quella dei tuoi programmi, che ti rigiri con quattro paroline. Te conosco da sedici anni, lo sai, e sento quando sei incazzata. Soprattutto perché per incazzarti te ce ne vuole! Quindi, che è successo?"
Maria sospirò, quasi infastidita dal fatto che Sabrina avesse ragione. E le sembrò anche che quello per cui se l'era presa, fosse in realtà una stupidaggine.
Una come lei non faceva scenate per queste cose.
"Niente" provò a dire.
"Maria non mi fare incazzare, per favore" disse infastidita Sabrina.
"E' una stupidaggine, davvero."
"Ti ha dato fastidio no? Sentiamo."
"E' per Rudy, d'accordo?"
Sabrina aggrottò le sopracciglia "che ha fatto?"
"Quella cosa" fece un gesto vago con la mano "quella cosa del gioco della fiducia."
"Ok..."
"Perché hai scelto lui e non me come persona di cui ti fidi di più." Disse finalmente.
Sabrina le rise in faccia.
Ma Maria rimase impassibile.
"Fai sul serio?" chiese allora la mora.
"No. Cioè si. Lo so che è stupido, che era solo un gioco ma ... dai, lascia stare, facciamo finta che non sia successo niente."
Sabrina sorrise a quel flusso di pensieri incoerenti da parte della bionda. Sembrava sempre avere tutto sotto controllo e invece.
"Oramai l'hai detto, non puoi far finta che non esista."
"D'accordo beh allora me la farò passare."
"Marì?"
"Mmh"
Le si avvicinò piano, e le cinse la vita con le braccia "tu lo sai che non devi preoccuparti di nessuno, men che meno di Rudy."
"Lo so, lo so... è che-"
"E' che?" la invitò a continuare.
"E' che a volte è bello sentirsi apprezzate anche in queste stupidaggini. Voglio dire, si è solo un gioco ma tu che scegli me come persona di cui ti fidi di più manda un messaggio sottinteso al resto delle persone, capisci? E quando tutto quello che hai sono i messaggi sottintesi, tendi a dargli importanza."
"L'ho fatto perché avevo paura che volessi spaventarmi, ancora, come sempre. Quindi è anche un pochetto colpa tua." Disse, nel tentativo di farla sorridere.
E Maria sorrise "hai ragione, scusa. Ma io con te mi diverto tanto" e finalmente anche lei cinse il collo della mora con le braccia.
"Si, ma te diverti solo te."
Maria scoppiò in una sonora risata.
"Dico davvero, Marì" tornò seria "non ti devi preoccupare. Tutti sanno quello che penso, anche se per una volta non ti scelgo in un gioco scemo. E sai perché? Perché tutti sanno che nessuno a questo mondo è eccezionale come te. Ed io sarei una stupida a dimenticarlo."
"Beh un po' stupida lo sei."
Un sonoro schiaffo sul sedere della bionda fu la risposta di Sabrina.
"Sono cosa?"
"Un pochino pochino?" disse Maria facendo la vocina, chinando il capo abbastanza da far sfiorare i loro nasi.
"Ma statte zitta" disse Sabrina baciandola a stampo sulle labbra "e chiedi scusa."
"Chiedimi tu scusa, miss Rudy ti sento il pacco."

"Lo sentivo davvero."
Maria fece uno scatto indietro.
"Non mi sembra di aver detto a lui di essere la persona più eccezionale del mondo, no? Lo sai com'è con gli uomini. Mi hanno sempre vista in un certo modo e per spettacolo dici o fai certe cose, è parte del mestiere."
"Lo so, lo so. Però vorrei che non fosse così, sai? Vorrei che fossimo libere."
"E perdere tutto quello che hai costruito? Ne varrebbe la pena?"
Maria le si avvicinò nuovamente "per te ne varrebbe la pena."
"Ah si? E allora perché stiamo così da dieci anni, eh?"
"Per proteggerti."
"Proteggerci." La corresse "non fare la finta tonta, Marì, non lo sei. Siamo sempre state d'accordo su questo."
"So anche questo." disse con tristezza.
"Non fa così, per favore. Guarda che non ci vengo più a fa sto programma se ogni volta devi fare così."
"Va bene, va bene" le baciò le labbra "basta discutere. Anzi, che ne dici di smettere proprio di parlare?"
"Ma davvero? E sentiamo, cosa potremmo fare invece di parlare?" sorrise.
"Posso mostrartelo."



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Allora, ammesso che qualcuno abbia veramente iniziato a leggere sta roba: questa è una raccolta di storie. Il che significa che ogni capitolo è una storia a sé che non ha un continuo. Perché questa scelta? Perché voglio solo scrivere di momenti tra loro, cose carine, senza troppi drammi o intrecci che cadono nel ridicolo -magari solo un po' di angst che fa sempre bene - e possibilmente sempre collegate a cose che abbiamo visto a tu si que vales o altri programmi.
Ci sono troppe storie drammatiche su queste due e non mi va di creare l'ennesima.


La mia raccolta di frammenti di vita è solo un cercare il più possibile di avvicinarmi ad una realtà off-screen di quello che secondo me accadrebbe se queste due stessero insieme di nascosto.

Ad ogni modo spero di trasmettervi al meglio come vedo il loro rapporto.

Ovviamente nelle varie storie qualche discorso potrebbe ripetersi, e prendere una piega diversa a volte, come accade tutti i giorni tra le coppie. Soprattutto quando devi mantenere un segreto così enorme e pesante.
Alcune storie saranno più lunghe, altre più corte, alcune molto cute, altre forse smut.
Lo scopriremo strada facendo.

Frammenti di De FerilliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora