...Migliore☆

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《Ben svegliato》
《Uhm...ciao Ger》
《Oggi è un giorno speciale e sai perché?》
《Dimmelo tu》
《È IL DICIASSETTE MARZO!》
《E quindi?》
《Ma come "E quindi"? È IL TUO COMPLEANNO GENIO》
《Aspe, cosa?- HO VENTIDUE ANNI ORA-》
《Benvenuto nel mondo》
《QUINDI TU VAI PER I 25》
《ASPETTA, CALMO, NE MANCA ANCORA AD OTTOBRE》
《Come vuoi venticinquenne. Piuttosto, spostati o come faccio ad alzarmi?》
《Ma io non sono seduto》
《Oh si certo, ma sei troppo vicino alla mia faccia》
《Quanta intelligenza in quella mente》
Disse Germania con un tono ironico.
Fece per andarsene ma prima lo baciò a stampo.
Italia si alzò quando il fidanzato se ne andò e si vestì.
《Vediamo...fra tre giorni è primavera...direi che una felpa la posso ancora tenere》
Si vestì e uscì dalla loro camera.
Si diresse in cucina e sentì un odore di bruciato.
Incuriosito entrò e vide il tedesco che cercava di fare una colazione salata decente.
《TU, VIENI QUA E AIUTAMI》
《MA COME, SONO IO IL FESTEGGIATO》
《NON ME NE FOTTE UN CAZZO》
《OK, OK, VENGO》
Dopo trenta minuti finalmente la colazione era pronta, avevano dovuto rifarla.
《Tu devi seriamente imparare a cucinare》
《A che serve se ho un cuoco in casa?》
《Parli di me vero?》
《Oh no, certo, parlo di Max》
《Max è un cane-》
《COSA INSINUI?! CHE NON SAPPIA CUCINARE IMMAGINO》
《MA OVVIO, È UN ANIMALE》
《TU DISCRIMINI》
《SENTI CHI PARLA》
《Scemo》
《Grazie》
《Piuttosto, che facciamo oggi?》
《Potremmo passeggiare》
《Bella idea, ma dove?》
《Beh, credo che andare al parco per i cani e lasciare Max correre mentre noi parliamo non sia una brutta idea, no?》
《Beh per passare un po' la mattina no. Allora metto l'imbrago e il guinzaglio a Max e ti raggiungo》
《Ok, ti aspetto fuori》
Max era un bel cane, un levriero.
Poteva sembrare cattivo ma invece era un cagnolone fatto di pane.
Dolce e coccoloso...solo molto, troppo veloce. Era impossibile batterlo.

《Ger hai fatto? Sono passati cinque minuti》
《Oh si, si, eccomi》
《Perfect》
《Allora, dormito bene?》
《Si, non ci si lamenta》
《Non hai mal di testa? Ieri hai bevuto come un alcolizzato》
《Colpa di Russia e la sua vodka》
《Uhm...gliela sequestriamo la prossima volta?》
《Ma si dai. Piuttosto, la causa non procede...》
《Stiamo cambiando la legge, che ti aspetti?》
《Si ma dopo un anno...》
《Ce la faremo, contaci》
《Spero bene, questa cosa ci sta indebitando fino al midollo》
《Ringraziamo che UE è anche abbastanza comprensivo》
《Oh...beh si, da quando sta con NATO-》
《È diventato più gentile》
《Hai azzeccato》
《Lo so》
《Modesto il tipo》
《Già》
《CONTINUA ANCHE》
《E CERTO SCUSA》
《MA- IO NON COMMENTO》
《OK》
《SIAMO ARRIVATI》
《BENE》
Entrarono nel parchetto e trovarono una coppia di anziani seduti dalla parte opposta col loro cane.
Liberano Max.
《Allora, quando mi riporti a Roma?》
《Credo che mese prossimo ti porterò. Tanto io a Berlino non ci sto. Si sta così bene a Monaco...》
《Quale Monaco? Monaco del Principato di Monaco, francese...o forse delle banane? Siamo in classe, devi specificare》
《Che simpatico》
《Lo so》
《Ora chi è il modesto?》
《Io, ovviamente》
《Non ti ammazzo solo perché ci guardano》
《Verrò qua ogni giorno allora》
Ridendo e scherzando arrivarono le 10:00 e fu ora di tornare a casa.
Chiamarono il loro cucciolo e si incamminarono.
Una volta arrivati ognuno si mise a fare le sue cose.
Italia ad ascoltare musica e Germania a controllare i loro impegni.
《Ita, domani hai l'ultimo incontro》
《Uhm? Oh, si vero》
Finalmente avrebbe potuto smettere di frequentare quell'ospedale.
Nulla poteva andare meglio di così.
Erano felici, vicino alle case dei loro amici, con il loro animale domestico a vivere la loro vita.
Arrivò mezzogiorno e mangiarono.
Nessuno dei due aveva voglia di cucinare così mangiarono un panino con del prosciutto, dell'insalata e dei pomodori.
Una volta terminato rimasero un po' a coccolarsi nel divano.
Era tutto così silenzioso...calmo.
La vita che tutti avrebbero potuto desiderare.
Tutto andava per il verso giusto, apparte la loro causa.
Italia voleva che i fratelli tornassero e Germania, che si era fatto raccontare da Italia tutto, decise di aiutarlo.
Moldavia si era offerta di dirgli come si faceva.
Loro dovevano solo convincere Unione, che comunque ora aveva anche lui i suoi impegni.
Una volta lo avevano visto con NATO, erano così carini insieme...chissà da quanto si piacevano ma per non fare scandalo non parlarono.
Poi comunque UE era tutto strano: serio, arrabbiato, triste, deciso o perfido all'improvviso.
Nessuno lo capiva dei suoi amici.

Amici...

Chissà se sapeva che cos'erano gli amici.
Nemmeno Italia lo sapeva fino a meno di un anno prima.
Questo lo rattristava, doveva diventare amico di Unione, sapeva cosa significa non avere nessuno...significa di non fidarsi nemmeno del propio compagno.
《Ger...dovremmo essere amici di UE》
Lo guardò.
《Uhm...lo sai che non è il tipo con cui è bello stare》
《Magari è cambiato》
《Italia, ne dubito. È stato lui l'egoista con me riguardo a te...non può aspettarsi di avere persone di cui fidarsi》
《Forse hai ragione...》
No, non aveva ragione e Italia avrebbe rischiato tutto a costo di dimostralo.
Germania lo stava ancora fissando e riconobbe il suo sguardo deciso.
《Uff Ita...ti rovinerà questa tua gentilezza》
《Sta a vedere》
Si alzò e andò in cucina.
Prese le chiavi di casa e fece per uscire.
《Vedrai Ger...è cambiato》
Uscì.
Ora doveva solo camminare qualche chilometro e sarebbe stato a casa sua.
Che bello che era quel quartiere.
Si sentiva osservato...chi lo guardava?
Si girò, non c'era nessuno.
《Uhm...sarà stata solo un'impressione》
Già, un'impressione prolungata per tutto il viaggio.
Era arrivato.
Bussò ma nessuno rispose così suonò il campanello.
《Chi è?》
《Sono Italia》
《Oh...ehm..ora non posso》
《Uhm...stai bene? Hai un tono troppo basso per essere ok》
《No no, tutto a posto...e grazie che mi dai del tu》
《UE, apri》
《Pff...》
Aprì.
Era pallido e vestito molto diversamente dal solito...aveva vestiti vecchi, molto vecchi.
Al polso invece delle bende e in faccia delle grosse occhiaie.
Ci si rivedeva...Unione non stava per nulla bene.
《UE...dobbiamo parlare》

~SPAZIO AUTRICE~

1004 parole.
Buono come inizio, no?
Baci stellari soldati ✨😸

𝕃𝕒 Ⓝⓞⓢⓣⓡⓐ 𝕊𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora