Appena la voce di mio padre svanì, mi misi a piangere,a dirotto, e non tentai nemmeno di bloccare le lacrime che non avevano intenzione di finire. Per un istante mi abbandonai a quella sensazione orrenda che non mi lasciava neanche respirare, mi sentivo come se qualcuno avesse calpestato, dato pugni e calci alla mia anima, lasciandomi sola con il mio dolore. Improvvisamente sentii una mano sulla mia spalla che mi confortava. Alzai lo sguardo verso quella mano gentile e poi vidi che Diana si era seduta accanto a me e che mi stava abbracciando. Poi mi dice con voce gentile:" Serena, non puoi abbatterti così, devi reagire! Pensa alla povera Sophia e a cosa potrebbero farle! E poi, tuo padre raggiungerebbe il suo scopo, se tu non ti riprendi, lui riderà davvero, poi! Capisco che ti senti male e che non sai cosa fare, ma sappi che io sono qui, ora più che mai! Piangi pure, ma devi ricomporti il prima possibile per salvare tua sorella! Dai, ce la faremo!"
Attraverso le sue parole mi ricompongo subito e la ringrazio con un sorriso. Mi asciugo le lacrime e mi accorgo di indossare di nuovo il mio abito preferito e le mie scarpette.
Con Diana cerchiamo un modo per uscire da quella macabra costruzione e da quella foresta che mette i brividi. Mentre pensiamo a qualcosa mi viene un'idea: posso trasformare sia me che Diana in due sfere di luce che volano, dovremmo dare l'impressione di essere delle lucciole, anche se in realtà diventeremo delle vere e proprie sfere di luce. Allora, senza avvertire Diana, tramuto sia me che lei in due piccole sfere di luce e mi godo la sua reazione. Inizia a gridare ma tutto quello che emette è un ronzio, per così dire. Però, appena comprende che in questo stato possiamo uscire da quel bruttissimo posto, si calma e così iniziamo a dirigerci verso l'uscita del palazzo, quando vediamo due vampiri e ci fermiamo di colpo. Ascoltiamo quello che dicono e sentiamo:
"Quella bambina è scappata! Dannazione, come ha fatto. È solo una stupida bambina, se la riacciuffo, dovrà maledire il giorno in cui è nata! A proposito, ma il capo? Che fine a fatto, e soprattutto perché dopo tanti anni ha voluto che catturassimo, solo ora, le sue figlie? E per la precisione, la più piccola? Ordinandoci di fare in modo che l'altra finisse nella stanza 13? E dopo, di liberarla? Anzi andiamo, dobbiamo lasciarla libera, anche se possiamo divertirci un po'..."
Dice quest'ultima frase con un sorrisetto troppo malizioso per i miei gusti.
Aspettiamo che se ne vadano e proseguiamo lentamente fino a quando non intravediamo la fine della specie di casa dove ci troviamo.
Attraversiamo la strada che ci separa dall'entrata di quel luogo quando veniamo trascinate da un'improvvisa folata di vento nella parte più scura e tetra della foresta.
Allora Diana mi implora di ritrasformarla e così faccio.
Quando abbiamo ripreso la nostra forma normale iniziamo a discutere su quello che abbiamo sentito. " Non posso credere che a dare l'ordine di rapire Sophia sia stato mio padre e soprattuto non capisco perché abbia deciso di farlo proprio ora. E poi perché io sarei dovuta essere liberata?! Non capisco niente di questa storia" " Se-serena, per ora, pen-pensa a come possiamo uscire da qui! E soprattutto ade-adesso!" " Diana, perché balbetti?" "Giratiiii! "
Appena mi giro, vedo che c'è un lupo bellissimo che ci osserva. Ha il pelo di un castano-biondo molto lucido e splendente. Ha gli occhi di un verde smeraldo che riescono ad ipnotizzarti. Non riuscivo a smettere di guardarlo e senza pensarci, mi avvicino lentamente a quel lupo. Sento, ma con un suono ovattato, che Diana mi chiama e mi richiama tante volte ma non mi importa, voglio solo andare ad accarezzare quel lupo meraviglioso. Appena lo accarezzo, si accuccia e si mette buono buono in modo che possa accarezzarlo meglio e dopo un po' si addormenta. Mi allontano piano piano e vado da Diana che mi guarda stupefatta. "Come hai fatto?!" "Shhh! Non vorrai svegliarlo! Non so come ho fatto, è stata una reazione istintiva!" " Ehi, sei stata molto dolce ad accarezzarmi." È una voce molto sexy e suadente. Mi giro e mi ritrovo davanti un ragazzo dai capelli castano-biondi e gli occhi verdi smeraldo che indossa solo un paio di jeans. Improvvisamente capisco che quel lupo è quel ragazzo. Però Diana sembra irrigidirsi e le chiedo cosa c'è che non va. " Serena, io e quel coso, siamo nemici dalla nascita. Non posso stare qui a guardarti accarezzarlo e vederti mentre conversi con quello!" "Calma, non mordo mica! Beh forse a te si!" Dice ridendo. " Ehi, aspetta, quindi sei un...?" "Lupo, si, sono un lupo. E tu sei una bellissima.." "Fata" " io sono Aien, e tu?" "Lei Serena e io Diana. È ora ce ne andiamo!" "No Diana, aspetta, ma perché dovete essere nemici se neanche vi conoscete?" "È una storia troppo lunga da spiegare, ma se proprio insisti... Va bene, che ne dici di sotterrare l'ascia di guerra Aien?" "Va bene. Come mai siete qui tutte sole? Di solito le ragazze non si addentrano mai qui." "Stiamo scappando da alcuni vampiri, conosci una strada per farci uscire di qui senza passare per la loro residenza principale?" dico io.
"Si, seguitemi, ma per favore, cercate di cambiare un po' il vostro aspetto, non so come reagiranno nel branco vedendoti Diana. Per te Serena, invece non c'è alcun problema, sei perfetta così come sei, anzi ti adoreranno appena ti vedranno!"
"Grazie Aien, non so come ringraziarti" è detto questo trasformo Diana in una bellissima lupa e seguiamo Aien.
Appena entriamo nel villaggio dove vive il branco di Aien, mi sento afferrare da dietro da qualcuno e istintivamente inizio a gridare e subito sia Diana che Aien accorrono, ma si scopre che era soltanto Francesco, un amico di Aien. Però per colpa sua l'illusione crolla e Diana ritorna alla sua forma da vampiro. E tutti accorrono afferrando Diana e portandola al centro del villaggio pronta per farla bruciare al sole, dandole il loro sangue che non permette ai vampiri di diventare immune alla luce del sole e accorro da lei per salvarla quando...Ecco Aien 😍
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The Sacrifice - IN REVISIONE
FantasyQuesta è la mia storia: la storia del mio sacrificio. È iniziato tutto nel 1897 quando ho scelto di sacrificare la mia v...