Until the end

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"Pronto c'è Harry?"
"Ciao Louis, Harry sta dormendo. Stamattina non stava bene. Però se vuoi lo sveglio."
"No, no se sta dormendo non svegliarlo volevo solo sapere come stava."
"Se puoi passare più tardi, sono sicura che sarà molto felice di vederti. Così magari puoi aiutarlo se non ha capito qualche compito."
"Certo! Sono felice di aiutarlo aspetta che chiedo a mia mamma... Ha detto di sì"
"Ok allora, ci vediamo più tardi"
Non vedo l'ora di andare da Harry. È il mio migliore amico da quando siamo nati. Le nostre mamme sono amiche e inoltre viviamo vicino, e adesso sono un ometto, come dice la mamma, quindi posso andare da lui da solo senza che qualcuno mi accompagni.

Finalmente ho finito i compiti, posso andare da Harry.
Busso. So che posso entrare. Però mamma mi ha insegnato che bisogna sempre bussare e io voglio essere un bimbo educato.
"Oh, Louis sei tu vieni."
"Grazie Gemma, come stai?"
"Bene grazie. Tu?"
"Abbastanza bene. Sai se Harry si è svegliato?"
"Sì penso di sì. Devo andare in cucina dalla mamma vuoi qualcosa da mangiare?"
"No grazie sto bene così."
Salgo le scale per arrivare alla sua cameretta. Busso ancora.
"No mamma ti ho detto che non ho fame."
"Non sono tua mamma Harry." Dico aprendo la porta. Trovo una massa informe di capelli ricci che esce dal piumone, e una montagnetta sotto di esso.
"Loulou pensavo non saresti più venuto. Che non mi volessi più bene." Esclama, e finalmente spunta la sua faccia con tanto di occhioni verdi e fossette.
"Solo perché hai la febbre?" gli rispondo ridacchiando.
"Si ... scusa."
"Oh non preoccuparti piccolo Hazza"
"Non mi chiamare così sai ce non mi piace"
"Ti sei arrabbiato? Quindi non mi vuoi più abbracciare?" Quasi non faccio in tempo a finire la frase che mi corre in contro e mi abbraccia stritolandomi, per quanto gli sia permesso dalla sua statura decisamente inferiore alla mia.
"Ti voglio tanto tanto bene Loulou"
"Te ne voglio tanto anch'io Harry"

Sono passati dieci anni, ma niente è cambiato. Oppure sì? Si è sicuramente cambiato qualcosa. Harry adesso ha 19 anni, è più alto di me, ha le spalle muscolose e le mani grandissime. Per quanto riguarda me, beh non sono cambiato quasi per niente tranne che per i piercing che mi riempiono il viso e i tatuaggi che adornano il mio corpo. Però forse c'è qualcosa che è cambiato: il nostro rapporto, almeno da parte mia. Mi sono innamorato di lui. Non so quando è successo. Forse è, semplicemente, sempre stato così, solo che ero troppo piccolo per capirlo. La cosa strana è che lui non lo sa. O meglio non è strano perché come potrebbe essere altrimenti? Harry è la persona più etero che io conosca. Ogni volta che va in discoteca viene subito circondato da tantissime ragazze e puntualmente torna a casa con due o tre di loro. Questo lo so perché più di una volta ho costretto Zayn, il mio povero migliore amico, a pedinarlo assieme a me.

Bussano. Non ho voglia di alzarmi. Quando si saranno stancati se ne andranno.
All'improvviso sento una folata di vento. Che strano l'avevo chiusa. Mi giro e "Buh!" lo trovo davanti alla finestra aperta che sghignazza.
"Vaffanculo Zayn mi hai fatto prendere un infarto."
"Povero piccolo bambino, ti sei spaventato? Vieni dalla mamma." ride allargando le braccia. Nonostante in questo momento vorrei ucciderlo, non resisto e gli salto in braccio.
"Piano Lou! Sei il doppio di me!"
"Oh ma piantala che prendi in braccio Liam come niente!"
Zayn e Liam, la coppia perfetta, si sono incontrati quasi per caso, in un bar e hanno iniziato a parlare. Come al solito Zayn ha fatto il primo passo. Gli ha chiesto il numero di telefono. Hanno continuato a uscire. Ce lo ha fatto conoscere. Inutile dire che si è integrato subito, sarebbe stato impossibile il contrario, Niall riuscirebbe a farti stare bene anche nel posto più inospitale del mondo. Poi Liam ci ha sorpreso tutti quanti, non perché non ci aspettassimo che quei due prima o poi si mettessero assieme, ma piuttosto perché ha baciato Zayn prendendo l'iniziativa. E ora sono più felici che mai. Purtroppo, io non ho tutto il loro coraggio, non voglio perdere la persona più importante della mia vita...
"Si ma lui non mi salta in braccio all'improvviso." Zayn e la sua voce calda mi distolgono dai miei pensieri contorti.
"Scusa." Non ce la faccio proprio a ribattere. Questa storia mi sta uccidendo e lui ovviamente lo capisce.
"Cosa c'è Lou? Ti va di parlarmene?" annuisco "Vieni sediamoci sul letto." Come sempre accade quando siamo assieme, mi apro con lui e inevitabilmente scoppio a piangere. È strano come questo ragazzo riesca a tirare fuori la parte di me che mi ostino a nascondere, semplicemente abbracciandomi. Forse andiamo così d'accordo proprio per questo, due bulli all'apparenza, ma le persone più fragili del mondo se ci conosci veramente.
"Okay basta. Mi sono rotto di questa storia. Stasera tu esci con me!"
"No Zay non ho voglia di uscire, oggi. E poi tu sei fidanzato, e non voglio certo far incazzare Liam, o doverti trascinare a casa, prima che tu faccia qualcosa di cui poi ti pentirai sicuramente."
"Oh ma non sono io quello che si divertirà. Posso giurarti che rimarrò sobrio."
"Solo se avverti Liam e a lui va bene." Pensavo di essermela cavata, ma purtroppo qualcuno ha una grande fiducia nel suo ragazzo. E ora mi tocca seguirlo.
"Non so cosa mettere."
"Ci sono io per quello" dice infilando letteralmente la testa nel mio armadio. "Ti metti questi pantaloni blu, che ti fasciano bene e mettono in risalto quel ben di dio che ti ritrovi come fondoschiena." Esclama lanciandomi i pantaloni in faccia. Ormai non mi stupisco più delle affermazioni del mio migliore amico. È sempre stato così, diretto e senza giri di parole, se deve dirti qualcosa te lo dice in faccia. È anche per quello che con il tempo siamo diventati migliori amici.
"Si ecco questa camicia mi piace."
"In teoria dovrebbe piacere a me."
"Se è nel tuo armadio vuol dire che non la odi quindi zitto e vestiti." Questo ragazzo mi conosce meglio di quanto mi conosca io stesso. È inquietante. Davvero.
Neanche mezz'ora dopo, siamo in macchina, e io mi sento nudo, pur essendo completamente vestito forse anche più del solito. Il fatto è che qualcuno mi ha obbligato a togliere tutti i piercing, "Se passi sotto ad un metal detector ti arrestano per quanto metallo hai addosso!" Li ho da talmente tanto tempo che ormai sono diventati parte integrante del mio corpo non ero neanche sicuro che sarei riuscito a toglierli. Invece eccomi qui ventuno anni suonati e faccio i capricci per non andare in discoteca. E pensare che solo qualche anno fa mi mettevo letteralmente a pregare mia mamma per avere il permesso di andarci. Come cambiano velocemente le cose tutta colpa di due occhioni verdi e dei riccioli ribelli.

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