~ The Desert Beating ~ ON HOLD

~ Chapter 10 ~

Il canto degli uccelli mi risveglia dal mio sonno turbolento. Ancora una volta ho sognato la stessa nebbia ed alla fine mi ha condotto alla stessa persona. In questo sogno non ha parlato, però. Nonostante ció, bastava guardargli il volto per capire che aveva domande a cui voleva che dessi risposte. Mai ho aperto la bocca per dire qualcosa, ne ho urlato. Questo, per paura di svegliare il resto della famiglia. È come se fossi cosciente che si tratta di un sogno, ma non per questo ho meno paura. Dopotutto, non é poi vero che è l'ignoto a spaventarci? Per questo motivo, oggi, ho deciso di fare chiarezza sui miei dubbi. Ho trovato, anche, un modo per farlo. Passo la mano sul volto e mi alzo per ripetere le solite azioni mattutine. Il fatto che oggi non sia un giorno come un altro, mi rende insicura anche nel fare i passi della routine.
È la festa di Nashadyn oggi, giorno in cui le due lune si uniscono a creare la stella solare. In questo giorno sacro per tutti i deserti di Tahdibanya, la notte diviene giorno ed ogni luce è spenta nei villaggi. Neanche un fuoco é acceso, se non dopo che l'ultimo spiccio della grande luna è scoperto. Dopodichè, i villaggi si uniscono a ripetere la preghiera all'unisono per un futuro prosperoso ed protezione da ogni male. Non vi è un'entità che il mio popolo venera, come ho sentito dei popoli oltre le coste dei mari. Preferiamo pregare il destino e unirci in qualcosa che rende ogni uomo uguale, la speranza in tempi migliori. Ecco, facciamo che oggi la mia azione è basata sulla speranza di un futuro in cui non serve nascondersi.

Esco dalla mia camera senza cambiarmi d'abito. Le ragazze, infatti, escono solo al calare del sole primordiale. Il resto del giorno si passa a rendere la propria casa abbellita di ogni colore ed, anche, a rendersi presentabili per la festa. Quando vado in cucina, prendo le decorazioni che avevamo preparato io e Layala la sera prima sopra il tavolo.
È ancora presto, quindi, la casa sta ancora dormendo.

Approfitto del silenzio per perdermi nei miei pensieri e porto la cesta di candele in soggiorni. Inizio a mettere, vicino al camino e sui mattoncini incastrati sulla parete, le candele. Verranno accese più tardi la sera e rimarranno cosí fino alla mattina dopo. Al mattino dopo la casa sarà riempita dal profumo di fiori primaverili che inebriano i sensi. Le tende le decoro con stoffe di cotone colorate intrecciate con fili di lana dorata. I tappeti alle mura vengono incorniciate da perle colorate e davanti alle finestre vengono appesi fili con pezzi di vetro che illumineranno la stanza di luce all'incontro delle due lune. Giá, adesso il sole crea un effetto splendido sulle superfici, ma quel che succede di notte è uno spettacolo che va al di là della normalità.

Sto canticchiando piano ed, ormai, le decorazioni sono poche da finire. Non vorrei fare tutto, perché so che Layala ci tiene ad aiutarmi. Le camere in questa casa sono molte, di certo rimarrà indaffarata. Ho la sensazione che metterà più passione nel proprio abbellimento, piuttosto che in quello della casa.

Sto per mettere un vaso di vetro con perle argentate sul davanzale, quando qualcuno mi mette una mano sulla spalla. Lo spavento mi fa mollare il vaso a terra e, con un urlo, mi allontano dalle schegge che si espandono a terra. Mi volto verso mia sorella e Zamer, che sembrano non riescano a smettere di ridere. Ho la mano sul cuore per calmare questo povero organo e li guardo con occhi sgranati.

"Do..dovev...dovevi vedere...la..la tua faccia" dice mia sorella, cercando di riprendere fiato. Io lancio ad entrambi un'occhiataccia, ma sembra che funzioni solo con Zamer, che cerca di rimanere serio.

"Ah,ah, ah. Non sapevo volessi che avessi un infarto come buon augurio" le dico, guardandola storto. Layala continua a ridacchiare e si asciuga gli occhi. Ho la faccia cosí divertente ad un passo sa un attacco di cuore? Lei mi abbraccia forte e mi da un bacio sulla guancia.

"Scusami, non potevo non farlo. Comunque, Zamer era d'accordo. A proposito, buona festa di Nashadyn, mia dolce, dolce sorellona" mi dice lei, abbracciandomi di nuovo ed io ricambio.