Capitolo 43 "L'ultima settimana"

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Lunedì.
Sbatté lo sportello del suo armadietto, allargò le braccia portando il petto in avanti e sbadigliò.

"Stanco?"

Si rilassò, inarcando un po' la schiena.

"Abbastanza."

"Senti Dan, tu con chi ci andrai al ballo? Cioè, è da un po' che non ti vedo con una ragazza."

Mi guardò scocciato e sbadigliò nuovamente.

"No, non sono gay. Mi dispiace."

Gli diedi una leggera pacca sulla spalla.

"Ma chi ha parlato di essere gay? Oggi ti va di scherzare è?"

"Sì un po', giusto per sdrammatizzare."

"Allora?"

"Allora penso che andrò da solo. Scusa se non ti chiedo con chi andrai, ma è scontato."

Mi bloccai per un po' e la sua espressione cambiò di colpo.

"È scontato vero?" ripeté.

Ripensai al bacio di Blane. Daniel mi schioccò le dita davanti agli occhi, facendomi tornare alla realtà.

"Sì! Sì."

"Ehi tu!" disse una ragazza che si era appena avvicinata a noi.

Era minuta, con i capelli rossi, gli occhi verdi e le lentiggini.

"Sì? Possiamo aiutarti?"

"Tu sei Daniel, vero?"

Quest'ultimo annuì con la testa e mi guardò un po' confuso.

"Vorrei chiederti una cosa..."

"Okay, ma non ti conosco nemmeno."

"Cassie Miller."

Gli strinse la mano e si voltò verso di me.

"Jake Smith. Non pensavo ti avrei mai parlato."

"Aspetta aspetta! Ma sei una stalker o cosa?" scherzò Daniel.

"No, Taylor. Non sono una stalker." rispose lei.

"Non chiamarmi per cognome, è inquietante."

"Scusa. Ora devo farti una domanda."

"Spara. " disse il biondino, appoggiandosi all'armadietto con la schiena.

"Daniel Taylor, vuoi venire al ballo con me?"

Sgranai gli occhi e abbassai leggermente lo sguardo per non far vedere che stavo ridendo.

"Ah...Ecco io..."

Non avrebbe mai accettato: non la conosceva e quella proposta era assurda.

"Colore preferito?" chiese il biondino.

"Verde, ma perché?"

"Okay allora dammi il tuo numero così ci mettiamo d'accordo."

Rimasi a bocca aperta e lo guardai come per dire 'amico, ma che stai facendo?'
Anche Cassie sembrava incredula per la sua risposta.

"O-okay."

Prese una penna dalla sua borsa e gli scrisse il numero sulla mano.

"Ora io e Jake dobbiamo andare. A presto piccola stalker." disse Daniel, dolcemente.

Mi prese sotto spalla e iniziammo a camminare.

"Spiegami per quale ragione l'hai fatto." chiesi, quando fummo abbastanza lontani dalla ragazza.

Lasciò la presa e mise le mani in tasca.

"Perché no?"

"È una sconosciuta! Potrebbe essere una spacciatrice, una criminale o una vera stalker! Come faceva a sapere i nostri nomi?"

"Frequentiamo uno dei ragazzi più popolari della scuola e quindi qualcuno le avrà detto come ci chiamiamo. Non esagerare! Non penso sia una spacciatrice, è troppo tenera."

Continuavo guardarlo con gli occhi sgranati e a scuotere la testa.

"Ma almeno sai quanti anni ha?"

"Ne avrà sedici. Senti Jake, anch'io ho i miei bisogni. Tu stai facendo la bella vita con Jason. Pensi che non vi abbiamo sentito quando eravamo nella casa di campagna a Romaford?"

Arrossii di colpo.

"Ci avete dato dentro, amico. In quel momento mi sono sentito così solo...Anch'io voglio una persona con cui stare. Vorrei un'amore come quello tra voi due, ma se non tento non lo troverò mai."

Non ebbi più il coraggio di contestare.

"Okay."

"Okay?"

"Sì, va bene. Se vuoi vi accompagnamo io e Jason."

Mi abbracciò e io ricambiai.

"Non sei un amico, sei un fratello." sussurrò.

Sì, aveva ragione. Eravamo più che amici. Volevo bene a Daniel e avrei fatto di tutto per lui.

-

Martedì.
A scuola si riusciva a percepire l'emozione per l'attesissimo ballo. Sarah mi aveva pregato di accompagnarla a comprare il vestito e io avevo accettato.

"Dai prendine uno a caso!" esclamai, dopo mezz'ora

MI SONO APPENA ACCORTA CHE SI È CANCELLATA PIÙ DELLA METÀ DEL CAPITOLO E DEVO DIRE CHE MI STO INCAVOLANDO. Cercherò di riscriverla anche se non sarà mai come prima...

Jake e Jason | Come un uraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora