Capitolo 10 "Non ti capisco."

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La mattina dopo lui non c'era più. Cercai le sue braccia, ma il palmo della mia mano trovò solo il cuscino freddo. Scesi e lo vidi affacciato alla finestra della sala a fumare una sigaretta.

"Buongiorno..." lo salutai, con voce ancora roca.

Lui si voltò di scatto e buttò la sigaretta.

"Giorno, ragazzino. Senti, dato che ieri non ne hai ricevuti, ti ho fatto un regalo."

Mi aveva fatto un regalo? Okay, quindi avremmo semplicemente ignorato il fatto che stavamo praticamente per scopare la sera prima. Perfetto.
Vidi delle buste sparse sul divano.

"Il pacco blu." aggiunse.

Lo presi e lo aprii: era una felpa.

"Ho visto che stai sempre con il cappuccio, quindi ho pensato, dai regaliamogli una felpa. Anche gli altri sono per te."

Perché lo stava facendo? In fondo noi due non eravamo niente.

"Non posso ricambiare."

Lui si avvicinò.

"Oh, sì che puoi."

Il suo sguardo si spostò in basso. Allora non si era dimenticato dell'accaduto della sera prima.

"Mai." replicai, indietreggiando.

Perché ci teneva così tanto a scoparmi? Aveva detto che non ero il suo tipo e non lo avrei mai preso in culo da un ragazzo. I fatti erano chiari e semplici da capire, però lui si ostinava a flirtare in modo spudorato.

"A capodanno c'è una festa. Vuoi venire?" cambiai discorso, evitando il suo sguardo.

"Con te sì."

"Jason, dai, basta! Seriamente, ti andrebbe di andarci?"

"Okay, se proprio ci tieni. Comunque Sarah mi aveva già invitato."

"Oh, capisco..."

"Devo andare, ci vediamo."

Prese la giacca e se ne andò. Sentii la sua macchina mettersi in moto, poi il silenzio. Quel ragazzo mi faceva impazzire: un momento si interessava, poi subito dopo faceva l'indifferente. Mi mangiava praticamente le labbra e dormiva con me la sera prima, poi spariva come se nulla fosse.
Andai in cucina ed aprii il frigo. Era vuoto.

Jake e Jason | Come un uraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora