Mitsuya

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Rachi-chan0506, dopo il capitolo su Mikey, mi aveva chiesto di farlo su di lui, quindi eccolo qui. 


tw: self-harm, depression
(potrebbe essere una cosa disturbante, se dopo un po non ce la fate skippate pure, perchè è tosta anche per me da scrivere)

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non sono in molti che capiscono come ci si sente, ad essere da soli, nel bel mezzo di quella tempesta implacabile che è la propria mente. quella cosa che dovrebbe esserti amica ma invece fa di tutto per darti contro

non in molti capiscono cosa si prova ad essere nella mia situazione, in intimo nella doccia, con i polsi aperti e brucianti sotto l'acqua bollente, il viso tirato a guardare in alto, la nuca poggiata alle piastrelle e una lametta sporca di rosso in fianco. 

non in molti vedono quello che vedo io. io vedo solo sangue. vedo i miei polsi, le mie cosce, le mie braccia, tutto il mio corpo coperto di tagli della lametta. succede sempre in doccia, odio stare al freddo. l'unica idea che mi era venuta in mente per dissanguarmi con le mie mani senza subire i morsi taglienti del gelo che respiro giorno dopo giorno è questo, ridurmi in fin di vita sotto il getto bollente che il doccino mi spara sulla testa. 

è pieno di vapore. faccio fatica a vedere attorno a me. non sento i suoni, sento solo un vago brusio, e i miei occhi sono concentrati sulla lucetta sopra lo specchio, l'unica luce che accendo quando lo faccio. non so da cosa sia iniziata, non so neanche in che modo sia peggiorato così.

chiudo gli occhi, lasciando che l'unico rumore che sento sia lo scroscio dell'acqua. 

non so quanto sto con gli occhi chiusi, di solito ho l'orologio ma, come al solito, l'ho tolto. so che la prima cosa che sento dopo un po è la porta del bagno che si spalanca. non riesco a vedere chi è la persona che entra, non riesco a percepire la voce, non sento neanche quando spegne l'acqua. l'unica cosa che vedo è rosso. rosso dappertutto, rosso sulle mie mani, rosso sul piatto della doccia, rosso sulle mani della persona che mi sta scuotendo. è tutto troppo rosso. quello... quello è mio. è il mio rosso. è troppo. è troppo

dopo la calma sento il panico. è troppo rosso, tutto troppo. inizio a urlare. non sento la mia voce, sento solo la vaga sensazione di due mani attorno al collo, mentre spingo indietro la persona che mi stava scuotendo. continuo a urlare, almeno finchè la mia faccia non viene mossa verso un petto. un petto che mi sembra di conoscere. un petto che so di conoscere.

**: stai tranquillx, va tutto bene, ci sono io- la voce è ovattata, ma so di conoscerla.

-Tak...a- non mi ero resa conto della fatica che facevo a respirare

Mitsuya- stai tranquillx, andrà tutto bene

continuo a sentire poco o niente, le palpebre sono troppo pesanti

Mitsuya- no no non chiudere gli occhi, rimani con me, guardami

ho gli occhi appannati, vedo la sua figura sfocata

Mitsuya- sta arrivando l'ambulanza, tranquillx, rimani qui

ci sto provando Takashi, ci sto provando. ma è più forte di me. sento una voce, non è quella di Mitsuya. è entrata una persona, sembra vestita di bianco. sembra un angelo. è qui per portarmi all'inferno? d'altronde è quella la sorte che spetta alle persone che compiono suicidio. questo è un suicidio vero? io non volevo. volevo vivere. non per me. non per questo corpo ormai vuoto. per Taka, che riempie le mie giornate, che mi rende felice, che rende i ricordi meno gravanti. 

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