Otto del mattino, un'ora che dovrebbe essere illegale per fare qualsiasi cosa.
Se Nicolas un giorno avesse intrapreso la carriera politica, e per chissà quale fortuna fosse diventato qualcuno, avrebbe reso illegale ogni attività svolta prima delle dieci del mattino e prima delle tredici nel fine settimana.
<< Signor Paruolo! >>
Cazzo, se si presentasse con tali proposte potrebbe assicurarsi la svolta nel giro di pochi anni.
Ma chi glielo stava facendo fare di star lì a studiare fotografia? Lui doveva fare politica, era là la sua fortuna.
<< Signor Paruolo? >>
Aveva deciso, avrebbe abbandonato tutto e si sarebbe dedicato alla carriera politica.
A quei tempi c'era speranza per chiunque. Si poteva diventare leader di un partito osannato dai più, anche per ragioni ignote, essere dei completi idioti e finire seduto alla destra del presidente del consiglio.
O aspirare a diventare il presidente del consiglio stesso.
<< Signor Paruolo, mi sente? >>
Gli bastava una licenza media, un paio di idee insensate, ma infarcite di sano populismo, il giusto carisma, ed il gioco era fatto.
Dio, doveva pensaci subito, invece di...
<< SIGNOR PARUOLO! >>
Nicolas sobbalzò sulla sedia, lanciando via la penna per lo spavento.
Si sarebbe volentieri gettato dalla finestra quando si accorse di avere addosso gli occhi del professore e di ogni collega presente in aula.
Doveva essersi perso nei suoi pensieri troppo a lungo. Come succedeva sempre, d'altronde.
<< Mi... mi dica! >> balbettò, imbarazzato.
<< Le ho fatto una domanda, circa cinque minuti fa! >> disse il professore irritato << Deduco che non abbia sentito! >>
"E perché l'ha fatta proprio a me la domanda tra tutta questa gente?" gli venne da domandare di rimando, ma Nicolas tacque per non peggiorare la situazione.
<< La invito a prendere qualcosa di forte al mattino e presentarsi sveglio alle lezioni! Potrebbe risentirne la sua media se dovessi coglierla ancora impreparato! >>
<< Mi scusi, non si ripeterà più! >>
Il professore sbuffò muovendo la mano come a scacciare un insetto fastidioso.
Quel bellissimo episodio spinse il morale di Nicolas più giù di quanto non lo fosse già.
Gli sarebbe piaciuto chiamare Dario e raccontargli tutto, mentre vagava per i corridoi dell'accademia, a lezione terminata, però, il ricordo della discussione avuta la sera precedente lo frenò.
In fondo, cosa gli poteva importare?
A stento quella mattina gli aveva dato il buongiorno ed era scappato fuori a consegnare le sue bozze alla sede della casa editrice.
Non sapeva se fosse peggio lui con la sua fissazione di consegnare materiale cartaceo piuttosto che in digitale o quelli che gli permettevano di farlo.
Chissà con quale gente si trovava a lavorare.
Nicolas non lo sapeva, non sapeva nemmeno cosa stesse andando a consegnare di preciso, perché Dario non gli aveva fatto leggere niente.
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Care You
FanfictionAnno 2020. Nicolas studia e lavora a Milano e divide la casa con il suo fidanzato Dario, l'amico Cesare, e altre due coinquiline. Le vite di Nicolas e Cesare si incroceranno inaspettatamente per entrambi mentre l'Italia inizia a fare i conti con il...