The Boss

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Esco con la carrozzina di malavoglia dal portone, nonostante siano solo le 6 del mattino, ma il grande capo ha chiamato, quindi non potevo dire di no. È stata una vera fortuna che avevo messo i vestiti sulla sedia la sera prima, quindi non ci ho messo molto a prepararmi; c'è solo un piccolissimo problema al quale effettivamente non ho pensato: con cosa vado?

Ho due possibilità: chiedere aiuto al mio capo oppure ai miei amici, anche se credo che nessuna delle due opzioni sia fattibile, visto la gentilezza che il mio capo mi ha dimostrato e che tutti i miei amici stanno ancora dormendo a quest'ora. Una cosa è sicura: devo sbrigarmi o dovrò fare i conti con L, ma in questo caso c'è solo una cosa da fare... chiamare un taxi. In quel momento una Lamborghini nera si ferma davanti a me, poi dal veicolo esce il mio vicino e mi si avvicina.

-Eren? Cosa ci fai qui a quest'ora? Stai aspettando qualcuno? - m'interroga praticamente mentre mi raggiunge.

Come fa ad avere una Lamborghini? Da quello che so, costa molto e lui è un normale dottore, o mi ha mentito? Come fai sempre a comparire lui quando mi serve una mano? Magari sono io che sono troppo paranoico... anche se la Lamborghini mi sembra molto strana.

-Cos'è? Un interrogatorio? - gli chiedo divertito, ma appena noto che il suo guardo è diventato più scuro, cerco di prendere un comportamento normale.

-No, ma a quest'ora dovresti essere a letto- mi spiega.

-Lo so, ma il lavoro chiama, come dici tu- ribatto, alzando le spalle. Lui mi guarda un attimo, come se stesse pensando a qualcosa.

-Aspetti qualcuno? - chiede il mio vicino dopo qualche secondo, e scuoto la testa.

-Ti serve una mano? - mi chiede ancora, guardando in giro, come alla ricerca di qualcuno o qualcosa.

-No, no... In realtà, non so come andare a lavoro...- confesso imbarazzato. Lui si gira verso di me e mi osserva per qualche secondo, il suo guardo è puntato su di me ma non sembra che mi veda effettivamente; più che altro che stia riflettendo su qualcosa.

-Sali in auto- mi ordina praticamente mentre mi guarda con sguardo truce.

-Non è necessario...- comincio a dire, ma lui mi fa desistere dal contraddirlo, quindi faccio un cenno affermativo con la testa. Mi apre la portiera dell'auto dalla parte del passeggero. Mi prende in braccio, mi fa sedere sul sedile e mette su la carrozzina, poi sale dalla parte del guidatore.

-Dove siamo diretti, moccioso? - s'informa mentre mette in moto il motore dell'auto, gli do l'indirizzo del mio posto di lavoro e lui parte. Digita l'indirizzo del mio posto di lavoro sul GPS della macchina.

-Vuoi un caffè? - chiede dopo che sbadiglio per non so quante volte.

-Eh? - faccio io, che non sono ancora effettivamente sveglio. Si mette in fila per lo Starbucks e tutti ci guardando a bocca aperta.

-Ignorali. Vorrei un "America caffè" e uno "Unicorn" frappuccino con dei pancake, grazie- ordina in modo piatto, dopo poco va avanti per ritirare l'ordine e me lo passa. Poi paga anche se non so come, visto che ero troppo impegnato a non rovesciare niente visto che mi sto scottando le dita.

-Sai, vero, che c'è il porta bicchiere lì? - m'informa ovvio, indicando il porta bicchieri ed io li appoggio lì, poi gli porgo i pancake, ma il moro nega con la testa.

-Sono per te- mi spiega lui mentre mi guarda con la coda dell'occhio ed io mi sveglio del tutto.

-Quanto ti devo? - gli chiedo serio, visto che voglio ridargli i soldi.

You're my new DreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora