1996
-Cavolo Draco, mi hai spaventata!-. Mi scappò un urlo dalla bocca nel mentre lui mi tirò per l'orlo del mantello in una delle stanze del vagone del treno che ci stava portando al sesto anno di scuola.
Lui mi tappò prontamente la bocca con la sua mano. I suoi occhi brillavano ed un sorriso si aprì lentamente sul suo volto.
-Non vorrai che gli altri ci sentano.- sussurrò piano. Draco usò la sua bacchetta per lanciare un incantesimo Muffliato. Non usò le parole per lanciarlo; era diventato piuttosto bravo negli ultimi anni e riusciva a controllare le sue capacità meglio di chiunque altro della sua casata. -Ho una cosa per te.- rivelò in fine tirando fuori uno specchietto da uno dei taschini del suo gilè nero. Lui non indossava ancora la palandrana della scuola.
Gli piaceva sfoggiare le spillette di famiglia attaccate al tessuto finché gli era permesso. Mi aveva rivelato una volta che possedere qualcosa che apparteneva alla sua famiglia lo tranquillizzava perché sapeva di non essere solo. Il giorno dopo gli regalai una spilla in stagno a forma di corvo. Lui l'aveva tenuta attaccata ai vestiti per tutta l'estate poi quando le temperature toccarono gli zero gradi gli dissi di non indossarla finchè non avrebbe fatto più caldo.
"Perché?" mi chiese sfacciatamente, "A me piace!",
"Draco lo stagno è un materiale che si sgretola con il freddo. Se continui ad indossarla ovunque prima o poi si spezzerà.",
"Che secchiona." mi prese in giro. Lui sapeva bene quanto mi desse fastidio che mi dessero della secchiona. Per tutta la mia vita ero stata presa di mira per il fatto di andare bene in ogni materia, ma pochi sapevano il lavoro che c'era dietro lo studio di ogni argomento. Mia madre, una signora babbana, mi ha sempre ripetuto quanto qualsiasi informazione potesse essere utile nella vita, ed io ho preso le sue parole e ne ho fatto una filosofia.
Non era una casualità che fossi stata smistata in corvonero.
"Esiste una leggenda secondo la quale una delle cause del fallimento della campagna di Russia di Napoleone sarebbe stato il cedimento dei bottoni di stagno delle uniformi, sbriciolati dal gelo. Le condizioni penose dell'esercito avrebbero così costretto l'imperatore alla ritirata." dissi senza fronzoli.
Draco sbuffò. Staccò la spilla e la trasfigurò in ottone.
La spilla con il corvo veniva indossata assieme alle altre della sua famiglia. La teneva sul cuore. "Così rimane al caldo" mi spiegò prendendomi in giro con un sorriso.
-Tieni.- mi porse uno specchietto. Era lucido, sia fuori che dentro. Uno specchietto che si apriva come un telefono cellulare. -É magico.- mi spiegò, -Se entrambi sono aperti allora puoi vedere da una parte all'altra.- Tirò fuori anche il suo di specchietto e mi mostrò il meccanismo.
La sua era un'idea brillante: i telefoni erano banditi da Hogwarts. C'era qualcuno che provava ancora a farli entrare, ma solitamente venivano scoperti dai professori e venivano confiscati nel giro di una settimana. Uno specchietto invece non dava nell'occhio.
-Ma è geniale!- esclamai, -Dove li hai presi?- chiesi tutta curiosa.
-Li ho incantati io personalmente.- rivelò fieramente sistemandosi il suo nel taschino.
Draco si sedette nel vagone e cominciò a guardare fuori dal finestrino in modo vago.
-Volevo trovare un modo per poterti contattare quando la guerra comincerà-, ammise.
Due ciuffi biondi gli scivolarono davanti agli occhi ed io resistetti alla voglia di accostarmi sistemarglieli dietro le orecchie. Sapevo che la guerra sarebbe iniziata. Probabilmente era già iniziata, ma facevamo tutti del nostro meglio per non toccare l'argomento. Draco soprattutto.
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"Show me your scar and I'll show you mine" [ONE-SHOT] Draco x Reader
Fanfiction[ONE SHOT] Draco x reader Genere: malinconico, romantico Avvertenze: autolesionismo Contesto: II Guerra Magica/Libri 5-7 (1996) Word count: 1.85k Sommario: Draco ha un brutto segreto da rivelarti. Lui non vorrebbe partecipare alla guerra, e ancor di...