Scese dal volo e si infilò nel taxi che la portò sotto all'imponente palazzo di 12 piani dove si trovava l'appartamento che aveva affittato, scese prese la sua valigia e salì grazie all'ascensore.
Non guardò nei dettagli l'appartamento intenta a posare la valigia, darsi una rinfrescata e correre giù dove avrebbe preso un altro taxi, aspettando che la sua macchina fosse trasportata in Francia, che l'avrebbe portata al Paris Saint-Germain Training Center, dove Mauricio Pochettino, l'allenatore l'avrebbe accolta e fatto fare un tour della struttura.____________________________
Jess: Bellissima dove ti vengo a prendere?Diana: Fuori il Training Center
____________________________Digitò velocemente prima di cambiarsi, per essere più presentabile ed avere un look adatto per la sua serata bar con Jessica. Si mise:
Con le Jordan barons, le sue preferite.
Scese dall'appartamento dopo aver chiamato un taxi che l'avrebbe portata al training. In quel piccolo viaggio guardò meglio Parigi, erano le 5 di pomeriggio e la città era piena di persone e illuminata dai lampioni agli angoli delle strade. Non era male, ma non riusciva a mettersi a suo agio in quell'ambiente come se la stesse respingendo.
Arrivarono velocemente e Diana dopo aver pagato il taxista si trovò davanti l'imponente palazzo del training center, sospirò chiudendo per un attimo gli occhi cercando di raccogliere le energie. Quando li riaprì era dentro la struttura con un uomo che le veniva incontro"Bienvenue comment s'est passé le voyage ?"le chiese in francese, Diana storse il naso rispondendo incerta"Bien" lui accorgendosi dell'atteggiamento della ragazza chiese preoccupato"Y a-t-il un problème?".
Diana non capì ogni parola che aveva detto ma intese quello che voleva farle capire"I don't speak french", Mauricio sembrò cadere dalle nuvole"Perdonami lo avevo dimenticato"si scusò in inglese"Don't worry"lo rassicurò la bionda.Successivamente Mauricio la condusse nell'ala medica dove ebbero luogo i soliti controlli di routine per le prestazioni fisiche, tutto andò per il meglio decretando Diana Del Prete una macchina da guerra.
Dopo ciò il mister le fece vedere: gli spogliatoi, le docce, la mensa e il campetto dove si sarebbe allenata con gli altri.Diana si ricredette su quell'ambiente, lo credeva ostile invece era tutti molto gentili e disponibili. Ma non doveva tirare conclusioni affrettate, non aveva ancora conosciuto i suoi compagni di squadra.
Si ritrovò a pensare se quella gentilezza fosse dovuta al fatto che già era Diana 4 Del Prete, e se fosse arrivati lì 3 anni prima forse l'avrebbero trattata allo stesso modo in cui veniva trattata al Napoli."Sei emozionata per la conferenza di domani?"le chiese Pochettino"Molto, spero di fare una buona impressione"rispose con sincerità, l'uomo la guardò dolcemente per confortarla.
Mauricio aveva sempre straveduto per Diana Del Prete, la considerava una giocatrice eccezionale per i suoi scarsi 20 anni di età, per la sua preparazione quasi nulla negli anni e per essere beh...una donna.
"La tua maglietta è già appesa lì"le indicò il muro dove spiccava la maglia della rosa francese.
Del Prete
4Il suo cuore si fece per un attimo pesante al pensiero che quella maglietta blu, bianca e rossa sarebbe stata la sua maglia per 6 mesi; sostituendo quella bianco nera.
Vide l'inconfondibile BMW nera di Jessica che si apprestava a raggiungerla. Quando salì si scambiarono un bacio sulla guancia prima che la riccia mettesse in moto per sfrecciare tra le strade parigine verso il loro bar preferito.
Arrivarono un po' dopo l'orario solito, ciò dovuto all'intenso traffico della capitale, si sedettero e ordinarono le solite cose: matcha green tea e croissant alla crema per Diana; cappuccino con latte di soia accompagnato da pancake al mascarpone per Jessica.
"Come ti sembra Parigi adesso che dovrai viverci per 6 mesi?"chiese la marocchina sorseggiando il suo latte"Era più bella quando venivo come turista"ironizzò girando il suo tea con il cucchiaio"Mi sento fuori luogo"sospirò annegando lo sconforto in quella bevanda calda.
Jessica allungò un braccio toccando con la mano il dorso di quella della sua amica"Marco ti aiuterà ad ambientarti"le disse dolcemente"Non mi serve un babysitter"sbottò Diana allontanando la mano"No ma ti serve un amico in campo...non voglio che picchi qualcuno".
Diana sbuffò"Mi credi così aggressiva?", Jessica la guardò di traverso facendole alzare le mani.Continuarono a chiacchierare gustando nel mentre quelle gustose prelibatezze.
"Come va con lui?"
Diana aveva sperato che Jessica non avrebbe toccato quel tasto"Siamo rimasti amici...ma non è più come prima"la informò finendo il suo tea"Dopo quello che è successo era immaginabile"disse la riccia"Ma non pensarci non ti meritava per niente".
Diana lo sapeva benissimo, era per questo che non aveva mai dato riposta ai suoi numerosi messaggi e chiamate.
"E poi potrebbe esserci un ragazzo parigino che ti farà perdere la testa, chi lo sa"continuò civettuola, Diana rise scuotendo energicamente la testa"Mai".
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Le petit Italien // Kylian Mbappe
Storie d'amoreEra sulla bocca di tutti e sulle prime pagine dei giornali sportivi: 20 anni appena diplomatasi capo cannoniere ad Euro2020, prima donna ad entrare a far parte della squadra maschile. La sua vita sembra aver preso la via giusta, finché un offerta da...