Sussultai, e senza volerlo feci un passo indietro, spaventato.
Davanti a me c'era il mio migliore amico, ma non era più lui.
Mi fissava negli occhi, con quel suoi profondi occhi neri, così simili, ma allo stesso tempo sconosciuti. Mai io avevo già visto quello sguardo, lo sguardo che tanto mi sconcertava e che non mi sarei mai aspettato di vedere sul suo volto.
A causa del mio lavoro nella polizia investigativa avevo troppo spesso incontrato uno sguardo così con occhi verdi, marroni, celesti, grigi e ora quelli neri del mio amico. Ed ogni volta che ne vedevo uno cercavo invano di dimenticarlo, ma puntualmente tornava nei miei pensieri appena mi accasciavo esausto sul letto. Occhi spalancati, spaventati, pieni di rabbia mista a dolore, rossi per il troppo pianto, che mi urlavano una sola, singola frase: -PERCHE' SONO ANCORA VIVO!?-.
Erano gli occhi di chi aveva appena cercato di suicidarsi per la perdita di qualcuno di caro, ma che aveva fallito, salvato da me e da chi con me lavorava. Di chi aveva appena ucciso qualcuno per vendicarsi, vendicarsi perché questo qualcuno aveva ucciso a sua volta. Occhi disperati, che desideravano solo morire, per riunirsi con chi avevano brutalmente perso.
E questa volta, gli occhi appartenevano alla persona che avevo di fronte, il mio migliore amico, che, gocciolando sul mio tappeto sangue misto a sudore, mi fissava respirando affannosamente.
- Nico,- chiese Alessandro alle mie spalle, ignaro di ciò che stava succedendo nella mia testa, - che è successo?!-
Nel sentire la sua voce Nico sobbalzò. Con i suo 160 cm, dietro di me Ale era praticamente invisibile, e Nicola non si era accorto della sua presenza. Ripresosi dallo spavento, il mio amico prese un lungo respiro e con foce ferma iniziò a raccontare. Quello che ci descrisse era uno scenario degno di un film horror: una strana malattia zombie stava contagiando le persone, centinaia di persone stavano morendo o si stavano trasformando. - Ettore ha prenotato un volo per l'Asia del Nord per tutti noi. Prendete vari cambi di vestiti molto pesanti, provviste, soldi, medicine e mettete negli zaini: coltelli, la tua pistola Gio', e tutto ciò che può diventare un arma, e raggiungeteci all'aeroporto centrale tra tre ore, gate di imbarco 9. Io vado ad avvertire Mario e Stefano.- concluse Nicola, e, dopo aver controllato dalla finestra, aprì la porta e iniziò a correre. Chiusi la porta, e per qualche secondo rimanemmo fermi, ascoltando il rumore dei suoi passi che si allontanavano, intramezzati da colpi della sua pistola.
Mi girai verso Alessandro, che stava ancora assimilando tutto ciò che Nico ci aveva detto. - Forza amore, - dissi- dobbiamo sbrigarci-. Nicola non aveva accennato a ciò che l'aveva veramente sconvolto, a chi aveva perso, ma non glielo avrei chiesto. Quando si fosse sentito pronto me lo avrebbe detto. Presi per mano Ale e corremmo a prepararci.
L'apocalisse era iniziata.
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Ehilà guys come va?
sono finalmente tornata con un nuovo capitolo. Anche se è un po' corto spero vi sia piaciuto.
Proverò a pubblicare più spesso d'ora in poi.
Un grande abbraccio a tutti.💖💖💖
Ginny OUT!!!
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GLI AMICI NON HANNO SEGRETI
ActionLa vita può sembrare normale sotto molti punti di vista... amici, famiglia, e tutto ciò che fa pensare ad una "vita normale". Però... non si può mai sapere se ci sarà qualcosa, un qualcosa che ti cambierà la vita per sempre... e a noi... purtroppo è...