Introduzione

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Presentazione:

Piacere cari lettori ✨ io mi chiamo Cloe Garcia, ma tutti preferiscono chiamarmi Clo per abbreviare (la quale non capisco questa abbreviazione, il mio nome è fin troppo corto) ...

Dunque dicevo:
Ho 15 anni e ormai da tempo vado alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, per chi non conoscesse la conosce è una scuola come dice il nome: di Magia e Stregoneria, qui si pratica la magia, ma oltre alla magia e allo studio appunto di codesta, giochiamo a Quidditch per chi non sa cos'è (come per esempio i babbani e i "mezzosangue") si tratta di un gioco simile al "calcio Babbano",solo che però al posto dei piedi, qui si usano delle scope che volano.

(In una partita di quidditch si sfidano due squadre a cavallo di scope volanti. Le squadre giocano con quattro palle speciali, ovvero la pluffa, i due bolidi e il boccino d'oro; i giocatori delle squadre sono suddivisi in ruoli a seconda della palla che utilizzano. Lo Scopo di una partita è totalizzare più punti della squadra avversaria, facendo passare la pluffa attraverso appositi anelli *10 punti* o catturando il boccino (150 punti).
La cattura del boccino segna anche la fine della partita, che non ha una durata stabilita e perciò può durare sino per giorni. Il regolamento del gioco impone alcuni limiti, come il divieto di utilizzo della bacchetta magica verso gli altri giocatori o l'impossibilità di trattenere le loro scope: una violazione del regolamento può portare all'assegnazione di tiri liberi o alla squalifica dei giocatori.
Queste è in breve il "Gioco").

Mi ricordo ancora quando era il mio primo giorno, da sola, innocente, timida...

Flashback:

Era il 1 Settembre

Mi sveglai con la luce che anche se poco penetrava nelle tende e mi fece svegliare da quello che era il mio sogno.

Aprì gli occhi lentamente e iniziando a prendere coscienza (come se fossi svenuta), guardai quel poco di luce che penetrava dalle quelle tende lunghe e scure che coprivano la finestra, mente le guardai mi venne in mente, "oggi che giorno è? " continuavo a tormentarmi con questa domanda, e c'era solo una risposta, guardare dal telefono che ore erano e soprattutto che giorno era.

Così dopo aver fissato ancora quelle belle tende lunghe e scure, mi alzi dolorante e svogliata, mi girai verso la scrivania (che si trovò vicino alla porta) e sulla scrivania c'era la mia sveglia, una sveglia digitale che lampeggiava, una luce rosso acceso che segnava le 6.30 di Martedì.

Passo altro tempo (quel tempo che stavo perdendo inutilmente)e senti un gran tonfo di ciabatte o scarpe provenire verso la mia porta, che si aprì subito di scatto... Era

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