🕸Confession Time🕸

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Erano passate 3 settimane da quando Taehyung aveva acquisito i suoi poteri e anche da quando Jungkook era stato posseduto da Venom

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Erano passate 3 settimane da quando Taehyung aveva acquisito i suoi poteri e anche da quando Jungkook era stato posseduto da Venom.
Il corvino continuava a non ricordare niente delle scorribande notturne dell'alieno e Taehyung aveva deciso di proteggerlo ulteriormente e fare finta di niente. Era sbagliato, lo sapeva. Venom stava usando il suo corpo per i suoi porci comodi e sperava che almeno non lo usasse per farci sesso perché non avrebbe mai voluto che il fidanzato venisse abusato in quel modo.

Jungkook era il solito ragazzo di sempre: amorevole, dolce, sincero ma ogni tanto perdeva la ragione e questo succedeva quando la sua mente combatteva con il parassita che aveva dentro e provava a respingerlo.
Allora Jungkook ricordava cose che non aveva mai fatto, persone mai viste e cose mai dette. Non da lui almeno. Questo lo spaventava, lo amareggiava e iniziava ad avere paura di ferire Taehyung.
Aveva paura di fargli del male inconsciamente e molte volte preferiva dormire sul divano con la scusa di dover studiare.

In realtà poi Venom prendeva il sopravvento e Taehyung lo sentiva sgattaiolare fuori dall'appartamento e lo seguiva.
Ogni notte succedeva sempre la stessa cosa. Era come il gioco del gatto e del topo.
Hoseok aveva lavorato duramente sul costume da Spiderman e in 2 giorni l'aveva ultimato. Era bellissimo e Taehyung quasi si emozionò quando lo indossò per la prima volta. Era morbido al tatto ma solido e resistente. Elastico, difficile da perforare e traspirante. Dalla maschera riusciva a vedere, respirare e parlare senza problemi. Neanche se la sentiva addosso ma era utile sia per combattere contro Venom sia per mascherare la sua identità.

I quotidiani di New York avevano già iniziato a parlare dello strano tipo in costume rosso e blu che ogni tanto vedevano volare tra i palazzi.
Taehyung non faceva niente di particolare e cercava sempre di rimanere nell'ombra o sopra i tetti ma qualcuno più sveglio e fanatico, ormai lo aspettava con trepidazione.
Era finito perfino sulla prima pagina del giornale dove lui stesso lavorava. Il suo capo gli aveva esplicitamente chiesto di fare delle foto di Spiderman e lui si era ritrovato a farsi delle ridicole foto in costume mentre si lanciava da un palazzo all'altro.

Molti dicevano che si sentivano sicuri per le strade perché sapevano che l'uomo ragno vegliava su di loro ma Taehyung non si sentiva un eroe.
Aveva recuperato qualche gatto dai cornicioni, salvato dei pedoni da un incidente stradale ma non si sentiva un eroe. Era solo un ragazzo di 27 anni, capitato nel laboratorio genetico sbagliato e che cercava di salvare l'amore della sua vita da un alieno.
I bambini avrebbero odiato un fumetto con una storia del genere.

Jungkook gli mancava come l'aria. L'ultima volta che avevano fatto l'amore risaliva a quella volta sul divano del salotto perché non era più riuscito a toccare il corvino nello stesso modo di prima. E Jungkook stesso non voleva. Taehyung non sapeva se fosse l'influenza di Venom o se fosse Jungkook stesso a non volerlo più. Niente più baci, abbracci, coccole.
Si parlavano quasi come due sconosciuti, non dormivano nello stesso letto.
Era tutto crollato e l'incubo che Taehyung aveva immaginato, si era avverato: stava perdendo Jungkook.
O forse lo aveva già perso.

The last resort/TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora