Parte 1 senza titolo

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Capitolo 1
"Un fratello è una delle cose migliori che ti possano capitare nella vita. “Mio fratello”: non esiste definizione più bella, più dolce per descrivere un’altra persona."
Un fratello maggiore dovrebbe essere un punto di riferimento,una spalla su cui piangere,una trave,che ti sorregge nei momenti difficili...
La persona che ti dovrebbe difendere dai bulli...ma il mio è diverso...perchè lui è il mio Bullo.

"-DuDu prendimi,tanto sei lento,non ce la fai-Una piccola bimba dai capelli biondi che corre nel parco seguita da un bimbo dai capelli color cioccolato poco più grande di lei.
-AudreyDadi non chiamarmi così,e poi sei tu quella con le bambine corte,guarda già ti ho raggiunta- Disse il bimbo ridendo,e la bambina girandosi per vedere se il fratellino le stava dietro,cadde e si ruppe le calzettine bianche e si sbucciò il ginocchio.
Il fratellino preoccupatissimo le corse incontro e con la poca forza di un bimbo di 8 anni,prese in braccio la minuta bimba di 7 anni e la portò dai genitori con le lacrime agli occhi,si dava la colpa della ferita della sorella."
Avevamo un bellissimo rapporto,si...Avevamo.
Dopo la separazione dei nostri genitori lui smise di parlarmi e diede la colpa a me.
In seconda media la mia vita divenne un inferno,lui conobbe i suoi migliori amici:Nash,Matt,Jack&Jack,Carter,Cameron e Taylor.
Da quel giorno vengo picchiata giornalmente da loro 8 e vengo maltrattata dalla loro amichetta Mahogany,non ho amici,l'ultima persona che ha provato ad essere mia amica ci ha rinunciato e mi ha abbandonata,perchè ormai quei ragazzi prendevano di mira chiunque mi parlasse,sono rimasta sola.
Mamma di questo non sa niente,per lei Duncan è il fratellone 16enne responsabile che si preoccupa per la problematica Audrey 15enne,non mi calcola più.
Ho provato a tingere i miei lunghi capelli biondi di viola con le punte rosa,ma neanche questo ha attirato la sua attenzione,mi sono fatta il buco al naso e il piercing ad anellino all'angolo del labbro inferiore,e niente,allora mi sono stancata,ormai ci ho rinunciato,per lei conta solo Duncan,ma non sono quella ragazzina problematica che piange sempre,si taglia,non mangia,è depressa e cosi così,me ne frego,mi sento un fantasma...Sono invisibile agli occhi di tutti.


Un nuovo Giorno è iniziato,mi alzo dal letto,do inizio alla solita Routine quotidiana e mi vesto con una canotta bianca con sopra una camicia a quadri rossa e nera,dei leggings neri e le mie air force basse bianche.
Andai in bagno e pettinai i miei lunghi e lisci capelli viola,li lasciai sciolti sulle spalle e mi truccai con fondotinta per coprire i lividi violacei e giallognoli sulla mia faccia,eyeliner nero e rimmel con un po' di lucidalabbra per le mie povere labbra screpolate.
Una volta pronta presi la borsa nera con le borchie e uscii di casa,salii sul mio motorino e partii verso scuola senza salutare nessuno,mamma non mi calcolava e Duncan già era a scuola visto che la macchina a casa non c'era.
Arrivai 15 minuti prima che suonasse la campanella,poggiai il motorino e i miei bulli erano già appostati sulla panchina come falchi.
Mio fratello,se così lo posso chiamare,appena mi vide sorrise malvagiamente e si girò verso il resto del gruppo che pochi secondi dopo era in marcia verso di me,non sapevo che fare così iniziai a correre e mio fratello dietro di me,per un attimo mi ricordai dell'episodio di quando eravamo piccoli e mi scese una lacrima.
-è inutile che corri,tanto ti prenderò,ti ho già raggiunta,è inutile scappare-Disse con cattiveria,e come pochi anni prima mi girai a guardare e inciampai sulla radice di un albero posto sul retro della scuola,e caddi a terra strappando i pantaloni e sbucciandomi il ginocchio,un deja vù .
Le lacrime scorrevano sul mio viso,la prima volta che piangevo per questa cosa,mi mancava troppo il mio fratellone,peccato che questa volta non si preoccupò,ma si mise a ridere insieme ai suoi amichetti.
-Ops la piccola e sbadata Cox è caduta e adesso piange-Disse Grier ridendo e dandomi un calcio in pancia,dopo ne seguì uno sulla faccia.
-DuDu-sussurrai con poca voce,ma abbastanza da farlo sentire a mio fratello che sbraitò e mi alzò di peso,mi prese per il collo e mi sbatte al muro tenendo sempre la mano attorno al mio collo,non respiravo,cercai di divincolarmi ma lui strinse ancora più la presa.
-Non ti azzardare mai più,cancellalo dalla tua mente,non è mai esistito nessun DuDu.-Mi ringhio a pochi centimetri dal viso,la stretta era ancora forte e mi si stava offuscando la vista.
-Ok Duncan è il caso di lasciarla,ci torniamo a ricreazione,non è il caso di soffocarla-Disse Jack G ridendo e mettendo una mano sulla spalla di mio fratello,ma lui mi guardava negli occhi e non aveva intenzione di allentare la presa,iniziai a boccheggiare e vidi il terrore negli occhi dei ragazzi e realizzazione in quelli di mio fratello.
-Dai Bro lasciala,non vedi,non respira-Disse Taylor tentando di staccarlo.
-Cazzo lasciala-Urlò Nash,mio fratello sembrò svegliarsi,mi tirò un pugno sul naso e li vidi andar via,da li più niente,sentivo solo il sangue scendere dal naso.
Mi risvegliai in una stanza di ospedale con qualcosa attaccata in faccia e la flebo attaccata al braccio,2 dottori erano in piedi al mio fianco.
-Signorina Cox buongiorno,come si sente?-Un buffo vecchietto con camice e cartellina mi sorrise gentilmente.
-Bene,perchè sono qui?-Chiesi sconvolta,mi ricordavo del fatto che mio fratello e i suoi amici mi avevano picchiata,ma così come tante volte,ma non sono mai andata in ospedale.
-Bhe un professore della tua scuola ti ha vista stesa per terra,avevi quasi smesso di respirare e la tua faccia era ridotta parecchio male, ma non solo la faccia,ma anche tutto il tuo corpo è ricoperto da chiazze,alcune recenti e alcune meno,sai dirci chi è stato?-Chiese la dottoressa che affiancava il dottore,non potevo dire di mio fratello e i suoi amici,sarebbe una condanna a morte,così inventai una scusa al momento.
-Non ricordo niente di ieri,e i lividi sono dovuti al fatto che faccio sport e a volte mi faccio male.Ora vorrei sapere se è venuto qualcuno a vedere come stavo,tipo mia madre o mio fratello-Chiesi speranzosa,si speranzosa del fatto che mia madre vedendo la figlia in fin di vita si sarebbe preoccupata,ma evidentemente...
-Bhe signorina abbiamo chiamato sua madre e ha dichiarato che dobbiamo trasferirla da suo padre a Miami,lascerà Omaha oggi stesso-disse la donna tenendo lo sguardo basso.Bella merda,scaricata dalla propria madre.
Accompagnata da una donna tornai a casa a fare i bagagli,in salotto c'erano i ragazzi,non li calcolai,di quella donna schifosa neanche l'ombra,meglio,presi due valigie e misi tutto dentro,in una borsetta misi cellulare,portafogli,un libro,le cuffiette e il carica batterie del telefono.
Scesi le scale con le valigie e nel momento in cui stavo per aprire la porta di casa,i ragazzi mi si piazzarono davanti.
-Signorina dove credi di andare con quelle valigie?Scappi?-Chiese mio fratello infuriato e divertito allo stesso tempo.
-Com'è?La tua adorata mammina non ti ha detto niente?SONO STATA IN OSPEDALE IN FIN DI VITA PER COLPA VOSTRA,E MAMMA NON E' VENUTA NEANCHE A VEDERE COME STAVO,QUANDO L'HANNO CHIAMATA DALL'OSPEDALE HA DETTO CHE NON SONO PIU' SUA FIGLIA E MI HA SCARICATA A PAPA',STO ANDANDO A MIAMI,E TUTTO PER COLPA VOSTRA,FANCULO VI ODIO-Urlai con le lacrime agli occhi,dovevo sfogarmi in qualche modo,e sapendo di non doverli rivedere più mi sono sfogata.Sono rimasti tutti a bocca aperta.
-I-Io non volevo questo,so com'è fatto papà, ti farà del male come ha fatto con la mamma...io scu-Lo fermai,che scena penosa.
-Zitto,non ho bisogno delle tue scuse,so anch'io com'è fatto,probabilmente abuserà di me,ma non mi farà mai provare il dolore che mi avete fatto provare voi in 4 anni-dissi impassibile,senza emozioni,ormai il mio cuore era di ghiaccio,si era spezzato.
-E ora se non vi dispiace io devo andare,ho un volo di sola andata tra 3 ore,se volete sfogarvi su di me per l'ultima volta fatelo,non sulla faccia possibilmente-Dissi rimanendo impassibile e mettendomi un braccio davanti alla faccia.Non arrivarono pugni o altro,ma sentii qualcosa scorrermi sul braccio,mio fratello ci stava scrivendo sopra qualcosa.
-Questo è il mio numero,fatti sentire Audrey-Disse aprendomi la porta.
-Non contarci Duncan,non si risolve tutto così facilmente-dissi entrando in macchina per poi partire per un viaggio di sola andata.


Grenade//CartahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora