2 settimane dopo
E' il mio ultimo giorno qui, finalmente raggiungerò mia madre.
Ho un po' di ansia, lo ammetto. Non conosco nessuno nella città di mia madre e ho paura di non farmi nuovi amici...
Nonostante il pensiero costante, passo quest'ultima giornata con tutti i miei amici. Stavo per tornare a casa che mi sento toccare la spalla, non sapevo chi fosse la persona alle mie spalle ma vedendo le facce delle mie amiche lo capì subito. Era lui. Era Edoardo.
Con Edo ne abbiamo passate veramente di cotte e di crude, eravamo amici, poi abbiamo capito che provavamo entrambi qualcosa ma andò tutto storto e adesso non eravamo un bel niente. Io ancora lo amo ma non riesco a perdonarlo e lui lo stesso con me. Troppi sbagli, troppe parole di troppe dette.
comunque, ritornando alla realtà, faccio un respiro profondo prima di girarmi e guardare la persona che avevo di fronte. Era davvero lui ed era qui
"che ci fai qui?" chiesi con un filo di voce
"ho saputo che stai per partire, volevo salutarti" disse abbassando lo sguardo e continuando "ti va di fare una passeggiata?"
lo guardai impietrita, lui era di un altro paese poco distante e non credevo facesse la scemenza di presentarsi qui stasera, avevo evitato anche di scrivergli e dirgli che sarei partita
"c-certo" dissi con un filo di voce, così mi prese la mano e iniziammo a camminare l'uno accanto all'altra. Io gli lasciai la mano quando arrivammo alla fine di una via poco popolata, prima di chiedergli nuovamente perchè si trovasse lì
"non potevo lasciarti partire senza prima parlare" disse guardando un punto indefinito davanti a sè. "in questi anni abbiamo sbagliato troppo, io soprattutto e ti chiedo scusa per tutte le orribili cose che ti ho fatto" , non potei rispondere che mi fermò
"prima di dirmi che mi odi, lo so e so che lo merito, ma non posso lasciarti andare!" disse questo girandosi di scatto e prendendomi entrambe le braccia, mi faceva un po' male
" edoardo che fai? lasciami andare subito" dissi cercando di allontanarmi da lui
"non mi amavi? cosa fai? lasci perdere tutto perchè adesso starai fuori un po'? io è te che voglio e tu sei mia!" sentivo la rabbia attraverso le sue parole
riuscì ad allontanarmi e prima di correre via piangendo gli urlai, con gli occhi pieni di paura e incredulità, "tu! tu mi hai lasciato andare quando ti avevo chiesto di tenermi! è solo colpa tua se adesso non siamo niente e mi dispiace, non sarò mai tua.. probabilmente non lo sono mai stata." finì con il fiatone e sentivo le lacrime rigarmi velocemente il viso, così me ne andai senza guardarmi indietro. Sentivo che mi chiamava ma non mi voltai e camminai finchè non fui talmente distante da non vederlo più.
Avrei imparato a non amarlo più nella nuova città, nella mia nuova vita.
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Colpa del destino /lesbian
Romancedal momento in cui i loro sguardi si incrociarono, non lo sapevano ma passarono tutta la vita a cercarsi. La storia di due ragazze normalissime, con l'unico scopo di proteggere l'altra dalla crudeltà del mondo.