Era finita un'altra straziante giornata di scuola e mentre mi dirigevo verso casa stavo pensando a che regalo fare a Jin hyung per la sua festa di compleanno che si sarebbe festeggiata questo sabato.

Passai davanti ad un negozietto molto carino e colorato, che di certo non restò inosservato ai miei occhi. Decisi di fermarmi per leggere l'insegna e per vedere cosa vendeva "fragrance, negozio di candele".

Decisi di entrare per dare un'occhiata. Stavo guardando in giro quando un commesso mi si avvicinò per chiedermi se avevo bisogno d'aiuto e dopo aver rifiutato educatamente, scelsi la mia candela per poi dirigermi verso la cassa e pagare.
C'era giusto un po' di fila, di preciso c'era solo una coppia di anziani davanti a me con un paio di candele che per i miei gusti erano troppo profumate. Avevo notato il commesso alla cassa, un ragazzo poco più grande di me, di bassa statura, con una chioma verde folta e disordinata. Rimasi un po' di tempo a contemplarlo fino a quando non mi accorsi che quella coppietta di anziani se ne stava andando, lasciando il turno di pagare a me.

Arrivato a casa salutai i miei genitori con un cenno di mano per poi dirigermi in bagno per farmi una lunga doccia. Mentre aspettavo l'acqua calda mi misi a pensare a quel commesso incontrato poche ore fa, mi vennero in mente i suoi occhi che avevano un taglio particolare; ricordante un gatto, le sue sopracciglia corrucciate che facevano sembrare quel suo bel viso, serio, i suoi movimenti veloci per cercare di battere velocemente i prodotti come se volesse far andare il prima possibile i clienti da lì, i capelli disordinati che cercavano di coprire gli occhi visibilmente stanchi. Mi domandai subito il suo nome, mi ricordo che addosso aveva un tesserino con nome, cognome e foto del viso, ma ad essere sincero ero troppo occupato a fissarlo come un maniaco al posto di leggere il suo nome.

Ero immerso nei miei pensieri quando qualcuno bussò alla porta del bagno, e con fare veloce uscii subito dalla doccia per mettermi un accappatoio, asciugarmi ed uscire.

Mi ritrovo sdraiato sul letto con il mio comodo pigiamino mentre scorro annoiato sulla home di instagram, rispondendo ad alcuni messaggi che Taehyung continuava a mandarmi chiedendomi se domani volevo andare a scuola con loro, domanda un po' retorica, dato che ogni mattina andavo fino a casa di questo, che non dista molto dalla mia, per poi andare insieme a prendere Jungkook a casa sua e dirigerci tutti e tre a scuola. Non siamo un trio, ci sono anche Jin hyung, Namjoon hyung e Hoseok hyung.
Siamo molto legati fra di noi, siamo sei normali adolescenti coreani che vivono a pieno le loro vite, siamo un po' strampalati insieme, per esempio... hem... quella volta in cui ci siamo messi a giocare ad un gioco di sparatoie contro una squadra avversaria e noi, siamo riusciti a non farci colpire nemmeno una volta! Da li ci siamo fatti chiamare "bangtan sonyeondan", perchè ? Sinceramente non lo so, a Namjoon e Taehyung piaceva quindi abbiamo deciso di tenerlo come nome del nostro gruppo.

A proposito di Taehyung, ho parlato con lui del ragazzo che ho visto oggi e, oltre le prese in giro, mi ha proposto di ritornarci domani al negozio insieme a lui così da poter rincontrare quel ragazzo. E così, con quel pensiero, mi addormentai.

Mi svegliai a causa di una luce che batteva nei mei occhi, dato che ieri sera mi ero dimenticato di abbassare le tapparelle, quindi dopo essermi maledetto internamente decisi di alzarmi per andare in cucina a fare colazione. Non c'era molta scelta, presi la prima cosa che avevo trovato e la misi sotto i denti.
Tornato in camera, presi il mio cellulare per controllare se in quella mattina qualcuno aveva deciso di scrivermi, notando con entusiasmo che solo Jungkook lo aveva fatto. Aprii l'armadio per vedere cosa potevo indossare, scelsi una maglietta nera a maniche lunghe ed un pantalone del medesimo colore della maglia e, dopo essermi vestito, uscii di casa per dirigermi verso Taehyung.

Come sempre lo trovai con il suo zainetto verde in spalle, appena notò la mia figura mi regalò subito un sorriso rettangolare a trentadue denti che non esitai a ricambiare, non avevo notato vicino a lui Jungkook, probabilmente non aveva voglia di aspettarci quindi ha voluto venirci incontro, ma diedi poca importanza a questo e dopo aver salutato anche lui, tutti e tre decidemmo di avviarci verso scuola.

Arrivati lì trovammo Jin hyung e Namjoon hyung intenti a trovare un posticino dove potevamo stare per aspettare il suono della campana, ma mentre andavamo verso quei due, vidi una figura con il viso famigliare; Chioma verde spettinata con alcuni ciuffetti che cadevano sul viso, portava una mascherina nera, quindi era difficile per me riconoscerlo. Non ci feci molto caso a lui e continuai a camminare verso i miei due hyung preparandomi psicologicamente ad un'altra giornata d'inferno in quella scuola.

Era suonata la campanella che annunciava l'ultima ora, nonchè la più straziante, entò la professoressa Ahn Hye jin, insegnante di filosofia, pronta a spiegarci un nuovo argomento, quello della relazione e trovandolo interessante ascoltai con attenzione la lezione. Mi ha sempre affascinato la filosofia, fin dalle medie avevo una voglia matta di entrare alle superiori per studiarla e appena ho avuto l'occasione di prendere un libro di filosofia in mano incominciai subito a sfogliarlo e a leggere di qua e di la alcune righe scritte. Anche l'ultima ora si concluse e, dopo che scrissi sul diario tutti i compiti che la professoressa ci aveva assegnato , uscii dall'aula per andare a prendere Taehyung dalla sua classe per dirigerci insieme verso il negozio di candele.

Non ci misi molto a trovarlo, sapeva benissimo che non ho così tanta pazienza per mettermi a cercarlo per tutta la scuola, per di più se dovevamo andare a vedere quel commesso che un giorno fa era riuscito ad attirare la mia attenzione.

- 𝑭𝒓𝒂𝒈𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora