I Misteri

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Reb era da suo padre. Aveva lasciato la scuola stava tutto il giorno buttata sul letto a sballarsi con Francesco, da certi racconti e certe brutte voci ho saputo che Reb si prendeva gli acidi come fossero caramelle. Quantomeno me le ero inventate le voci,per fargliela pagare a entrambi. Per la loro cattiveria. La mia vita comunque scorreva sempre avanti era passato un po' di tempo e avevo deciso di fare la spia a mamma,per il bene di Reb come scusante (davanti a mia madre) ma in realtà mi volevo vendicare di lei che piangeva morte dalla mattina alla sera. Così un bel giorno io e mamma siamo andate in casa di papà verso le 9 sapevamo che sarebbe tornato a quel'ora dal lavoro. "Si calano gli acidi come fossero caramelle e stanno tutto il giorno a casa, se non tornano da me mandami pure prima al manicomio  e poi al cimitero maledetto il giorno in cui ti ho sposato" .

Era così seria e piangeva così tanto che sembrava impazzita, anche Francesco piangeva e promise di fare una prova, una convivenza di 7 giorni come eravamo prima qui a casa di papà, mia madre disse di sì ma era in clima  a un'esaurimento nervoso. "La famigliola felice è una presa in giro, io me ne vado piuttosto" ho pensato.

Ho guardato fuori dalla finestra,le lacrime mi stavano scorrendo lungo le  guance ,ero indecisa  se accettare o andarmene. Dalla finestra di casa di mio padre,si vedeva un campo di grano. Con la testa immaginavo di essere lì. Avevo immaginato di sdraiarmi e vedere le stelle. Avevo sognato sempre una vita diversa ,avevo sempre desiderato di essere diversa io. 

Desideravo essere speciale come Reb con tante amiche vere e molte persone con cui uscire e divertirmi.   Scrollandomi tutta la solitudine che sentivo. Ovviamente non è la cosa più importante, l'essenziale della vita è sentirsi pieni di amore e di gioia verso le altre persone. L'obbiettivo della mia vita sarebbe raggiungere la felicità.  Si può creare ma sono restia,  sarebbe una cosa convenzionale e sicuramente ne vorrei di più. Io cerco i rapporti veri,quei rapporti così forti che senti nel cuore. Questo curerebbe,l'enorme senso di vuoto che ho sempre sentito. Non per colpa dei miei familiari,sempre affettuosi ma senza filtri nel parlare con noi figli . La colpa era la mia, per questo volevo nascere diversa, è brutto sentire,ogni volta un nodo in gola,  accompagnato dal pianto automatico perché ti senti veramente sola. Passare pomeriggi vuoti e cercare di allontanare questi pensieri,quasi ossessivi. Sei pazza mi dicevano.  L'esclusione mi ha uccisa ma mi ha reso più forte.  Mi illudo fingendo di essere speciale ,rispetto agli altri per compensare questo vuoto. Sono contenta però di essermi pian piano rassegnata alla vita, arrivando alla conclusione che tutto è convenzionale e che nei rapporti si dovrà raggiungere per forza un compromesso sennò niente funzionerà. In cuor mio rimango speranzosa di trovare veramente un'amore grande che mi faccia scoppiare di gioia,dopo tanti pianti merito di essere felice. So di essere la prima ad avere difetti ma la sincerità e il mio amore non sono regolati da convenzione a differenza di tutti gli altri. Mi sento come in una bolla e parlando con le persone sento la sensazione di vuoto,più forte che mai. Questo mi ha lacerata dentro,  la vecchia Carlotta spensierata,non ci sarà più. La vecchia me è morta come la mia fiducia negli altri. Se non avessi così tanti pensieri che mi martellano il cervello,vivrei meglio. Sballandomi o facendo altre attività ricreative, mi sembra di scordarmi momentaneamente di tutto ciò che mi tormenta, l'anima. Tanto si sa la notte i pensieri tornono incessanti: pensieri di suicidio,senso di vuoto, fortunatamente con tanto impegno e difficoltà ,sto cercando di spedire i pensieri, lontanissimi da me, prima che rischino di ammazzarmi davvero. Ho riflettuto a questo mentre Reb stava urlando contro mia madre. Ho pensato alla convenzione perché mamma mai avrebbe fatto la pazza  tornando a casa di quel traditore, se non fosse stato per noi tre figlioli.  "Mi calo gli acidi ma siete voi le prime (riferito a me e alla mia mamma) una malata di cuore che si cala gli acidi, sarei già crepata tanto mi manca poco."

"Piangi morte dalla mattina alla sera, brutta esibizionista che non sei altro" ho detto franca io.

Francesco ovviamente è intervenuto facendo l'eroe difensore quando alla fine era il primo che ci aveva abbandonato.  "Bugia ma cosa dici,io ti porto in tribunale".

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