Io vi dico che questa storia ancora non è finita perché Carlotta aveva immaginato tutta questa scena con Rebecca. Era nel suo letto del manicomio. Il tempo era indefinito,potevano essere 6 mesi,come potevano essere 20 giorni. Era una camerata con una lunga fila di letti e ci stava puzza di piscio misto alla disperazione più totale. I pazzi erano disperati c'era chi urlava,chi piangeva,chi si buttava per terra,chi si strappava i capelli,chi si scaccolava,chi bestemmiava tutto il giorno. La sua vicina di letto si chiamava Marinella e stava fuori come un balcone. Marinella aveva 60 anni ed era stata abbandonata in manicomio per l'immensa eredità familiare, dai suoi fratelli. Era più di 20 anni che stava lì. Il tempo non se lo ricordava neanche lei. Scorreva monotono e sempre uguale. Alle 8 la sveglia, dalle 10 fino alle 12 le terapie. Più che terapie erano imbottiti di medicine,giusto per non far impazzire i medici. Alle 13 il pranzo e poi sonniferi fino all'ora di cena. Dopo l'ora di cena altri sonniferi,per non sentirli piangere. Carlotta non ricordava neanche da quanto stava ferma lì. In un limbo ma meglio vivere così che subire la vita vera,l'inferno. Marinella raccontava sempre questa storiella dei fratelli,appena aveva un minimo di lucidità. I medici però non le credevano. "Io sono l'imperatrice di Spagna ". "Va bene tesoro" rispondeva la scocciata infermiera di turno. Carlotta dormiva al centro tra Marinella e Lucia. Lucia aveva 30 anni ed era scappata di casa per andare lì. Era scappata perché la sua forte depressione l'aveva convinta che era meglio rinchiudersi lì che vivere la vera vita. Erano circa 10 anni che stava lì. Gli sguardi di queste tre donne,si incrociavano e tutte e 3 si sorridevano a vicenda e si abbracciavano come se fossero migliori amiche. C'era una complicità,nella disgrazia più totale. In una buia notte estiva verso le 3 di mattina parlarono tra loro. Si erano messe d'accordo di sputare le medicine di nascosto durante il pranzo del refettorio. Il pranzo per loro 3 era il momento più bello. Si riunivano tutte insieme e facevano discorsi senza senso. Ridevano e parlavano male dei medici e dei pazienti. Si erano chiuse in un mondo tutto loro. "Gli altri pazzi,noi geni,il club delle regine" diceva sempre Marinella commuovendosi,era la prima volta che aveva delle complici lì. Lucia era stata spostata dal reparto,prima dormiva e basta tutto il giorno. Ricordava pochi momenti lucidi ed essi erano tristi. "Il piano è pronto ragazze mie,venite con me,dopo 20 anni c'è la svolta". "Marinella ma cosa dici". "Dico,Carlotta,ho rubato le lenzuola pulite,più di 10 e nel pomeriggio le ho intrecciate me le sono messe nella pancia,fingendo di essere incinta,sono pazza me l'han lasciato fare". "E come scappi" disse Lucia. "Ho rubato anche questo coltello, tanto tempo fa non so come ne quando". "Ma è un coltello da Macellaio,l'hai tenuto nel letto tutto questo tempo?". Marinella era la più attiva di tutte. La voglia di vivere non l'aveva mai abbandonata anche se era la più disgraziata di tutte. "Me ne occupo io della fuga,andrò da sola,come tutta la vita,sola con me stessa". "Ma no Marinella,noi siamo le tue amiche e non ti abbandoneremo mai" dicevano all'uniscono Carlotta e Lucia. Marinella fece il suo sorriso più bello. "Ci penso io amiche mie, voi fate da vedetta una a destra del corridoio e una a sinistra,presto che l'infermiera a quest'ora fa la cena,l'obesa impiegherà più di un'ora so 20 anni che fa così,monotonia". In pochi secondi le sbarre erano state già segate dalla velocissima Marinella. "Pensano che qui dentro,siamo tutti scemi. Aumentate le misure di sicurezza ,pazzi gli altri". Tirò fuori le lenzuola. Aveva calcolato male, ne servivano almeno 30 di lenzuola per fare un' atterraggio sicuro e veloce. "Saltato tutto" dicevano Carlotta e Lucia piangendo . In pochi secondi correvano così veloci e scesero vicino alla sorveglianza che stava per avvertire quando Marinella lo uccise con ferocia e quasi sul colpo. Era un genio malefico,un maledetto demonio. Il cadavere era un'uomo di mezz'età,di corporatura media. Un brav'uomo che era lì per lavorare. Per avere la sua libertà MARINELLA L'AVEVA TOLTA A LUI e ai suoi figli se ce li aveva. Non me lo scorderò mai quell'uomo che ci guardò terrorizzato e morì con gli occhi aperti e rigirati,soffrendo come una bestia. Insanguinato con gli organi di fuori. Marinella,lo conosceva bene. Avevano empatia per lei,stava lì da più tempo di tutti e lei si era approfittata e aveva studiato a fondo un piano per scappare. Dalla finestra spiava tutto il giorno,con lo sguardo perso nel vuoto. Sapeva gli spostamenti del personale,quasi a memoria. Si informava facendo la carina e sorridendo. Fingendo di essere una povera vecchia pazza che non aveva niente e non sapeva dove andare. Aveva dei segreti anche lei,ce li avrebbe detti perché ci voleva bene.
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Carlotta
General FictionNON LEGGETE QUESTA STORIA NON E' INTERESSANTE Carlotta è un'adolescente come tutti,ma quando si troverà ad affrontare le difficili prove che la vita gli serba,resterà così forte? riuscirà a risorgere come una fenice dalle fiamme e sopratutto sua sor...