Rebecca e Carlotta

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La prima volta che lo incontrai fu alla biblioteca, ci dovetti andare per forza perché dovevo leggere un libro di un certo scienziato per fare poi l'esposizione a scuola con Tessy. Quella biblioteca era squallida e triste,come la mia vita. Era situata in un quartiere sovrappopolato. Dove ci stavano soltanto palazzi alti. Precisamente sotto dei palazzi alti con tredici piani. Questi palazzi erano color cemento e avevano infissi gialli. La biblioteca aveva le pareti di un'entusiasmante blu ospedale. Quanto odiavo gli ospedali, erano noiosi e mi sentivo in colpa per il mio dolore quando ci andavo. Dicevo mi lamento tanto,quando sto come un fiore, loro che stanno morendo hanno quei sorrisi che ti illuminano dentro ancora di più. Ero più fortunata di molti ma contava la mia soddisfazione personale. A un certo punto mentre Tessy mi stava parlando dell' ennesimo ragazzo con cui si vedeva (come per auto convincersi della sua falsa popolarità),alzo la testa e vedo lui.

Lui mi congela subito,con il suo sguardo presuntuoso e sicuro. Sapeva bene di essere bello come io sapevo di non essere un granché. Lo sapevo di essere brutta. Avevo gli occhi e uno specchio e me lo ripetevano sempre fin da piccola. Mi piaceva però cercare di essere più femminile,per me stessa,in primis.

Me ne innamorai subito ne sono certa. Quel sentimento forte,mi bloccava,perfino le parole,io che parlavo così tanto. Era la cosa più bella che avessi mai visto quel ragazzo:alto circa 1.90,biondo con i capelli ricci che gli ricadevano fino alle spalle,quei riccioli mi facevano sognare e vogliamo parlare dei suoi bellissimi occhi, ben due colori diversi:verdi e azzurri. Quando hai degli occhi del genere,altro che mare dentro.Ci vedevo un'intero universo,fatto di speranze. Erano occhi teneri,quasi malinconici e soprattutto sexy.

Aveva l'aria di un ragazzo che i genitori ti dicono di non frequentare. Ma che me ne importava a me dei genitori,in quel momento me lo sarei anche portato a letto come avrebbe detto Tessy,la mia "migliore amica". Tessy è una a cui piace stare al centro dell'attenzione e ci prova sempre con chiunque anche con il venditore di panini di scuola. Oggi era uno di quei giorni in cui l'avrei strangolata davanti a tutti. Mi ero innervosita,volendole un gran bene,facevo l'errore di aspettare che lei un minimo fosse più complice con me. Nel senso che si comportasse da vera amica del cuore,come ho sempre fatto io. La giornata non era iniziata bene, sono arrivata a scuola in ritardo , il 3 a scienze perchè alla fine quel libro neanche l'ho aperto. Questo stupido lavoro per la Battisti che dovevo fare con Tessy anziché fare la gallina con quel ragazzo, doveva fare il lavoro con me e invece mi ha lasciata sola, come sempre. Ormai mi ci sono anche abituata alla solitudine.

Ritornando a noi, Tessy si è messa subito a parlare con lui, la cosa era ovvia, ha detto un mucchio di stronzate atteggiandosi come un'ochetta selvatica studiosa e intelligente. La verità è che tutto il giorno, pensa a guardarsi allo specchio e a pubblicare foto dove legge i libri con una tazza di thé accanto quando a malapena ha letto il titolo. Che superficialità schifosa, neanche puoi isolare,le persone così perché ormai,sono tutti uguali. Fuori angeli dentro squali. Tranquilli questa ultima frase l'ho copiata,non mi vergogno a dirlo.

Io l'ho guardata con odio, dico puoi flirtare facendo finta di essere ciò che non sei e non sarai mai, brutta sciocchina che non sei altro. Poi già stava con un'altro,lasciamelo a me visto che sono sola come un cane. Marco (questo era il suo nome) ha iniziato a ridere invitando Tessy a fumarsi una sigaretta con lui, io sono scappata a casa che ero rossa in viso. Alcune volte faccio la matta, per troppo stress accumulato, mi sale tanta rabbia e scappo per non fare sceneggiate. Un vulcano che vive di emozioni e poi esplode, è la mia triste natura che cerco di cambiare ma non mi impegno mai. Perché i disperati vengono solo presi in giro,non aiutati. Questa è la triste legge non scritta del cosmo che purtroppo viene applicata come fosse vera.

"Dovresti dare meno importanza a quella cagnetta di Tessy, te lo dico io e tu stupida che la imiti, dovresti chiuderci". ha detto mia sorella gemella Reb. Amo da morire Reb,siamo sempre state molto legate. Reb ha sempre sofferto in vita sua,a 7 anni mi ricordo quando ha avuto il suo primo infarto. Era la nostra festa di compleanno stavamo festeggiando con i nostri amici ai gonfiabili, vicino al parco di casa nostra. Ci tenevamo molto a questa festa e all'idea eravamo felicissime. Stavamo giocando,io stavo con Reb e la sua migliore amica Meggy,in verità io e lei ci siamo sempre odiate. Meggy ha sempre fatto la saputella ma molto in fondo ha un cuore anche lei.Ora riconosco che Meggy è la migliore amica che esista in questo mondo, è sempre stata vicina a mia sorella e un giorno d'estate ha aspettato un sacco di ore, in sala di attesa per poter stringere per pochi minuti la mano a Reb e le ha lasciato una letterina che ancora adesso,a distanza di circa dieci anni conserva. C'era scritto:"Per Reb ,guarirai presto e potremo sempre giocare insieme, ti voglio bene migliore amica." Poi fece un disegno. Rappresentava il sole e il mare e loro due che giocavano a palla, i disegni semplici e brutti che fanno i bambini piccoli. In quella circostanza però quel semplice pezzo di carta fu così denso di significato che mise,un po' di speranza anche a mia madre. Ricordo ancora Margherita piccola, così minuta, pareva una bambolina ma fece certi urli e certe sceneggiate per poter restare con Reb che mia madre si commosse.

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