Pov Linda:

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La sveglia aveva fatto il suo lavoro, aveva suonato per tre volte consecutive dalle sei e mezza del mattino. Linda si alzò al profumo proveniente dalla sua macchina elettrica programmata, direttamente in camera. Dopo essersi presa il tempo di una tazza di caffè amaro, si occupò del suo look.

La sua enorme cabina armadio era perfettamente organizzata. La aprì, guardò all'interno e le sfuggì un sorriso sibillino e soddisfatto.

Aveva avuto da molto tempo la splendida intuizione di lasciare le "mise" migliori già abbinate per colore.

Sopra ciascun appendino trovavano posto pantalone, camicia e maglia oppure gonna, top crop e blazer e ai loro piedi borsa e scarpe.

Aveva organizzato allo stesso modo sia lo scomparto invernale che quello estivo. Il tutto coordinato e separato per occasione d'uso, così da non perdere mai tempo.

Dopo essersi vestita passò in bagno, si sistemò i capelli corti velocemente con le mani e applicò un filo di gel sui tendrils mechati biondi, più lunghi davanti, che scendevano liberi appena sotto le orecchie. Si guardò in modo malizioso e si sorrise allo specchio.

Non avrebbe lavorato quel giorno, perché aveva prenotato una giornata in Spa. Doveva essere perfetta per la serata: il rinfresco di Natale, nella cornice dello splendido Palazzo Morandi, nel quadrilatero della moda milanese.

Aveva cominciato la sua carriera come segretaria in una agenzia di moda. Ogni giorno per dieci anni, aveva visto file di giovanissime donne candidarsi come modelle e versare somme di denaro per sostenere le spese della realizzazione di un book fotografico professionale, che nella maggioranza dei casi, sarebbe stato accantonato.

In quegli anni, aveva imparato così bene come guadagnare sfruttando i sogni di ingenue ragazze, che era riuscita ad aprire con il marito un'agenzia di successo, per fornire non solo modelle per servizi fotografici, ma anche hostess per eventi. Lei sceglieva e seguiva le modelle nella loro istruzione, mentre il marito si occupava della parte economica.

Alla sua porta un giorno però, si era presentata Lei, una ragazza per nulla ingenua, capace di sconvolgere il suo intero mondo.

Si chiamava Rosa ed era molto bella, con il suo incarnato perla, i capelli rossi mossi con sfumature bionde sulle punte e occhi verdi, brillanti come due smeraldi.

Linda non aveva avuto dubbi nell'accettarla, dopo aver assistito alla realizzazione del suo primo book a nudo integrale.

Rosa era passionale e sensuale quanto una Emilie nei quadri di Klimt.

Era capace di turbarla con i suoi sguardi penetranti e i suoi sorrisi ammiccanti. Linda cercava di evitarla, ma al tempo stesso non poteva fare a meno di trovare sempre nuove scuse per passare dai suoi set fotografici.

Suo marito vedeva in lei una fonte di guadagno, ma Linda vi vedeva tutt'altro.

Si sorprese a casa, nella sua solitudine, a sdraiarsi sul letto cercando di imitarne le movenze, ma poi si guardava nello specchio sopra il comò, sempre insoddisfatta.

Con il tempo anche l'interesse di suo marito nei confronti di Rosa cambiò e Linda si rese conto dei loro furtivi sguardi e dei suoi ritardi.

Così una sera si nascose in ufficio per spiarli. Attraverso la porta socchiusa, aveva ascoltato i loro sospiri senza fiatare, ma Rosa sapeva e aveva lasciato la porta aperta di proposito. Si era sdraiata sulla scrivania, aveva allungato le braccia all'indietro e le aveva gettato uno sguardo, mentre le sue labbra tinte di rosso, tremavano di piacere.

Rosa era una narcisista e una esibizionista. Linda, invece, si era vergognata e se ne era andata.

Da quel giorno aveva allontanato il marito dal suo talamo, ma non dalla sua vita e dalla loro carriera in crescita.

Poi un giorno Rosa nello stesso modo in cui era arrivata se ne era andata, lasciandole come ricordo un bacio a cui lei si era subito sottratta.

«Cosa stai facendo?» le aveva urlato contro Linda, ma Rosa per niente offesa si era passata le dita sulle labbra e aveva riso di lei a voce alta. Una risata indimenticabile.

La vita era continuata uguale per tutti nei mesi successivi in quell'ambiente frenetico, ma non per Linda.

Lentamente era iniziata la sua trasformazione. Aveva iniziato con il curarsi le unghie, con lo spalmarsi di creme sbiancanti la pelle di tutto il corpo, con il farsi tatuare le sopracciglia e altri ritocchi di chirurgia estetica. Niente sembrava bastarle. Quando tornava a casa, guardandosi allo specchio in camera, parlava da sola con la sua immagine riflessa, poi sceglieva un abito nuovo dall'armadio e sedeva a cena con il marito, prima di isolarsi di nuovo.

Non l'aveva mai perdonato e Stefano, colpevole, non aveva insistito.

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