1. Einbruch - intrusione

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Introduzione (dovuta):
questa è la prima parte di (Un)freundlich, che si riaggancia alla conclusione di "Rohe Seelen", l'altra mia One-shot che recuperava due dei personaggi di "Unsere Schatten". Come scrissi in precedenza, questo è un Modern AU, pertanto il coprotagonista di questa storia non ha nulla a che vedere con quello che troverete nella long, sebbene i connotati e il carattere di base siano gli stessi. Dopo questa breve introduzione, spero possiate gradire questa mia uscita sbarazzina, chiamiamola così ^^. Vi auguro una buona lettura.



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Metterò la gonna plissettata e la camicia a sbuffo. Il nero e il bianco stanno bene insieme... sono colori neutri, dopotutto. O forse dovrei comprare un vestito. Sì, un bel vestito nuovo per i miei diciott'anni. Certo, come se potessero essere davvero i "diciott'anni" a convincermi. Voglio essere carina per lui, anche se per quel che gli riguarda lo sarei anche se indossassi una salopette da lavoro catarifrangente. Un vestito, però... voglio calzare le scarpe alte con la doppia stringa, quelle con la suola a carro armato.

«Sta arrivando la Tempel! Passami il testo tuo!» Mi sprona Margherita, sporgendo nervosamente il collo verso la porta, dopo che la "vedetta" di classe, Paola, aveva dichiarato di aver visto la professoressa alla macchinetta del caffè. Io ci ho impiegato un attimo a ridestarmi dai miei pensieri; ho alzato il mento dal pugno, l'ho guardata con aria spaesata e dal movimento eloquente delle sue mani, ho capito che si stava riferendo al mio quaderno. Gliel'ho passato strisciandolo sul banco ed ho ripreso a barcamenarmi tra la gonna e un nuovo acquisto, intanto che lei prendeva a scribacchiare furiosamente sul suo foglio immacolato.

«Che fortuna che hai... È due anni che fai la pacchia con lui. È tedesco, parla anche bene l'inglese, cosa volevi di più dalla vita?» Mi dice distrattamente, indicandomi col dito una parola che non riusciva a decifrare. C'è scritto "Lorbeerblatt", foglia dall'alloro, e per Margherita ho scritto frasi troppo complesse, che lei non avrebbe mai potuto scrivere da sola. «Stai anche a vedere che è colpa mia» borbotto, alzando gli occhi al soffitto; «diremo che lo abbiamo scritto insieme. Del resto, non ci scolliamo mai noi tre. Giusto, Celeste?» Ah, lei l'abbiamo persa proprio; è almeno dieci minuti che smanetta sul cellulare... si consumerà il pollice a furia di scorrere sullo schermo. È fidanzata con Massimo, che frequenta un'altra ragazza e non a sua insaputa. Una relazione aperta, così la definisce lei, ma in fondo è troppo gelosa per poterla realmente accettare.

«Dai, ma guardala! È una figa assurda! Non c'è competizione qui!» Piagnucola, mostrandoci un paio delle centinaia di foto postate da Loredana Sperelli, la ragazza più carina della 4ªA. Celeste ha troppi complessi: con il suo naso aquilino e il viso allungato non sarà avvenente come la bionda e formosa Loredana, ma ha carattere, è una persona piacevole ed è questo ciò che la rende bella. Dovrebbe smetterla di sminuirsi; il confronto con le altre la sta rendendo insicura.

«Non è una competizione, infatti. È una "relazione aperta", non ricordi?» La stuzzico, facendole intendere che quel tipo di condivisione non sia adatta a lei. «Ti fregi di essere di ampie vedute e per molti versi lo sei, ma non dovresti forzarti in questo modo. Rüdiger non mi fa mai pressione, anche se gli nego qualcosa... tu prova a parlargli, a Massimo, e vedrai che capirà. Se ti vuol bene capirà, insomma.»

Come sono gentile, oggi. La maggiore età porta anche maturità, ma anche se mi è passato per la testa, non lo penso minimamente. Sono sempre la stessa, nulla è cambiato da ieri. Altri miei pensieri lo provano, come, ad esempio, il sorriso che mi ha strappato la vibrazione del cellulare e lo scoprire il mittente dei messaggi segnalati dai badge di notifica. Ha ventotto anni compiuti e mi ha inviato la foto di una paperella di gomma. In tedesco, Quietscheentschen - "paperella" - è un nomignolo carino. Io gli avevo mandato una patata, che stava ovviamente per "patato". Margherita non ne capisce di queste cose; lei non si lega a nessuno, ma il giorno in cui glielo indicai, due anni fa, anche lei dovette ammettere che era un bel tipo e, quando glielo feci conoscere, fu d'accordo nel dire che ci comprendevamo e completavamo a vicenda.

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