Muovi il culo o ti lascio a casa. ;)
– ColeNabi sbuffò sonoramente leggendo il messaggio dell'amico, quel ragazzo non aveva il minimo di pazienza nemmeno alle otto di mattina.
Dopo aver chiuso la porta dell'appartamento alle sue spalle corse giù dalle scale, rischiando più di una volta di cadere e rompersi una caviglia, ed arrivata al piano terra si trovò davanti il biondo in tutta la sua bellezza eterea con un sorriso sfacciato stampato sul viso.
"Accidenti a te, ho rischiato di ammazzarmi minimo tre volte." sbraitò lanciandogli un'occhiataccia, che ricambiò mantenendo quel sorriso.
Che faccia da schiaffi, pensò Nabi guardandolo.
"Ciao anche a te splendore." provocò spudoratamente la povera, intenta a recuperare il fiato perso a causa dei troppi piani di scale appena corsi. "Che fai? Non mi saluti nemmeno? Che maleducata.." scosse la testa il biondino, in segno di finto disapprovo.
La mora lo osservò per una manciata di secondi, sopracciglio sinistro inarcato e sguardo da se ti tocco ti uccido.. insomma, era sempre stato amore a prima vista tra i due.
Si avvicinò con estrema calma, giusto per infastidirlo un po', ed arrivata difronte a Cole gli regalò uno dei sorrisi più falsi della storia accompagnato da un sonoro bacio forse troppo vicino all'orecchio, tanto da farlo sbuffare dal fastidio.
"Dai su musone, muoviti che c'è gente che ci aspetta." sorrise fintamente angelica ed entrò nella macchina dell'amico, che la seguì pochi attimi dopo.
"Cosa devi fare oggi di preciso?" chiese il biondo una volta partito verso Edgewater. "Quanti appuntamenti hai? Perché appena finisci, mia cara farfalla, mi devi fare un gran bel favore" le lanciò un'occhiata fugace "e sappi che lo definisco gran bel favore perché lo sarà per te, i tuoi occhi ed il lavoro che tanto ami fare." ammiccò Cole continuando a tenere gli occhi fissi sulla strada.
"Ho tre appuntamenti, uno dalla 9am alla 11am circa, l'altro dalle 11:30am alle 12:30pm o 1pm, non lo so, e l'ultimo dovrebbe essere dale 3pm fino a quando regge la cliente. Tra l'altro non ho preso il pranzo quindi sappi che uso la tua macchina per andare a prenderlo quando ho la pausa eh.. comunque perché me lo chie-" Nabi si voltò lentamente verso il ragazzo, lo osservò attentamente ed un po' come una botta in testa inaspettata, proprio come la comparsa dell'amico nella sua vita, capì cosa volesse.
"No Cole, non cominciare ti prego.." piagnucolò portandosi una mano sulla fronte "quel tatuaggio no, fattelo da solo non ho pazienza con te e devo anche passare da mia madre." buttò teatralmente la testa contro il poggiatesta e chiuse gli occhi.
"Dai ti prego Nab, ti scongiuro, ti pago! Ti pago quanto vuoi tu! Giuro che non parlo, sto zitto tutto il tempo a patto che me lo faccia tu. Non voglio che mi tatui Summer, quella inizia a parlare, straparlare e chiedermi perché questo, perché quello, perché ho il cazzo e non la vagina, perché mi voglio tatuare una balena bianca sul braccio.. ma poi che cazzo dovrei risponderle? Fatti i cazzi tuoi? La voglio e basta? Beh anche no, quella poi diventa isterica e si vendica spostando i miei appuntamenti uno dopo l'altro in modo da non farmi avere pause. Quindi, col cazzo." e dopo questa infinita risposta, che poteva limitarsi ad una semplice frase breve e concisa secondo Nabi, parcheggiò davanti al Art Room e scese velocemente dalla macchina.
"Cole non è una questione di soldi, non mi interessa" chiuse la portiera della macchina "e lo sai. Il punto è che non ho davvero tempo materiale, perché appena finisco con l'ultimo appuntamento devo andare da mia madre e Josh, poi devo tornare a casa, riordinare il casino che c'è, lavarmi e magari se qualcuno me lo concede dormire fino a domani mattina nella tranquillità più assoluta e silenziosa di sempre." aprì il negozio ed entrò, immergendosi nell'odore di disinfettante e inchiostro, seguita dal gigante biondo, forse un po' troppo alto per il suo metro e settantacinque.
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your side of the bed.
RomanceOsservò per qualche secondo il suo braccio sinistro, più o meno all'altezza della piega interna del gomito, esattamente dove c'era quel piccolo tatuaggio che ormai faceva parte di lui da mesi, poi in modo apparentemente calmo iniziò a parlare. «Sai...