Capitolo 1- Ele

88 7 23
                                    

La finestra era spalancata, il vento ruggiva e alcune foglie svolazzavano nella stanza. Il bel vaso di vetro azzurro era diventato un mosaico di frammenti colorati che ricoprivano il palchetto. L'acqua che aveva contenuto gocciolava lentamente dal letto, ormai zuppo, formando una pozza ai piedi della scrivania.

Alcuni fogli erano accatastati, insieme ai libri di testo, in un angolo della stanza. Le sedie erano a terra, i cuscini ammucchiati accanto al caminetto, le coperte lanciate un po' a caso e gli asciugamani a ricoprire il pavimento di pietra freddo del bagno.

Diverse bottiglie di birra ormai finite da un pezzo erano buttate sotto una cesta e un forte odore di alcol aveva ormai invaso la stanza, unito a un piacevole profumo di fresco, foglie e muschio un po' troppo dolciastro  trasportato dalla dolce pioggerella che entrava nel soggiorno.

Io me ne stavo lì ad osservare il casino che un altro mio attacco di panico aveva creato. Il braccio della morte avvolgeva il piccolo appartamento del campus che abitavo da ormai un anno.

Vacillavo spesso tra passato e presente, ma da quando mi ero trasferita lontano da New York tutto lo schifo che ero stata obbligata a vivere mi assaliva quotidianamente, tratti della mia vecchia vita prendevano il controllo su tutte le mie certezze e su i miei punti fermi, il buio mi circondava e io mi isolavo da tutto e tutti, concentrata solo su tutte le ferite che mi erano state inferte, tutti i sorrisi che mi erano stati strappati e che ancora non ero riuscita a ritrovare.

Tutti mi definivano solare e allegra, ma quella della ragazza spensierata era solo una delle tante maschere che mi ero creata per proteggermi dal mondo esterno e che ormai avevano assunto il controllo su di me. 

Mi ero fidata ed ero caduta nel baratro, nessuno era piú riuscito ad oltrepassare il mio scudo, neanche May, la mia migliore amica, sapeva davvero qualcosa su di me, la mia intera vita era una menzogna, ormai anche io mi confondevo fra chi ero e chi dicevo di essere.

Nessuno conosceva il mio vero volto, e facevo di tutto per tenerlo segreto, nessuno mi aveva mai guardata per quello che ero, a parte Bri..... 

Ecco che di nuovo vecchie emozioni cercavano di uscire dal cassetto in cui le avevo sigillate.

Cercai di non pensarci piú, volevo dimenticare e non essere investita dalle mie ansie e paure, quindi accesi la TV e rimasi a guardare qualche triller con un panino e una birra finché le palpebre non mi si sigillarono, le preoccupazioni del giorno non mi scivolarono via da addosso e riuscí finalmente a prendere sonno.

L'unica cosa  che amavo del giorno era quando se ne andava e lasciava spazio alla scura, gelida notte che per me significava calma, pace e tranquillità, il momento in cui tutta la merda che mi circondava mi lasciava libera e riuscivo quasi a sentirmi bene con me stessa, le mie cicatrici sparivano e la mia mente e la mia anima si liberavano dal peso della luce.

Ogni cosa mi sorrideva e io facevo lo stesso: sorridevo.

Solo nei sogni c'è la facevo, crescendo avevo imparato che dovevo riuscire ad estraniarmi completamente dalle emozioni, e così facevo, cancellavo ogni espressione dal mio viso e lo sostituivo con una maschera, che lasciava vedere solo quello che volevo gli altri vedessero di me.  Ero piena di maschere, ognuna per un occasione diversa e, se decidevo, ne creavo una. Era così facile, ero manipolatrice ed ero in grado di nascondere la verità, e comunque ero cresciuta dovendo camuffare quello che provavo e quindi solo a pochi mi ero mostrata senza una corazza, e uno di quei pochi era proprio lui..... 

Non dovevo più pensarci: non potevo tornare ad essere debole come una volta e, si, tutti quei ricordi mi rendevano debole e indifesa, fragile e incapace di lottare.

Non potevo ricascare nella mia depressione, in quel' oblio, gli altri dovevano vedermi forte e imbattibile, nessuno poteva sfidarmi, la veritá, però, e che mi sentivo sola con le mie preoccupazioni, senza nessuno con cui condividerle....

Ecco, no, no,no nonnononono!! Non potevo rivivere tutto questo, questi casini dovevano appartenere al passato, non volevo che tutto si ripresentasse come una volta.

Mentre pensavo a ciò,una piccola lacrima fredda mi squarciò la pelle, una sola.

Mi svegliai di soprassalto, tutta sudata. Corsi in bagno, presi un calmante, mi lavai e mi vestí, afferrai le chiavi dell'auto e corsi via da tutto, senza una meta precisa, mi bastava scappare, anche solo per poco, ma volevo  davvero poter ritrovare quella cazzo di cosa che voi chiamate felicità, volevo soltanto tornare a quando avevo una vita come tutte le ragazze, una cazzo di vita normale, purtroppo però sapevo bene che prima di poter risolvere i miei problemi dovevo perdonare gli artefici della morte della mia gioia.

Solo di  una cosa  posso ringraziare chi ha ucciso la mia anima: mi ha resa insensibile al dolore e alla tristezza, anche se queste emozioni, quando son sola, a volte, riescono a venire a galla, e allora, allora piango, ma non lacrime dolci, non lacrime amare, lacrime che tagliano la mia pelle, che mi provocano graffi al mondo esterno invisibili, lacrime che solo una donna dagli occhi di ghiaccio può piangere.


--------------------------------------------------------------------------

Ciao a tutti, sono davvero felice di stare scrivendo questo "libro" e spero di condividere con voi tutte le emozioni che provo mentre scrivo .

Amo davvero la lettura e la scrittura e spero, tramite questa storia e le prossime, di aprirmi  con voi, e di raccontarvi un estratto della vera me.

Io pubblicherò tutte le settimane, mi scuso già in anticipo se non sarò costante nel condividere i capitoli , dovrò riuscire a conciliare le mie passioni (l'equitazione e il salto ad ostacoli) e i compiti e lo studio della terza media.

Scusate se i primi capitoli saranno un po' corti, pallosi e noiosi, ma sto gettando le fondamenta per impostare la trama della storia e per fare in modo che vada avanti.

Comunque spero questo primo capitolo vi sia piaciuto. ;)

Grazie per star leggendo, alla prossima:))))







La ragazza dagli occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora