Quando si devono prendere decisioni fattele scorrere su
Certo, mi devo calmare. Io non ho bisogno di loro.
"genitori" ma sono tutto tranne quello. Avete deciso per me la mia vita, ora decido io.
<<Devo prepararmi per andarmene>> farfugliai mentre gettavo vestiti e oggettini nello zaino che mi sarei portata dietro, non era molto grande giusto per un paio di cambiate. Scesi silenziosamente le scale che scricchiolavano sempre di più a ogni mio passo, mi fermai in cucina, vecchia e cara cucina, bella sui toni del beige che ti fanno sentire a casa, ma non in quella giusta. Presi carta e penna e lasciai un foglietto sul tavolo:
Vado da Beatrice, tornerò tardi. Non cucinate per me resterò lì a mangiare e forse anche a dormire.
Presi la sacca con i miei averi e con un gran sospiro uscì di casa. Non avevo idea di dove andare, così iniziai a girovagare per il paese, passai davanti alla vecchia chiesa con i mattoni a vista, quella in cui da piccola mi feci "bandire" perché stavo per dare fuoco a un drappo rosso con i lumini, continuai sulla strada principale passai sotto i portici da poco verniciati fino ad arrivare in fronte all'argine.<<Alice, non andare mai all'argine ci sono i tossici>> questo mi ripeteva ogni volta mia madre, quanto è noiosa. Vivevo le mie giornate in quel posticino sperduto, c'erano tanti alberi adulti che ombreggiavano le rive del Meduna, suoni calmi e naturali erano perfetti per leggere mentre si stava sdraiati tra i rami delle grosse querce; animaletti selvatici come leprotti e piccoli uccelli rendevano il luogo quasi magico, la primavera portava con se tanti fiori sui prati, altrettanti sui campi che distavano da lì a pochi passi.Per poco non mi presi un colpo ero troppo concentrata a non mettere i piedi sui raccolti per notarlo; un cespuglio inizio a danzare per la dolce e calda serenata del vento autunnale, si era incupito il sole, insomma, stava per iniziare a piovere. Riparo non ne avevo, ero tra i campi. Mi girai attorno frettolosamente e l'opzione più valida era solo una. Il bosco li vicino. Era molto fitto, ma ero sicura che lì non mi potesse succedere nulla. <<gambe in spalla Alice>> mi dissi fa me e me, mi incamminai. Ero d'avanti alla foresta, i primi arbusti erano davvero bassi ma subito dopo una cinquantina di metri iniziarono a stagliarsi ai miei occhi anche quelli più alti.
C'erano molti funghetti a terra e sulle cortecce, sul terriccio si disseminavano grandi foglie dalle sfumature aranciate l'erbetta ormai secca accarezzava dolcemente una stradina molto stretta in ghiaino ormai vecchio e sporco. Curiosa iniziai a seguire il sentiero e mi ritrovai in un posto al quanto magico.
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life goes on
Fantasyintenta a scappare di casa si perde nel boschetto dell'argine del paesino in cui vive. Non appena uscì ad aspettarla c'era lei, la sua principessa grigia.