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Walid

Entrai nella hall dell'ospedale di fretta, mi appoggiai al bancone e chiesi di lei. Il bambino stava per nascere e ormai era questione di poco. La ragazza dal lato opposto mi indico la strada, presi l'ascensore e salì al quarto piano, ginecologia, percorsi velocemente il corridoio e arrivai alla sua stanza, aprì lentamente la porta. Era avvolta nel silenzio, tranne per qualche sbuffo da parte sua. Lui non c'era. Come al solito, nei momenti importanti, lui non c'era.

"ehi..." sussurrai avvicinandomi al suo lettino e prendendole la mano "Dio, Walid, sei finalmente arrivato" sorrise forzatamente continuando a sentire i forti dolori delle contrazioni "manca ancora tanto?" domandai sedendomi al suo fianco "non lo so, ma spero di no" rispose mentre un'altra contrazione la fece contorcere sul suo letto. 

"sa tutto Walid" disse quando si risistemò sul lettino "chi? Cosa sa?" domandai confuso, di chi stava parlando? "Kylian, ha voluto sapere tutto. Come mai ci conosciamo e che rapporto abbiamo" disse, e rimasi in silenzio, non sapevo che cosa risponderle. D'altronde nessuno sapeva della nostra relazione, soltanto la gente del quartiere sapeva che stavamo assieme. "e...come l'ha presa?" domandai "non ne ho idea, le contrazioni sono diventate più forti e non c'è stato tempo" rispose "e...sa anche altro?" indagai e mi sentì in errore, non era il caso di indagare ancora eppure dovevo sapere, volevo sapere. "sa anche di quello che ho fatto" rispose e vidi sul suo viso il pentimento, la stessa espressione di quando accadde. Ricordo bene quel giorno, è stato particolarmente difficile non pensarci. "Margot lo hai fatto per una giusta causa, ricordi?" dissi accarezzandole il braccio "lo so, lo so, ma sento il...rimorso ancora, a distanza di anni" rispose e distolse il suo sguardo dal mio.

"insomma...ce ne occuperemo dopo che Sofiane sarà venuto al mondo" sorrisi cercando di cambiare argomento, d'altronde non era il momento giusto per discuterne. Ma le cose le avremmo dovute chiarire subito anche con Kylian, per quanto quel ragazzo abbia sbagliato e per quanto abbia del risentimento nei suoi confronti, dopo che mi ha strappato dalle braccia la donna che amo, sapevo bene che era la cosa migliore. Farmi da parte per renderla felice.

"Kylian? Quando arriva?" domandai, lei fece una piccola risata amara e scosse la testa "non penso verrà" disse, mi alzai e mi tolsi gli occhiali "cosa stai dicendo? Sta per nascere suo figlio, cazzo!" presi il suo cellulare e glielo porsi "cosa intendi fare?" domandò guardandomi mentre le fitte sembravano aumentare sempre di più. "deve venire qua, è suo figlio e deve essere presente" dissi serio, mentre il cuore mi si stringeva a vederla soffrire "lascialo stare, è con Chloé" sussurrò, scossi la testa "avanti, sblocca il telefono. Tra il vostro amico in comune e i suoi genitori, qualcuno potrà badare alla piccola. Non è stato presente la prima volta, ma a questa deve esserlo" dissi e lei sbloccò il cellulare.

Cercai il numero del moro e uscì dalla stanza portando il cellulare all'orecchio. Non so come l'avrebbe presa, non so se sapeva che ci fossi io al suo posto, e che di certo, non lo avrei lasciato così facilmente. Lui rispose, sembrava emozionato, ma quando sentì la mia voce divenne più serio. Lo avvisai, cercando di mantenere la calma, che doveva essere qui, doveva assistere alla nascita di suo figlio. Non era giusto che si perdesse questo momento, e non era giusto che lei restasse da sola. Margot non meritava quel trattamento, aveva sbagliato in passato ma lo aveva fatto per difendere entrambi. Nel quartiere non hai molte vie di fuga. E questo Kylian dovrebbe capirlo.

Riagganciai, ero riuscito nel mio intento e mi sentivo meglio, finalmente qualcosa stava andando come doveva. Rientrai nella stanza. Posai il cellulare sul comodino affianco al letto e le presi la mano. La portai alle labbra, lasciandole un bacio, lei mi accarezzò "sono fortunata ad averti ancora al mio fianco" sorrise "siamo in due." risposi.

Ed era vero, ero l'uomo più fortunato del mondo. Ma mi sentivo distrutto dal pensiero che ora lei, non era più mia, almeno non come prima. Lei ora stava con qualcun altro, certo la faceva soffrire ma se lei davvero lo amava allora andava bene. Non abbastanza però.

"chiama un'infermiera, ti prego, sento che sta per nascere" disse e mi alzai di fretta, uscì dalla stanza e chiamai a gran voce l'infermiera. Kylian arrivò assieme alla ragazza. "finalmente" gli dissi appena si fermò di fronte a me "sta per nascere, avanti entra" dissi facendo entrare anche il mulatto. Lei uscì fuori, mi guardò, le sorrisi "avanti piccola, sei forte" le dissi prima che venisse portata nella sala parto.

Avec Toi|| Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora