La Guerra dei Sei Assedi

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Vi narrerò ora, il racconto della guerra che Bizzo combattè coi suoi compari, che prendono il nome di squadra arcobaleno (ironia della sorte, anche perchè è abbastanza palese che tutti loro non supportino il movimento chiamato "Le Guerriere del Brennero Trentino").

La squadra arcobaleno aveva cinque elementi: Bizzo, CuginoBizzo (si, si chiama così i suoi genitori avevano una grande ammirazione per Bizzo, porello), Abortolo l'orrido, Daina il rosso e lo scudiero di Bizzo, Piedirose.

Costoro si incontrarono alla gilda delle Margherite e formarono una squadra imbattibile, venivano chiamati i Vergini, dato che nessuno riusciva a scalfirli in duello e ognuno di loro aveva abilità particolari: Bizzo era perfetto, come già sappiamo, CuginoBizzo tentava di copiare Bizzo in tutto, tranne che nella grandezza, d'animo s'intende sia chiaro; Abortolo era in grado di fare da diversivo dato che era il più vergine dei cinque vergini del team arcobaleno; Daina passava ore e ore ad allenarsi nel combattimento da solo per potersene vantare coi suoi amici; Piedirose invece era in grado di portare infiniti pesi e fregarsene dato che era talmente stupido da non comprendere cosa gli succedesse intorno.

Un bel dì sul fronte Ubi nella valle di Soft Le Guerriere del Brennero Trentino decisero di discendere e conquistare tutto il fronte Ubi, vennero identificate come terroriste, erano spietate, uccidevano uomini e bambini catturando e forzando a combattere le altre donne, davano a fuoco tutto quello che vedevano nei villaggi e come se ciò non bastasse distruggevano le speranze delle persone.

Fu allora che il team arcobaleno dovette scendere in campo, riunitisi al centro del regno di Quaunzedodi, partirono alla volta del fronte Ubi, non prima però del solenne discorso di Bizzo: <<Combattenti di onore, coraggio e forza. Qui e oggi si decide il nostro destino. Qui e oggi si decide il destino del fronte Ubi. Dunque io vi dico, non tremate, non abbiate timore, affrontate i nemici a testa alta, andate e dimostrate a tutti coloro che non credevano quanto valete. Andate e distruggete i sogni di dominio di coloro che si fanno chiamare Le Guerriere del Brennero Trentino! Chi siamo noi?>> e esclamandola nella maniera più fiera e possente disse <<Siamo gli Arcobaleni>>.

Dunque marciarono per 7 lune, affrontando il gelo delle terre che precedevano Ubi una terra abbandonata dal suo creatore, una terra oscura, gelida e spaventosa.

Capirono di essere giunti quando videro innalzarsi a poche miglia da loro altissime nuvole di fumo che parevano ricoprire l'intera valle dello scuro colore della disperazione, fu solo allora che si accorsero che l'intera valle non era illuminata dalla luce solare ma bensì dagli enormi incendi che erano scoppiati nelle immense foreste della terra di Soft.

Scesero al primo villaggio che poterono vedere, cercarono di comunicare con gli abitanti, era necessario, dovevano conoscere la situazione, almeno qualcuno doveva saperlo.

Giunse dunque un bambino che portava due piccoli occhiali che gli disse <<Venite qui Eroi, seguitemi!>> non potevano fidarsi, questo pensò Bizzo ma che altro poteva fare? Seguirlo o andare completamente alla cieca, scelse il rischio, seguirono il bambino, corse, corse corse e corse ancora e ancora, non si stancava mai erano ormai tre giorni che correvano, finchè non si trovarono innanzi a un enorme porta.

Il bambino sparì, sulla porta comparve un iscrizione, qui giace il gigante Arlo.

Bizzo sfiorò la porta, si innalzò un forte vento, le armi infoderate tintinnavano contro l'armatura dei guerrieri che erano nel grande piazzale sotto la porta, il vento era sempre più forte, sempre più inesorabile tentava di far abbassare tutti i cinque membri della squadra, meno che uno, ovviamente, Bizzo era in piedi.

Ci fu un ultima folata, fortissima, con l'energia della sciagura più potente che gli Dei possano lanciare e la furia del peggiore dei demoni si abbattè su Bizzo, rimase in piedi.

Il vento si infilò sotto il portone, si udì un enorme brontolio provenire dall'interno, poco dopo la porta iniziò  a muoversi, fu così che scorsero, prima le mani, poi i piedi e infine il volto del terrificante Arlo.

Era enorme 30 metri almeno di altezza, una forza in grado di distruggere a metà il regno per come lo conosciamo, una voce profonda come i più infidi e terrificanti abissi del mare e inoltre la capigliatura più orrida che si sia mai vista nel regno, la cresta di Arlo era orribile, si narra che fu rinchiuso nella porta per prevenire che gli altri giganti potessero vederla.

Arlo parlò, solo Bizzo comprendeva la lingua degli antichi giganti, sopiti ormai da secoli, Bizzo gli comandò, dato che aveva superato la prova del vento, di seguirlo nella battaglia che avrebbe di li a poco combattuto.

Arlo non potè rifiutare, la prova era stata effettivamente superata, dunque la sua vita apparteneva a Bizzo, in caso contrario sarebbe stato di nuovo rinchiuso dalla maledizione nel profondo della porta leggendaria.

Marciarono sulla sua schiena, raggiunsero così il luogo dello scontro in meno di 3 ore.

Si portarono innanzi al campo ove le guerriere riposavano, Bizzo alzò la spada al cielo, esso tuonò, successivamente urlò: <<Fatevi sotto, CODARDE!>> all'udire di quella parola, le guerrire prese dall'onore e dal coraggio, imbracciarono le armi, erano più di 50000 contro 6.

Iniziò lo scontro le guerriere si lanciavano una ed una, in braccio ai nemici, Arlo le distruggeva coi suoi pugni impregnati del potere delle antiche divinità che un tempo governarono sul mondo e sulle loro creature, Bizzo colpiva con la sua spada arroventata dalle fiamme scaturite dai fulmini che egli stesso scagliava dalla punta del suo mignolo sinistro e così era anche per gli altri 4 della compagnia che possedevano le stesse benedizioni di Bizzo.

Ad un tratto, quando ormai erano morte più di 40000 guerriere, si vide finalmente il comandante dell'esercito nemico.

Era lei, l'impavida, bella e potente, Quzza.

Quzza splendeva all'interno della sua armatura, che brillava di una luce quasi divina, la spada che vibrava nell'aria mentre dava ordini alle sue soldatesse, cosa poteva Bizzo contro di lei, pensava.

Così per prevenire la sconfitta, fece fermare il combattimento richiamando le truppe a se, prese un corno lungo, e vi urlò all'interno: <<Sono Quzza, Regina delle Guerriere del Brennero trentino>> sospirò <<Non ammetterò sconfitta, ne va del mio onore di comandante, ne va del mio onore di figlia di Beko Bryan, ne va del mio onore di figlia di Pixzetta, ne va del mio onore, di sorella dell'ordine 3020. COME OSATE VOI, BESTIE DEL NORD, COME OSATE VENIRE QUI E COMBATTERE UNA GUERRA NON VOSTRA, AVREI ACCETTATO GUERRIERI DEL SUD, MA VOI, VOI SPORCHI DEL NORD, VI ODIO! E VI SFIDO A DUELLO, BIZZO GETTA L'ARMATURA, SARA' UN COMBATTIMENTO EPOCALE!>> con queste parole, Quzza convinse Bizzo, gettò l'armatura, lei pure, si incontrarono così  a metà del campo di battaglia, nella suddetta terra di nessuno.

Bizzo si stava preparando, ma Quzza non aspettò, sferrò il primo colpo, Bizzo riuscì a schivarlo per poco, iniziarono e sferrare fendenti su fendenti, completamente nudi, senza protezioni ma nessuno dei due temeva la morte, uno scontro epocale, coraggio, onore, forza e bellezza, queste quattro parole, da sole descrivono alla perfezione, innegiavano i cieli alla vittoria di Bizzo, pregavano i Demoni per la vittoria di Quzza.

Bizzo era debole, stanco, aveva combattuto per ore, non ce la faceva più, Quzza era più forte.

Doveva provare quella mossa.

Iniziò a correre, velocissimo, raggiunse la velocità della luce, era pressochè incaptabile, nemmeno il più veloce dei draghi lo sarebbe riuscito a seguire; si portò dietro di lei, le poggiò le mani sui fianchi in modo da bloccarle il movimento con la magia, e iniziò ad avvicinare il bacino mentre faceva con esso movimenti rotatori, le guerriere che stavano guardando l'incontro avevano capito. Quzza aveva capito.

Era la Bizzo Move.

Quando il pirulino di Bizzo colpì le natiche di Quzza non ci furono più speranze, venne completamente disintegrata, dalla potenza di tale attacco, la sua mente cadde completamente, per l'uomo che l'aveva sedotta in combattimento, non c'era più spazio per la guerra.

Si narra che per tutta la vita, Quzza abbia tentato di avere un rapporto, con Bizzo.

Ovviamente sempre fallendo, perchè? beh, a Bizzo non piacciono le ragazze del Sud.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 19, 2021 ⏰

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