Profumo di casa

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Mattia era tranquillo, decisamente calmo. Erano nel pieno della puntata e sia lui, che Christian, suo amico, si può dire anche l'unico all'interno della casetta, si erano esibiti. Succedeva sempre così, arrivati a questo punto della registrazione lui si rilassava, sapendo che fossero salvi. Riconosceva che non fosse proprio il massimo essere così tanto disinteressati al resto dei compagni, ma non poteva farvi nulla, se non sperare che non uscissero e se, qualora fosse successo, di certo, non avrebbe pianto. Sicuramente il dispiacere ci sarebbe stato, soprattutto nei confronti di Dario, ma sapeva che fosse forte; quindi, non se ne faceva troppo un dilemma.

"In questi giorni abbiamo fatto scrivere dei bigliettini anonimi ai ragazzi, che potevano indirizzare a chiunque, scrivendo paure, segreti, tutto ciò che volevano e sentivano"

Così aveva iniziato Maria ad un certo punto della puntata. Mattia se lo sentiva che qualcosa sarebbe andato storto, ma cercò di reprimere queste sensazioni e mandò giù il boccone amaro.

Il primo biglietto era indirizzato ad Elena, aveva qualche sospetto che la richiesta della cena fosse stata fatta da Dario, ma decise di non interferire, vedendo già gli sguardi dei suoi compagni su di lui. Gli venne da ridacchiare, al quale, all'udire di quel suono Christian si era girato, facendogli un occhiolino.

Questo ragazzo sapeva che sarebbe stata la sua morte. Lo aveva capito subito, quando ancora nel suo banco non vi era da solo, ma c'era Nunzio. Lo aveva visto entrare, ballare "hungry", e prendersi il posto davanti al suo. Ringraziava veramente tanto Raimondo per il dono che gli aveva fatto, sapeva benissimo che senza lui, questa esperienza, l'avrebbe vissuta male. Quando si erano guardati per la prima volta negli occhi, e Christian lo aveva guardato con il suo classico sorriso sghembo, si era chiesto come fosse possibile essere così belli. Andando avanti con le settimane avevano molto legato, divenendo inseparabili e bersagli di continue frecciatine allusive. A Christian facevano sorridere, e allora le aveva accettate anche lui.

"C'è un palloncino per la Pettinelli"

Anche lì tutto lo studio era scoppiato a ridere, sentendo il contenuto del palloncino. Vi era scritto che la Pettinelli urlava troppo, ma rimaneva comunque una bella donna. Mattia ne era certo che si trattasse di Tommaso, ma anche in quel caso, preferì ridere in solitudine, beandosi della visione del retro del collo di Christian, notandovi anche lì, delle lentiggini. Erano decisamente il suo punto debole. A prima vista, quando si erano incontrati, grazie a questa caratteristica, Christian, gli era sembrato un angelo sia fisicamente che caratterialmente. Andando avanti, e cominciando a conoscerlo, aveva capito che si, esteticamente era un angelo, ma dal punto di vista del carattere, erano più le volte che avrebbe voluto picchiarlo.

"Ultimo palloncino ragazzi, poi preparati LDA che tocca a te- Mattia"

Mattia rimase paralizzato chiedendosi chi, avesse fatto quel bigliettino, e cosa, vi contenesse. Sperava in qualche complimento, giusto per allargarsi l'ego che, gli si era già gonfiato la settimana prima, quando era stato eletto come il ragazzo più bello della scuola. In un primo momento ne aveva giovato, sia delle attenzioni che delle lodi, ma poi si era incupito, chiedendosi se fossero finti quei voti. Si domandava come fosse possibile che non vi era Christian sopra il podio, era decisamente il più amato, con rammarico sentiva tutte le urla di approvazione nei suoi confronti, e il più bello. Bello e impossibile.

Maria aprì il bigliettino ed esclamò un "però" e poi rimase zitta. Tutti cominciarono a chiedersi cosa vi fosse scritto, soprattutto il diretto interessato.

"Quasi quasi lo faccio leggere alla persona in questione"

E facendo così, Maria, mettendosi la mascherina cominciò a salire gli scalini. Mattia era certo che il biglietto lo stesse portando a lui, e quasi morì sul posto, quando la donna lo appoggiò sul banco del ragazzo davanti.

Maria riscese le scale, togliendosi la mascherina, e guardò Christian, che aprì il biglietto. Il biondo si mosse sul banco cercando di leggere il contenuto e, quando ci riuscì si sentì il mondo crollare, ed esclamando un "no" drammatico, si ripiegò sul banco, mettendo la testa in mezzo alle braccia, come una sorta di corazza.

"Allora Chri? Leggiamo ad alta voce?" ci fu un coro di approvazione e poi il ragazzo parlò "A Mattia piace Christian"

Lo studio si trasformò in un vero stadio, mentre Mattia cominciava a sentire gli occhi gonfiarsi di lacrime. Ignorò i commenti sarcastici del suo prof e di Zerbi, non volendo alzare la testa dal banco. Si sentì punzecchiare sul fianco da Rea, che lo incitò ad alzare la testa. Così fece, pensando che peggio di così non potesse andare.

Christian non si girò indietro e un senso di amarezza si stava espandendo in lui.

Si chiedeva chi potesse essere stato, finché il suo sguardo non si appoggiò su Serena, e li capì, doveva essere stata per forza lei. Loro tre passavano molto tempo insieme in sala, e se avesse avuto qualche comportamento fraintendibile verso l'altro ragazzo, lo avrebbe avuto, sicuramente davanti alla ragazza. Che poi, fraintendibile mica tanto, ne era consapevole dei suoi sentimenti, e li avrebbe tenuti sempre nascosti dentro di sé, o almeno, non li voleva buttare in faccia a mezza Italia.

"Dai Mattia, stai tranquillo, è solo un bigliettino, non devi imbarazzarti"

Mattia si era riportato le mani sul viso sussurrando un "aiuto" che fece ridere l'intero studio.

Maria dopo quello scambio di battute tornò seria, chiamando LDA al centro del palco, continuando con le esibizioni.

Dopo poco, prendendo coraggio si era allungato verso il bergamasco, toccandogli la spalla e sussurrando un "sei arrabbiato?". Christian si era girato guardandolo negli occhi ed era tranquillo, non c'era traccia di altre emozioni. Aveva scosso la testa e sorriso. "Ma va stupido, dopo ne parliamo, ok?" al quale Mattia aveva annuito energicamente, sentendosi meno umiliato e più tranquillo.

"Guardali i due polli come parlano" aveva fatto da coro Raimondo facendo ridere gli altri ragazzi ed anche Christian, che si era nuovamente girato facendogli un occhiolino.

Finita la puntata i ragazzi tornarono in casetta, come sempre c'era chi parlava del più del meno, altri che preferivano rimanere in silenzio ringraziando Dio di essere ancora lì, e poi c'erano Carola e Luigi che si tenevano per mano. A Mattia venne da sorridere, pensando che alla facciata del 'siamo solo amici' non ci credevano neanche loro.

"Che fai?"

"Penso" questo era stato lo scambio di parole tra Mattia e Christian che, come sempre, stavano facendo il tragitto verso la casetta insieme.

"Mi spiace per prima, non l'ho scritto io quel bigliettino" il bergamasco aveva ridacchiato alle parole di Mattia.

"Lo so, l'ho notato, stavi andando a fuoco" ricevette una spinta Christian e uno stronzo.

"-Ed è vero?" aveva continuato il ragazzo. Mattia aveva alzato lo sguardo dal terreno e lo aveva riposto nell'altro ragazzo, tornando ad andare di nuovo a fuoco. "Non so cosa rispondere Chri"

"Con la verità"

"Si"- si, cosa Mattia- "Si, mi piaci"

Christian sorrise e mise un braccio attorno alle spalle dell'altro ragazzo, attirandoselo più vicino, il tanto che bastò per sentire il cuore del biondo battere più velocemente del normale. Il barese si fermò ed infilò la testa nell'incavo del collo dell'altro, desiderando di morire in quell'esatto momento, cullato dalla brezza serale e dal profumo di buono, di casa, dell'altro ragazzo. Il bergamasco aveva infilato le mani nei capelli dell'altro, tirandoli appena e facendo incrociare i loro sguardi. Si sorrisero e quello bastò, perché molte volte gli sguardi valgono più di mille parole, soprattutto per coloro che fanno fatica ad esprimersi ed hanno sempre paura di essere fraintesi. Si continuarono ad osservare, a cercare e bramare, sapendo che da lì a poco, vi sarebbe stato un day time con i loro nomi e la classica scritta "è nata un'amicizia speciale".

Portami a ballare [Matian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora