Portami a ballare [Matian]

Born this way

"Il biondo sorrideva mentre guardava il moro provarsi una felpa blu, appena mandatagli dalla madre, e pensava a quanto fosse bello in quel momento, con i raggi del sole di prima mattina che gli carezzavano il volto e"

Mattia tirò un sonoro lamento, posando le mani sulle orecchie, non volendo sentire ancora una singola nota uscire dalla bocca del suo compagno di stanza. "Dario, che cazzo, non leggere quella roba" aveva mugolato, mentre sentiva le orecchie divenire rosso fuoco, ed un brivido di disgusto attraversargli la schiena. Non è che lo provasse per la scena, ma per l'ambiente.

"È divertente dai, non fare il drammatico" cantilenò il riccio, ridendo sguaiatamente, evitando un cuscino che il biondo gli aveva lanciato, per farlo zittire. "Però sono carine le cose che scrivono dai" aveva continuato il ragazzo, osservando la reazione di Mattia, che aprì leggermente la bocca sorpreso, per poi rispondere "Si, quando non ci immaginano mentre copuliamo forse".

Dario rise ancora più forte di prima, mentre si portava un braccio sulla pancia, pronunciando parole come "ora muoio" e "oddio" tra una risa e l'altra. Mattia sperava molto nella prima affermazione, ma non lo diede a vedere. "Se Chri dovesse mai leggerle penso morirei" aveva detto il biondo, portandosi la mano sulla fronte, sbattendoci il palmo un paio di volte.

"Ma lui le ha già lette, con me, l'altra sera"

Il barese aveva alzato la testa di scatto guardando il ragazzo, mimando una 'o' con la bocca, spalancando gli occhi e portandosi le mani nei capelli. "Voi cosa" gracchiò il ragazzo, annaspando leggermente.

"Se non li ha creati a lui questi problemi, non dovrebbe causarli neanche a te" aveva risposto il riccio, facendo spallucce, allungandosi verso il suo comodino e prendendo le cuffiette, potendo beare della mezzora di telefono consentito, poi le infilò nelle orecchie e cominciò ad armeggiare con il dispositivo, probabilmente per chiamare la sua famiglia.

Mattia rimase interdetto da quelle parole, perché a lui non creava assolutamente nessun problema che le persone scrivessero simili cose, forse l'idea di essere visto su un piano sessuale lo destabilizzava, ma neanche più di tanto, era sempre stato definito sensuale ed oggettivamente bello per le ragazze, quindi, ciò che gli metteva timore, era l'essere notato su una sfera non prettamente amichevole con il moro, un suo amico, e l'idea che l'altro lo sapesse, non avendogliene parlato, gli creava solamente maggiore confusione.

Al barese piacciono le ragazze. Sono belle.

Oggettivamente parlando hanno delle belle caratteristiche, dai lunghi capelli setosi e lucidi, la pelle diafana, gli occhi buoni ed il leggero trucco per dare colore alla pelle. Anche il loro profumo è buono, sanno di dolce e di pesca, e poi sono graziose da vedere, quando indossano dei vestiti che fasciano i loro corpi formosi.

Mattia sapeva di star generalizzando, perché sa benissimo che esistono diversi prototipi di ragazze diverse, ma a lui piace bearsi della visione che simpatizza e stimola, immaginando che esse, così fatte, possano piacergli.

Il biondo storce il naso quando ripensa al verbo usato, perché non dovrebbe solo immaginarlo, ma anche saperlo.

Eppure, non lo sa, perché lui ha avuto solo una ragazza nella sua vita, con la quale non si è scambiato nemmeno un bacio, perché ballandoci costantemente assieme, aveva creduto di provare per lei qualcosa che potesse andare oltre l'amicizia, ed invece era stato tutto frutto della sua passione per la danza, che era transitata in lei.

Sempre oggettivamente parlando, anche Christian è un bel ragazzo. Si bea pensando a quante volte gli faccia i complimenti, passando dall'omaggiare i suoi ricci alle sue mani, trovandole graziose. Molte volte si chiedeva se il moro lo trovasse carino solo perché si prendesse cura di sé, forse credendolo alla pari di una ragazza, e si era sentito intimorito, non potendo, anche volendo, fuggire dalla morse delle sue carezze e dolcezze, perché si sentiva speciale quando veniva plasmato dall'altro ragazzo.