Mattia era disteso sul suo letto che contava le piccole crepe che adibivano, e da una parte decoravano, il tetto bianco della sua stanza verde. Si può dire che esso sia il cielo di una casa e che, da tale, possa raccontare effettivamente la vita all'interno del nucleo abitante. Se ci pensava trovava molto strano che non fosse perfettamente intonacato come il resto delle pareti, chiedendosi se fosse semplicemente una svista oppure un errore che preferivano scindere dalle loro responsabilità. Il biondo portò una mano in alto, chiudendo un occhio per poter calibrare meglio la mira, cominciando a delineare quelle piccole righe che adornavano il soffitto, pensando alle storie che, se avessero potuto parlare, avrebbero da raccontare. In fin dei conti tra quelle pareti erano passati numerosi talenti, e sarebbe stato bello conoscerne le storie.
Mattia distolse lo sguardo dall'alto, riportando il braccio dietro alla sua testa, che insieme alla sinistra, gli stava facendo da sostegno, e lo posò verso il letto adiacente al suo, precisamente alla sua destra. Ne osservò ogni sfaccettatura, dal piumino verde, esattamente uguale al suo, al copricuscino bianco un po' stropicciato, soffermandosi sulla scritta in bianco che giaceva ai piedi del mobile. Christian.
Il biondo a pensare a quel nome quasi rabbrividì, sentendo un leggero calore al basso ventre e sulle guance. Il moro era sempre stato un'incognita un po' per tutti, dettato dai suoi modi di fare molto schivi nei confronti degli altri, alla tendenza a rimanere in silenzio ed isolarsi. Nonostante questo, aveva attirato l'attenzione del barese, che aveva cominciato a chiedersi se effettivamente, il moro, si comportasse così per un meccanismo di autodifesa, o semplicemente perché gli andava, forse non portato a socializzare, e preferendo isolarsi, giusto per evitare che le altre persone potessero rivolgergli la parola. Il biondo, come aveva realizzato quest'ultima informazione, aveva potuto cominciare a notare come il bergamasco decidesse chi escludere e chi, invece, includere nella sua vita, facendo entrare in questo piccolo gruppo di persone, il barese stesso. In altre occasioni probabilmente tale situazione avrebbe fatto ridere ed anche arrabbiare, ponendosi la domanda del "ma chi si crede di essere", ma non in questo caso, perché quando il moro gli si era approcciato, Mattia non aveva potuto fare a meno di arrossire e di essere felice, mentre dentro di sé aveva miliardi di elefanti che stavano saltando.
Il barese si portò una mano sul volto, per nascondere quelle emozioni che lo stavano attraversando, come se servisse, dato che nella stanza era da solo, e poi si sedette, guardando l'anta dell'armadio posto davanti al suo letto, leggermente aperta. Inclinò leggermente il capo, mentre si chiedeva chi non l'avesse chiusa, alzandosi poi, per mettere fine a quel suo flusso di pensieri, come se il richiudere l'armadio, fosse nettamente assimilabile al far cessare di lavorare i suoi neuroni.
Sospirando, e dopo aver chiuso la banda, vi si poggiò contro con la schiena, chiudendo gli occhi e cominciando a contare da uno a dieci, andando avanti per tre volte, usando tale metodo per riprendere la concentrazione e non farsi prendere da un attacco di panico. Riaprì gli occhi, e continuò ad osservare la sua stanza, che in quel momento sembrava così grande e vuota, per poi posarlo sul comodino di Dario, dove vi erano un paio di cuffiette, con il cavo. Si staccò con rammarico dall'armadio e si incamminò verso l'oggetto bianco, constatando che l'ingresso fosse adatto per il suo telefono, e le attaccò, cominciando, in quel momento, a godere del tempo giornaliero dell'utilizzo del dispositivo.
Si risedette sul letto, questa volta quello di Christian però, e fece partire la playlist creata in precedenza su Spotify. Ne ignorò un paio, di canzoni, trovandole inadatte per il suo umore, finché, finalmente, trovò quella giusta. Schiacciò il tasto play, e la musica cominciò ad inondargli le orecchie.
Vuoi partire, non sai dove andare
Io un'idea ce l'avrei
Ma facciamo un po' come vuoi
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Portami a ballare [Matian]
RomansaRaccolta di one shot. [Disclaimer] Con queste storie non voglio insinuare nulla. Mattia e Christian sono solo due amici, ed anche se fossero altro, non mi permetterei mai di infierire sul loro rapporto. Ho scritto queste storie per uno sfizio person...