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𝘐'𝘮 𝘯𝘰𝘵 𝘭𝘪𝘷𝘪𝘯' 𝘳𝘪𝘨𝘩𝘵
𝘴𝘰 𝘐 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘥𝘦 𝘵𝘩𝘢𝘵
𝘐 𝘥𝘰𝘯'𝘵 𝘸𝘢𝘯𝘯𝘢 𝘣𝘦 𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘨𝘪𝘳𝘭,
𝘯𝘰 𝘮𝘰𝘳𝘦

┊iii. ᴏʜ, ᴡᴀɪᴛ, ʏᴏᴜ'ʀᴇ sᴇʀɪᴏᴜs?
ʟᴇᴛ ᴍᴇ ʟᴀᴜɢʜ ᴇᴠᴇɴ ʜᴀʀᴅᴇʀ

— Merlino — pronunciò la parola chiave, aspettò pazientemente che apparissero le porte della Sala Comune e, appena varcata l'entrata, il suo sguardo individuò immediatamente la chioma riccioluta del ragazzo che ormai da anni la faceva sentire come una stupida ragazzina innamorata: Evan Rosier.

Quel giorno le lezioni della mora erano finite alquanto presto, pertanto aveva pensato di avere un po' di tempo per sé prima che arrivassero i gemelli Carrow, ma, di certo, non si lamentava di poter godere della sua compagnia.

Il ragazzo era seduto su una poltrona rivolgendole le spalle, pertanto Moura ebbe il tempo di tirare fuori lo specchietto per sistemarsi, non che ne avesse bisogno, essendo i loro genitori in buoni rapporti, i due si conoscevano fin da quando erano piccoli,  pertanto Evan l'aveva vista in tutte le sue sfaccettature nel corso degli anni, nonostante ciò Moura ci teneva comunque ad apparire impeccabile ai suoi occhi in ogni momento.

Una volta assicuratasi di non aver nemmeno un capello fuori posto, si avvicinò al ragazzo e, appena quest'ultimo si accorse della sua presenza, gli rivolse il migliore dei suoi sorrisi.

— Heilà principessa — la salutò Evan facendole l'occhiolino, ben consapevole dell'effetto che provocava nella ragazza.

Difatti, le guance di Moura si tinsero immediatamente di un rosa tenue, il suo corpo la tradiva sempre rendendo ogni sua emozione fin troppo ovvia e di certo non poteva evitare di esaltarsi quando si trovava in compagnia della persona di cui era cotta.

Il suo essere così trasparente, però, non la turbava più di tanto, dopotutto, a Evan non sembrava dare fastidio, anzi si poteva dire che il ragazzo era più che compiaciuto dalle reazioni della mora.

Il serpeverde posò a un lato il libro che stava leggendo così da darle la sua completa attenzione — Ti stavo aspettando — le disse senza il bisogno di alzare troppo la voce, essendo gli unici presenti al momento; e con un gesto della sua mano la invitó a sedersi su di lui.

La ragazza non lo fece aspettare ritrovandosi così in pochi secondi sulle gambe di lui.

Evan cominciò a far scorrere le sue dita affusolate sulla pelle scoperta delle gambe di Moura, in modo lento e delicato senza distogliere lo sguardo per nemmeno un istante: vedere come quest'ultima fremeva a quel semplice contatto ingrandiva ancora di più il suo già smisurato ego — Ho un favore da chiederti.

Moura, che fino a quel momento era concentrata a godersi le carezze del ragazzo, spostò lo guardò incontrando gli occhi azzurri che la fissavano intensamente e lo esortò a continuare con la sua richiesta.

Con grosso dispiacere della ragazza, Evan interruppe le sue carezze portando le mani alla cravatta, cominciando a slegarla.

Il fiato della mora si fece più corto man mano che il suo cervello elaborava mille fantasie su come sarebbe potuta finire la serata e ringraziando il cielo che non fosse quel periodo del mese, così da poter andare fino in fondo.

Il suo entusiasmo si dissolse come lo zucchero filato in acqua non appena Evan si sbottonò la camicia, rivelando la base del suo collo.

Su quest'ultimo vi erano due segni piuttosto evidenti tra il rosso e il violaceo — Ho cercato di fermarla, ma quella si è attaccata come una sanguisuga — si lamentò Evan mostrando quelli che erano senza alcun dubbio dei succhiotti lasciati da qualche ragazza, Moura avrebbe scommesso fossero opera dalla ragazza di corvonero con cui era stato qualche ora prima, una scommessa che non era particolarmente felice di vincere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 19 ⏰

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𝐓𝐑𝐎𝐔𝐁𝐋𝐄𝐌𝐀𝐊𝐄𝐑 || 𝐉𝐚𝐦𝐞𝐬 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora