Un ricordo sbiadito, distante e astratto. Un ricordo che ogni notte andava a fargli visita pur senza che il proprietario volesse. Un ricordo in cui un piccolo bambino spensierato, in una giornata afosa la passava a casa con la sua famiglia, finché poi il sangue e le urla non distrussero tutto. Un uomo piuttosto alto e robusto aveva fatto irruzione in casa buttando giù la porta, con arco e frecce mise a tacere le due figure importanti, lasciando il piccolo bambino orfano di mamma e papà.
Di forza era stato preso in braccio dal secondo uomo che stando in silenzio e al proprio posto, aveva lasciato fare tutto il lavoro sporco. All'epoca un bambino di quell'età come avrebbe mai potuto capire cosa stava succedendo e di chi erano quegli uomini misteriosi e perché avevano fatto irruzione così, togliendoli la fortuna dell'aver avuto due genitori che lo avevano amato più della loro vita, pur di fargli da scudo in modo che non colpissero lui ? Lo avevano protetto e poi lo avevano lasciato solo con quei cattivi uomini.
Si dimeneva tra quelle braccia il piccolo Ayase che gridava mamma e papà e piangeva tremando. Si sentiva in colpa Kanou, voleva fare qualcosa pur di liberarsi da quel supplizio ma non poteva. Quello era il suo lavoro e non poteva assolutamente fare nulla per evitare il tutto. Si sentiva un mostro agli occhi grandi e azzurri cielo ora coperti dalle gocce di pioggia che gli incupivano e negli quali si stavano specchiando nei propri. Kanou capì in quell'istante che quel bambino che teneva nelle sue braccia come se volesse in qualche modo tenerlo al sicuro dal tutto aveva qualcosa di speciale e unico. Non era un bambino qualunque. Lui odorava sin troppo di buono e sul collo dalla pelle lattea spiccava un pentagramma marchiato come un incisione di un tatuaggio appena fatto.
Kanou lo guardò ancora per poco, ancora poco a tempo dispozione per bearsi di quegli occhi prima di fargli chiudere in un sonno profondo, toccandogli con l'altra mano la piccola fronte. Ayase gli cadde con la testa sulla spalla e in quel momento giurò che una volta portato nelle prigionerie dove venivano tenuti quelli come lui, avrebbe fatto in modo di liberarlo e riportarlo da qualcuno che gli era rimasto. Altra scelta al momento non aveva.
Al solo ricordare ciò, un mal di testa lancinante aveva colpito un Ayase sulle scale, dovette sostenersi con le mani al muro pur di non perdere l'equilibrio e rontolare giù dalle scale. Respirava affannato e il cuore gli batteva impazzito nel petto. Aveva ricordato e improvvisamente tutto gli era stato più chiaro. Quell'uomo che aveva visto fare fuori quelle persone e senza muovere un solo piede e che poi lo aveva preso tra le proprie braccia tranquillamente, altro non era stato che quel Kanou. Somuku Kanou.
E niente faceva più male di questo. Perché non glielo aveva detto prima ? Voleva per caso tenerlo all'oscuro come se niente di tutto quello fosse veramente stato ? Come aveva solo potuto fidarsi di un uomo che aveva appena incontrato ? Era tutto sbagliato. Lui era un grande sbaglio e commetteva solamente errori su errori. Perché non era scappato quando si era ritrovato lí, nella casa di...di... quell'uomo ?
Il biondo in uno stato convalescente cadde giù di 5 gradini e sbattendo di schiena conto al ruvido muro. La testa ebbe come un fremito e tutto preoccupato da quel traccasuoso rumore, Kanou Somuku lasciò tutto ciò che stava facendo in cucina sui fornelli, per poi correre a per di fiato nell'entrata. Sgranò gli occhi e si inginocchiò a terra prendendo quel corpicino tra le proprie braccia, con solo questo gesto in lui causò ricordi passati, vissuti.
Il più piccolo aprì gli occhi e in quel momento guardarlo negli occhi intrisi di preoccupazione, terrore e dolore riuscí mettere da parte per qualche secondo la frustrazione di quelle menzogne, che grandi ferite avevano causato dentro di sé.
« C- Che ti prende Ayase ? Parlami » .
Gli sussurró dolcemente Kanou, abbracciandoselo al petto. Le braccia del più piccolo senza alcuna forza se ne stavano cadute a terra senza vita.« Q-quell'uomo...s-sei tu, Ka-Kanou ».
Farfugliò con gli occhi chiusi Ayase e con la fronte imperlata da sudore. Annaspava in cerca d'aria come se qualcuno effettivamente stesse cercando di trattenerlo con la testa sott'acqua.« P- perdonami. Non volevo tenertelo nascosto. Io... Io... Io volevo solo che tu ricordassi da bravo codardo che sono » sussurrò, tenendogli la nuca con una mano. La morbidezza dei capelli biondi poteva sentire tra le dita e il suo profumo che pian piano perdeva ogni fragranza. Cosa stava succedendo ad Ayase ?
Stettero così per un po'. Con Kanou che stringeva a sé un Ayase senza vita, nel viso soltanto un espressione di pura rabbia e dolore aveva e poi quei Tok Tok alla porta battuti con talmente tanta forza che riuscirono a sfondare la porta e delle urla che gridavano a gran voce il nome del padrone di casa. A quell'irruzione Kanou non lasciò Ayase e ne tantomeno mosse un solo muscolo. Rimase in quella posizione cercando di tenere al sicuro il suo amore incondizionato tendendo fortemente a sé. Facendogli da scudo in modo che gli altri non si potessero avvicinare e tutta questa voglia di proteggere e determinazione, incosapevolmente e misteriosamente fece sì che intorno a loro si creasse una barriera trasparente.
Nota Autrice : so che come penultimo capitolo é abbastanza corto, ma é un intermedio e il prossimo che sarà l'ultimo sarà più lungo.
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Incatenato a lui / Kanou x Ayase / Terminata
FanfictionYukiya Ayase é un ragazzo di una specie rara in rischio di estinzione. Gli piace curiosare nei posti del mondo umano, un tale posto che nasconde tanti pericoli e a lui vietatoci andare. Ma durante una di queste esplorazioni, Yukiya fará la conoscenz...